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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

Segno di contraddizione

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1 gennaio 1974 Figli miei, eccomi qui ancora con voi. Vi ho portato il mio Bambino di appena otto giorni. L'angelo mi aveva detto: "Sarà chiamato Figlio dell'Altissimo", e a Giuseppe era stato detto: "Si chiamerà Gesù". Gesù significa Salvatore. Ecco dunque, vi ho portato il Salvatore nel giorno in cui versò la prima goccia di sangue nella circoncisione, per salvarvi. Vi assicuro, figli, che sarebbe bastata quella sola goccia a redimere tutta l'umanità. Il mio Gesù volle però versarlo fino all'ultima goccia sulla croce per dimostrarvi il suo amore. Quando nasce un bambino, molte volte i genitori si domandano che sarà di lui e, man mano che egli cresce, si formano per lui dei progetti e si apre il cuore alla speranza. Ogni mamma sogna per i propri figli salute e felicità, beni morali, spirituali ed anche materiali. Ma questi sogni che sono effetto dell'amore, non furono per me, che, conoscendo le sacre Scritture, sapevo bene quale sarebbe stat

Saper attendere

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29 Dicembre 1976 Figli miei, quanto piacere mi reca la vostra visita! La semplicità di questi bambini, le croci delle mamme e la fede di tutti voi, sono un invito a svuotare il mio cuore per dirvi tutto il mio affetto e tutti quei desideri che nutro a vostro riguardo. Sono una mamma vera e, sebbene salita al cielo col corpo, sono continuamente accanto ai miei figli che mi furono affidati dalla bontà e dall'onnipotenza di Dio. Una parte di questi figli mi odia e mi disprezza, ma molti mi amano. Ebbene, io desidero il bene di tutti e lavoro instancabilmente per portare tutti a salvezza. Non dimentico nulla di ciò che gli uomini fanno per onorarmi, ed anche se, trascinati dal vortice delle cose umane, qualche volta essi mi dimenticano, io non dimentico nulla. Anche questa visita che voi mi avete fatta in questo luogo, sarà per me motivo di riconoscenza e un impegno di maggior protezione. Ma io vi amo anche perché devo e voglio osservare quei Comandamenti di Dio in cui si compe

Devo salvare tutti i bambini del mondo

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28 Dicembre 1976 Figli diletti, sia pace a voi, per la buona volontà che vi ha spinto a venire a pregare e ad ascoltare le mie parole, e siate benedetti; e una gioia immensa vi riempia il cuore, se dei miei insegnamenti ne trarrete profitto, così da migliorare voi stessi e il vostro prossimo. Ecco, sono con voi. Sono presente in un modo tutto particolare, anche se i vostri occhi non vedono che un'immagine. Io vivo delle ore d'intimità con voi, proprio come una mamma che è sommamente desiderosa del vostro bene. Io devo portare in salvo ciascuno di voi, come portai in salvo il mio Bambino fuggendo in Egitto. Vi devo difendere dal demonio, che lavora instancabilmente per rovinare l'opera di Dio in voi. Vi devo difendere dalle malvagità del mondo, che collabora col demonio per distruggere la verità ed il bene. Vi devo difendere anche da voi stessi, dalle vostre cattive inclinazioni e dai vostri difetti, devo cioè aiutarvi a liberarvi da essi e farvi crescere nella virtù.

Vi dono un piccolo programma

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  27 dicembre 1973 Figli diletti, quale gioia mi procura questo vostro incontro! Al grido di disperazione, di malcontento e di imprecazione che si leva incessantemente da molte labbra e da molti cuori, voi opponete il vostro di amore, di accettazione e di lode. Siate benedetti! Io adopererò questo rosario e soprattutto la s. Messa e ne farò un'offerta al Padre, perché voglia perdonare a chi pecca e voglia continuare su di voi la sua benevolenza e la sua protezione. Io fin d'ora vi benedico e, dandovi un abbraccio pieno di riconoscenza, vi dono un piccolo programma, perché resti sempre viva nei vostri cuori la gioia di questo incontro. Avete sentito ripetere nei giorni di preparazione al Natale e nel giorno del Signore, particolarmente queste tre parole: "Fiat, magnificat, sia gloria". "Fiat" (sia fatta) fu la parola che io dissi non soltanto all'angelo al momento dell'Annunciazione, ma in ogni istante della mia vita e specie quando la volon

Riconoscenza e umiltà profonda

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23 dicembre 1973 Figli diletti e cari, lo Spirito del Signore sia su di voi e vi dia luce e grazia onde i vostri cuori siano ben disposti a celebrare il giorno natalizio del mio Gesù. Sono la Madre vostra, figli, e i miei desideri sono soltanto di benevolenza e di pace per gli uomini, siano essi buoni o cattivi. Siete ormai al termine di quel periodo liturgico che, pur avendo un'impronta di mortificazione e di penitenza, è un continuo invito alla gioia. Ma perché nel mondo vi è tanta tristezza nonostante il benessere e il divertimento di cui molti fanno uso? Ve lo dico con verità, figli. Chi porta la gioia è solamente il mio Figlio, che può dimorare nell'anima mediante la grazia. Osservate il mio incontro con Elisabetta. La presenza di Gesù in me, benché nascosta, fa sobbalzare di gioia il suo cuore e con lei il bambino che porta in seno. Dio è la fonte della felicità, perciò la felicità non può venir meno in Lui; e se qualche volta voi sentite delle frasi che vi mostra

Nulla è impossibile a Dio

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19 Dicembre 1976 Figli diletti, sono con voi. Sono la Madre di Dio, desiderosa di farvi godere di quei benefici che la divina maternità mi ha procurato e mi procura. Veramente posso dire che grandi cose ha operato in me l'Altissimo, per prepararmi a quella missione così importante e così piena di responsabilità. Si è degnato di scegliermi per dare il via alla redenzione, ed ha preparato il mio cuore, la mia mente, il mio corpo e il mio spirito perché il Signore, Figlio del Dio vivente, non si trovasse a disagio in me. Mi scelse il Figlio di Dio per essere sua Madre e, potendolo fare, mi adornò di tutte quelle virtù che gli sono gradite e di cui Egli è la sorgente. Allo Spirito del Signore io affidai la mia vita, perché quel fuoco d'amore che Gesù doveva portare sulla terra mi rendesse in tutto simile a Lui. Così gli stessi amori, gli stessi pensieri e desideri, e più tardi le stesse opere, poterono rendere la Mamma simile al Figlio, a cui con la vita del corpo diedi il

Nella casa dell'amore

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18 Dicembre 1976 (a Legnano) Figli diletti, eccovi qui, buoni e ferventi, in questo luogo santificato anche dalla sofferenza di molte persone, che vengono a cercare conforto alle loro pene nella fede e, nell'aiuto della scienza, la salute fisica. Siete in un ospedale, che comunemente chiamate "la casa del dolore". Io però desidero cambiare questo nome. Desidero che questo ospedale sia chiamato "casa dell'amore". Perché e come avverrà questa trasformazione? Ecco, figli. Il dolore va guardato con l'occhio di Dio, che lo volle nel mondo come purificazione. Da quando i nostri progenitori peccarono e fu pronunciata da Dio la condanna, il dolore abitò la terra. Sì, sarebbe stato un vero castigo se Gesù non fosse venuto sulla terra e non si fosse addossato, con i peccati degli uomini, le più grandi sofferenze, che furono in tal modo santificate. Fu da quel momento che il dolore, che poteva sembrare un peso, fu chiaramente indicato come dono d'amore.

La giustizia precede la carità

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12 Dicembre 1976 Figli miei, sia pace a voi! Eccomi qui puntuale al nostro appuntamento. Siete desiderosi di dare e di ricevere, tutti tesi ad un unico ideale: glorificare Dio. Egli merita gloria, e gloria riceve dalle creature inanimate e da quelle che ha creato per la gioia dell'uomo. Voi però dovete glorificarlo con la vostra volontà e con l'intelligenza, e specialmente con il vostro cuore, che deve amarlo dando a Lui il primo posto assoluto. Figli, per glorificare Dio, ogni uomo deve esercitare la giustizia e la carità. Di queste virtù vi voglio parlare brevemente, perché, avvicinandosi il Natale, occorre esercitarle e presentarsi al santo Bambino con le mani colme di cose a Lui gradite. Parlarvi di giustizia in questo momento, in cui pare che veramente essa sia scomparsa dalla terra, vi potrà sembrare difficile. È però opportuno parlarne, perché ognuno si persuada di dover essere giusto. La giustizia è una virtù che insegna a dare a ciascuno ciò che gli spetta.

La fede è una virtù di capitale importanza

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10 Dicembre 1976 Figli diletti, con tanta gioia mi trovo qui in mezzo a voi! Quasi tutti vi siete consacrati a me, e di voi, in modo tutto speciale, e delle anime vostre, devo prendermi cura per portarvi a salvezza. Ricordate ogni giorno della vostra vita questa consacrazione, perché deve essere per voi uno stimolo a far bene, a continuare ad amarmi e a rivolgervi a me nelle vostre costanti necessità. Io non vi abbandonerò mai e le vostre richieste saranno per me un comando. Un dovere sarà quello di esaudirvi, purché ciò che mi chiedete sia utile alla vostra vita spirituale. Continuate la devozione del rosario, e la recita e la diffusione di questa bella preghiera serva ad unire le famiglie, a renderle più coscienti dei loro doveri e a risanare la società, risvegliando la fede. Oh, che dono meraviglioso la fede! Disse Gesù che ne basterebbe tanta quanto un granello di senape a trasportare le montagne. Ricordate quanto si commuoveva il mio Figlio davanti a chi manifestava di ave

Quando ha inizio la vita umana

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7 Dicembre 1976 Figli diletti e tanto cari, sia pace a voi! E già cominciata la festa dell'Immacolata Concezione, ed io stessa voglio insegnarvi quali conseguenze dovete trarne perché sia di vantaggio alle anime. Intanto pensate che le parole che vi dirò, dovranno dare luce non solo a voi che le sentirete, ma anche a tutti coloro che le leggeranno lungo il corso degli anni e in molti luoghi della terra. Io dunque, figli, sono chiamata l'Immacolata Concezione. Che significa questo appellativo, che nessuna creatura umana può riferire a sé? Significa che fin dal primo istante del mio concepimento, io fui preservata per i meriti di Gesù, mio Figlio, da quella colpa d'origine a cui tutti vanno soggetti. Io nacqui alla vita senza peccato originale. Ecco la cosa più grave, la conseguenza più terribile del peccato dei nostri progenitori: ogni bambino viene concepito in peccato. Non è una colpa volontaria, ma una triste eredità. Se un genitore possiede molte ricchezze, le la