Segno di contraddizione


1 gennaio 1974

Figli miei, eccomi qui ancora con voi. Vi ho portato il mio Bambino di appena otto giorni. L'angelo mi aveva detto: "Sarà chiamato Figlio dell'Altissimo", e a Giuseppe era stato detto: "Si chiamerà Gesù". Gesù significa Salvatore. Ecco dunque, vi ho portato il Salvatore nel giorno in cui versò la prima goccia di sangue nella circoncisione, per salvarvi. Vi assicuro, figli, che sarebbe bastata quella sola goccia a redimere tutta l'umanità. Il mio Gesù volle però versarlo fino all'ultima goccia sulla croce per dimostrarvi il suo amore.

Quando nasce un bambino, molte volte i genitori si domandano che sarà di lui e, man mano che egli cresce, si formano per lui dei progetti e si apre il cuore alla speranza. Ogni mamma sogna per i propri figli salute e felicità, beni morali, spirituali ed anche materiali. Ma questi sogni che sono effetto dell'amore, non furono per me, che, conoscendo le sacre Scritture, sapevo bene quale sarebbe stata la sua vita e la sua morte. Io accettai ogni giorno la mia croce, ed ogni sguardo che rivolgevo a quel Bambino che era il più bello del mondo, risvegliava in me il pensiero di ciò che l'attendeva.

Il Figlio dell'Altissimo, venuto sulla terra per salvare gli uomini, sarebbe stato il più disprezzato degli uomini. La sua dolcissima voce, che dava una gioia infinita al mio cuore, non sarebbe stata ascoltata. Le sue parole, che risuonavano come un'eco delle parole del Padre, sarebbero state respinte e la verità che esse avrebbero espresso, sarebbe stata conculcata, combattuta e sostituita con l'errore. Il nome suo dolcissimo, che destava meraviglia e adorazione fra gli angeli, sarebbe stato maledetto e accompagnato ai nomignoli più insolenti e al nome degli animali più vili. Le sue candide manine e i suoi rosei piedini sarebbero stati trapassati da duri chiodi, e il suo volto che rifletteva la bellezza di Dio sarebbe stato schiaffeggiato e sputacchiato.

Così, mentre il mio cuore si apriva alla speranza che Dio avesse pietà del suo popolo, il pensiero di ciò che il mio Figlio avrebbe incontrato mi asserragliava come in una morsa il cuore, che piangeva silenziosamente.

Figli miei, questo sofferse la vostra Mamma, ed ebbe la conferma di ciò che l'aspettava, dei dolori gravi che avrebbe incontrato, quando portò al tempio questo Figlio Uomo-Dio e si sentì dire: "Egli è posto come segno di contraddizione e una lancia ti trapasserà il cuore". Così mi si presentava allo sguardo tutta l'umanità sofferente, ingrata e peccatrice, che avrebbe cooperato al suo e mio martirio.

Figli, vi ho detto questa notte che dovete considerarvi come neonati; nati oggi per rispondere ad un impegno di salvezza vostra, per collaborare alla salvezza dei fratelli. Fatevi pure queste domande che i genitori si fanno davanti a un neonato: "Che sarà di me? Forse mi attende una vita tribolata, un anno pieno di contrarietà? Come dovrò comportarmi? Dovrò essere anch'io segno di contraddizione per il mondo?".

Sì, vi sarà il dolore, ma non lo dovete temere. Forse che si può andare in paradiso in carrozza? Ma no, l'importante è di guardarlo serenamente, anche quando il cuore piange. Non avete che da osservare il mio comportamento. Croci di ogni genere vi sono sulla strada di tutti, ma se le prendete ad una ad una, non ne sentite più il peso.

Pare molte volte che la vostra memoria sia funzionale solo per ricordare le tribolazioni passate e, appena ne sopraggiunge una nuova, andate a riesumare quelle che sono già nelle mani di Dio come un buon capitale messo alla banca. Ma figli, come potete fare di tutto un fascio? Le croci che accompagnano la vita di ciascuno hanno un valore, uno scopo, sono una ricchezza e, se vi è lecito ricordarle per un motivo di gioia, cioè per aver saputo con la grazia di Dio superarle, non dovete rammaricarvene ed accusare coloro che ve le hanno procurate.

Nella croce vi è salvezza, non dimenticatelo mai; da qualunque parte venga, la croce è un dono che Gesù fa ai suoi amici. Imparate a trar profitto da tutto ciò che vi capita, distribuendo a favore di molti quelle perle che incontrate giornalmente sul vostro cammino.

Vi ho detto che voi pure potrete essere segno di contraddizione. Certamente, poiché se siete con Gesù non potete essere col mondo. Il vostro modo di pensare, di parlare e d'agire, deve essere in contrasto col modo di fare di chi è agli ordini del principe di questo mondo: Satana.

Non meravigliatevi, confrontatevi con Gesù e con me. Domandatevi: "Come farebbero loro al mio posto?". Se vi sentite tranquilli, andate avanti. Anche se tutti fossero contro di voi, che importa? È il più bel segno. Se il mondo ha odiato il mio Gesù, odierà pure voi. Siate sereni, siate in pace da parte vostra con tutti e lasciate che dicano e si oppongano ai vostri principi. Forse attraverso il vostro sacrificio si accorgeranno da dove arriva il bene e la verità.

"Che sarà di me?", vi potete infine domandare. "Sarò un giorno nella gloria?". È per questo che compite ogni vostro dovere con amore e che accettate le contrarietà. E se vi parlo di gloria, vi parlo della visione di Dio e vi parlo di me, che potrò finalmente vedervi sicuri nel mio grembo e dove, come la Mamma più affezionata, potrò mostrarvi tutto ciò che ho fatto per farvi salire fin lassù.

Figli, vi benedico tutti. Arrivederci, e un anno felice a voi e ai vostri cari.

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