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Visualizzazione dei post da novembre, 2023

Desidero che si faccia una bella pulizia

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  29 novembre 1972 Figli miei diletti, siate i benvenuti ed abbiate ogni bene per questa visita. È tanto bello trovarci assieme: io la Mamma celeste, voi i figli di questa terra, tutti animati da uno stesso spirito, tutti desiderosi di bontà, di fede e di amore. Siete venuti nel primo giorno della novena a me più cara. Voi volete festeggiare la vostra Mamma con grande solennità e l'occasione più propizia per cominciar bene è il vostro pellegrinaggio. Ogni mamma gioisce quando si accorge che in prossimità di una sua ricorrenza annuale, come l'onomastico, il compleanno o l'anniversario di nozze, i suoi figli sono preoccupati di renderla felice e di procurarle qualche soddisfazione o dono. Così io mi rallegro nel vedere le vostre intenzioni e, se mi permettete, vi espongo anche alcuni desideri. Quando vi volete preparare ad una visita importante, voi indossate un abito nuovo o almeno pulito e dopo la pulizia della persona, vi preoccupate della pulizia e dell'ord

Fate pregare gli innocenti

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  28 novembre 1972 Figli miei cari, capita sovente che questo mio strumento, nell'attesa di ricevere l'ispirazione divina, domandi a se stessa: Che cosa avrà ancora da dirci il Signore? E mentre la sua mente si lascia un po' frastornare dal dubbio e da preoccupazioni inutili, il Signore la domina e, quasi per annientarla, le mostra che quanto più la sua mente è vuota, tanto più il pensiero di Dio si manifesta come fonte inesauribile e con chiarezza agli uomini. Ecco dunque chiarito a voi lo stato d'animo di questa mia figlia, tanto debole e tanto bisognosa del vostro aiuto. Dio è fonte inesauribile di bene. È bene infinito in se stesso e per necessità e per impulso del suo cuore infinitamente buono si comunica alle anime. Attraverso i sacramenti che vi donano la grazia, e la preghiera, voi attingete a questa fonte. A me, la più piccola e la più indegna fra tutte le creature, Dio comunicò la pienezza della grazia, perché, depositaria di essa, potessi farne dono

Dovete tendere alle altezze

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  27 Novembre 1975 Figli diletti, eccomi qui nella veste della Vergine Miracolosa, come desiderate invocarmi. Ma perché mi chiamate così? Perché sapete che il Signore mi adopera come mezzo per ottenere agli uomini, miei fratelli e figli, quelle grazie che umanamente non è possibile sperare di ottenere. È Dio l'autore di ogni miracolo, ma la Madre sua, umilissima sua serva, da Lui amata infinitamente e scelta come mezzo di salvezza, viene chiamata ad esercitare una mansione divina. La guarigione dei malati, la conversione dei peccatori e il risanamento della società sono miracoli che si possono e si devono chiedere. Quando parlo di malati, non intendo escludere l'opera medica, ma intendo quel far intervenire Dio quando i medici ritengono impossibile guarire, anche se, con fede ed umiltà, potete chiedere quelle guarigioni che forse potrebbero ottenersi anche con medicamenti umani. I miracoli che riguardano le conversioni sono i più difficili, non perché Dio conosca qualc

La via che conduce alla perfezione

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  24 novembre 1972 Figli miei diletti, eccomi qui con voi. Vi ho portato il mio Bambino con le mani piene di grazie, per invitarvi a prepararvi bene al santo Natale. Un mese solo vi separa da quella grande solennità che ha segnato l'inizio di un'era nuova per il mondo, e questo avvenimento che ha sconvolto il mondo, deve segnare anche per voi l'inizio di una vita cristiana rinnovata nella fede e nel fervore. Un bambino è sempre portatore di gioia in una famiglia cristiana, e a voi che siete qui raccolti come in una bella famiglia che io ho voluto riunire, io annuncio che la venuta del mio Bambino deve recare ai vostri cuori una grande gioia. Purtroppo gli uomini non intendono la gioia nel suo vero significato, scambiano la gioia falsa per vera. Dicono che la felicità sta nel possedere soldi e ricchezze. Alcuni pensano che la gioia stia nel piacere e nel godimento dei sensi. Altri pensano che consista nel divertimento o nell'ozio. Io vi porto la vera gioia per m

Li conoscete i vostri talenti?

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  19 novembre 1972 Grazie, figli miei, per aver unito alla preghiera vocale anche il canto. In paradiso si fa così e con suoni e con canti si loda il Signore. Sono la Regina degli angeli e come ascolto estasiata i loro gorgheggi, a cui si uniscono quelli di tutti i santi, così con gioia ascolto il vostro debole canto. È vero che assomiglia a quelle fievoli voci che i bambini si sforzano di emettere per piacere alla mamma o alla maestra, ma io gioisco ugualmente come gioisce ogni cuore materno. La vostra preghiera assume per me la forza e la potenza del più bel coro di voci che arrivano fino al cuore di Dio. Oggi vi voglio parlare di quella parabola che vi è stata letta o che sentirete stasera nella liturgia della parola. La parabola dei talenti è quanto mai chiara e severa. Non condanna il padrone il suo servo perché sciupò il talento ricevuto, ma perché non lo trafficò così da poterlo raddoppiare come fecero coloro che ne ricevettero due o cinque. Figli miei, non è difficile

La vita del cristiano è un servizio

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  14 novembre 1972 Figli miei diletti, sia pace e gioia ai vostri cuori! Quante pene, figli miei, vi fanno acerbamente soffrire! Ed io soffro con voi, poiché sono la Mamma vostra. Tanto è grande la consolazione di una mamma quando vede i suoi figli comportarsi bene ed avere salute, santità e forza, altrettanto è grande il dolore di vedere figli malati nel corpo o nell'anima. Ma io vi dico: non angustiatevi, fate come faccio io. Voi direte: "Come fa la nostra Mamma celeste a sopportare tanta ingratitudine e tante cattiverie da parte di coloro che Ella ama più di se stessa?". Figli, quando vedo un'anima lontana da Dio, io offro al Padre il sangue del mio Figlio unigenito e prego e scongiuro il Padre che abbia pietà di lei e la salvi. Così io passo il mio cielo nel supplicare e pregare per la salvezza di tutti, poiché tutti gli uomini che abitano la terra sono miei figli. Il sangue di Gesù ha valore infinito e la mia offerta diventa un mezzo onnipotente per salvar

Alimentate la lampada della vostra vita

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  12 novembre 1972 Figli diletti, quanto aiuto, quanta gioia vi viene da questi incontri! Il vostro sacrificio è largamente ricompensato. Voi fate qui un'abbondante provvista di tutto ciò che vi occorre per svolgere bene quella missione che il Signore vi ha affidato. Trovate qui la vera sapienza, che dovete chiedere a Dio e che Egli dona con abbondanza. La potete invocare anche per i vostri cari, ed è come chiedere che Dio dimori in essi, poiché Lui è l'eterna Sapienza. Chiedete anche l'olio che deve alimentare la vostra lampada. Chiedete la fede che deve guidare la vostra vita. Vi sono nel mondo i saggi e gli stolti; sono come due grandi categorie. Tutti gli uomini sono avviati all'incontro dello Sposo. Il mio Figlio benedetto è il centro della storia ed è il fine da raggiungere. Gli uomini, che lo vogliano o no, vanno camminando col tempo e con gli eventi verso di Lui. C'è chi si addormenta profondamente e dimentica lo scopo della vita e dell'esistenza de

Chi pensa a ringraziare?

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  12 Novembre 1975 (a Muggiò) Figli, tanto cari al mio cuore, sia pace a voi! Sono l'immacolata Madre di Dio, presente in mezzo a voi. Desidero oggi ricordare a tutti voi e a tutti coloro che nel corso dei secoli e in tutti i luoghi della terra leggeranno questa mia parola, un dovere particolare a cui poche persone pensano. Permettetemi di ricordarvi un fatto miracoloso avvenuto durante gli anni di vita pubblica del mio Figlio. Gesù era entrato in un villaggio, quando gli vennero incontro dieci lebbrosi, chiedendo di essere guariti. Gesù li guarì e li invitò a presentarsi ai sacerdoti. Di questi dieci, però, uno solo ritornò a ringraziare Gesù. Il mio Figlio dimostrò il suo disappunto per l'ingratitudine dei nove e lodò colui che era ritornato a dimostrare la sua riconoscenza, assicurandolo che la sua fede l'aveva salvato. Quanto sia doverosa la riconoscenza, e quanto cara a Dio, appare in modo evidente da questo fatto. Ma voi dovete riferirlo a voi stessi, e vedere

Dovete essere pietre vive

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  9 Novembre 1975 Figli diletti, eccomi qui per il solito appuntamento. Ci sono alcuni che si meravigliano che il mio strumento abbia a scrivere tanto e così spesse volte, ma ditemi, non sono io la Mamma? E quale mamma rimarrebbe muta davanti ai suoi figli venuti da lontano per farle visita? E non sono io la vostra Maestra? E che direste voi se le insegnanti dei vostri bambini si assentassero con facilità, così da interrompere le lezioni? Io sono in questo luogo per stabilire i miei contatti coi miei figli, coi miei alunni, e per fissare ad ognuno compiti particolari, tutti assai importanti. Dobbiamo insieme costruire quella grande torre che è la vostra santità, e siccome anch'io, come il mio Gesù, amo parlare con similitudini, vi dico: dovete essere tutti impegnati come gli operai di un cantiere e lasciarvi dirigere e guidare, apportando ciascuno il proprio contributo con umiltà, senza presunzione. Anzi, la torre sarete voi stessi, poiché ciascuno di voi sarà una pietra viva.