Desidero che si faccia una bella pulizia

 


29 novembre 1972

Figli miei diletti, siate i benvenuti ed abbiate ogni bene per questa visita.

È tanto bello trovarci assieme: io la Mamma celeste, voi i figli di questa terra, tutti animati da uno stesso spirito, tutti desiderosi di bontà, di fede e di amore.

Siete venuti nel primo giorno della novena a me più cara. Voi volete festeggiare la vostra Mamma con grande solennità e l'occasione più propizia per cominciar bene è il vostro pellegrinaggio.

Ogni mamma gioisce quando si accorge che in prossimità di una sua ricorrenza annuale, come l'onomastico, il compleanno o l'anniversario di nozze, i suoi figli sono preoccupati di renderla felice e di procurarle qualche soddisfazione o dono. Così io mi rallegro nel vedere le vostre intenzioni e, se mi permettete, vi espongo anche alcuni desideri.

Quando vi volete preparare ad una visita importante, voi indossate un abito nuovo o almeno pulito e dopo la pulizia della persona, vi preoccupate della pulizia e dell'ordine della vostra casa. Rimuovete tutto ciò che è superfluo e fate ordine in ogni angolo.

Così desidero che facciate per me. Non vi sembrerà vero, ma vi assicuro che nel giorno della mia festa più desiderata, io verrò a farvi visita nelle vostre case. Voi non mi vedrete, ma lascerò il segno della mia venuta in quella gioia profonda che sentirete in cuore.

Desidero però che dapprima nell'anima vostra si faccia una bella pulizia. La Confessione deve essere il mezzo per togliere tutto ciò che non è gradito al mio Figlio divino e che perciò non può piacere nemmeno a me.

Poi, nella vostra casa, dovete cominciare quella sistemazione di ogni cosa per cui un'aria più pura devono respirare tutti. Fate che giornali e libri pornografici o poco edificanti, trovino il loro posto migliore sul fuoco o nella spazzatura. Tutto ciò che fate in questi giorni deve rispecchiare quel senso di attesa che è nel vostro cuore.

Sgombrando e riordinando gli armadi, vi verrà facile di accorgervi che alcuni indumenti inutili stanno ad ingombrare, mentre potrebbero essere bene usati da poveri e da bisognosi.

Il tempo, come preziosa moneta, potrà essere da voi utilizzato per unirvi a me con la preghiera e con l'opera, che svolgerete con quel sentimento profondo d'amore come chi sta preparando il luogo più adatto per accogliere il Signore e la sua Mamma.

Tutto questo lavorio sereno vi darà modo di fare tante mortificazioni e tanti fioretti, che oggi non si conoscono più. Ci saranno le incomprensioni e le critiche, ma a questo non dovete badarci poiché ogni cosa che voi fate, per essere degna di venire offerta a Dio, deve portare il suo marchio, che è quello dell'umiliazione.

Vi parlo di fioretti semplici che mi potrete offrire, che saranno i fiori più belli coi quali ornerete il mio altare nelle vostre chiese o il vostro altarino di casa, che tutti dovreste avere; i piccoli fiori, di cui i santi erano estremamente gelosi e che ricercavano ad ogni momento per farmene dono. Una parola taciuta per amore, una parola detta per amore. Il perdono sincero dato a chi vi offende. La pazienza esercitata con tutti, specie con gli anziani, coi bambini e con coloro che sembra che prendano gusto a farvi soffrire. Il rinunciare anche a piccole cose, piccole soddisfazioni, pur di rendere contenti gli altri e soprattutto il rinnegare quell'amor proprio per cui vi pare che gli altri debbano fare tutto per voi e voi nulla per loro.

Quando alla fine della novena, mi porterete come in un fascio tutto ciò che avrete fatto per mio amore, mi direte: "Mamma, ti portiamo l'offerta della vedova. È piccola cosa, adoperala come meglio credi". Io vi assicuro che la vostra offerta sarà posta su uno splendido vassoio, sarà cioè posta nel mio cuore e, dopo averla arricchita dei miei meriti e della mia benedizione, io la offrirò al Re perché se ne ricordi e ve ne dia merito e ricompensa per tutta l'eternità.

Voi penserete forse che io voglia in questi giorni distogliervi da quelle che sono le vostre opere di apostolato. No, figli. Io moltiplicherò la vostra attività, per cui arriverete a fare di più del solito.

Andrete dagli ammalati e porterete a ciascuno il mio abbraccio. Andrete nelle vostre parrocchie a risvegliare la mia devozione e i vostri rosari avranno un'impronta particolare di fervore, di cui si dovranno accorgere anche i vostri sacerdoti. La celeste Patrona dell'Azione Cattolica v'insegnerà come praticare quell'azione perché sia veramente efficace ed universale.

Vi prometto grazie numerose e grandi. Di alcune non ve ne accorgerete poiché saranno spirituali, ma crescerete in santità, ve lo prometto.

Non avete che da essere docili e ferventi e fidarvi di me. L'abito che mi riveste, fatto di candore, richiami continuamente il vostro pensiero alla fuga del peccato; la corona che mi cinge il capo con dodici stelle sia un invito a far fruttare quei numerosi talenti che il Signore vi dona; e i raggi delle mie mani vi diano la sicurezza che io non manco mai di parola e che ciò che prometto, mantengo.

Ed ora vi benedico, stringendovi amorevolmente al cuore. Verrò a casa di ciascuno di voi, ve lo prometto.

Benedico ancora i vostri pensieri e le vostre preoccupazioni le faccio mie, specie per quei figli che sono da voi lontani o che vi fanno soffrire.

Quando vorrete rinnovarmi la vostra visita, mi farete sempre un grande piacere poiché la risonanza della vostra preghiera si fa sentire anche lontano.

Benedico i bambini presenti e dono ad essi la mia carezza.

Arrivederci, arrivederci!

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