La vita del cristiano è un servizio

 


14 novembre 1972

Figli miei diletti, sia pace e gioia ai vostri cuori! Quante pene, figli miei, vi fanno acerbamente soffrire! Ed io soffro con voi, poiché sono la Mamma vostra. Tanto è grande la consolazione di una mamma quando vede i suoi figli comportarsi bene ed avere salute, santità e forza, altrettanto è grande il dolore di vedere figli malati nel corpo o nell'anima. Ma io vi dico: non angustiatevi, fate come faccio io.

Voi direte: "Come fa la nostra Mamma celeste a sopportare tanta ingratitudine e tante cattiverie da parte di coloro che Ella ama più di se stessa?".

Figli, quando vedo un'anima lontana da Dio, io offro al Padre il sangue del mio Figlio unigenito e prego e scongiuro il Padre che abbia pietà di lei e la salvi. Così io passo il mio cielo nel supplicare e pregare per la salvezza di tutti, poiché tutti gli uomini che abitano la terra sono miei figli. Il sangue di Gesù ha valore infinito e la mia offerta diventa un mezzo onnipotente per salvare tutti.

Quando voi vi unite a me nella preghiera e nell'offerta, la nostra forza diventa immensa, poiché meglio che in ogni altro modo si avverano le parole di Gesù: "Dove sono due o più riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". L'offerta del sangue di Gesù la fate nella santa Messa. Come vorrei che le mamme che piangono sui figli cattivi o lontani avessero a fare della Messa il loro impegno giornaliero. Voi vi unite a me, io appoggio le vostre suppliche e intercedo per voi.

Anche le nostre sofferenze possiamo condividere. Io vi capisco bene, sapete, perché sono tuttora sulla vostra strada. Quanti richiami inutili, quanto dolore! Il mio Gesù adopera tutti i mezzi. Qualche volta concede grazie e miracoli, qualche altra malattie e prove dolorose. Vuole che tutti si avvicinino a Lui, che vivano come figli di Dio. Lo credereste? Molte persone che hanno goduto di doni particolari e di grazie non comuni, mentre ad un primo momento sembrano decise ad aver fede e a vivere bene, dopo poco tempo ritornano come prima, indifferenti e fredde, quando non voltano le spalle e se ne vanno come i lebbrosi guariti dal mio Figlio.

La grazia deve toccare i cuori, figli miei, e voi dovete fare come faccio io, pregare, offrire e soffrire con me. Non dite mai che avete sofferto già tanto. Da duemila anni io vado offrendo lacrime e sangue per chiamare a penitenza coloro che vogliono andar perduti.

Voi avete una cerchia ben piccola di persone attorno che vi stanno a cuore. Se questi figli vi fanno soffrire, voi fate come me. Siate buoni. Forse che le anime si salvano coi rimproveri e con gli insulti? Forse che la vostra Mamma celeste usa questo metodo? No, siate buoni, fatevi amare se volete che le vostre parole siano ascoltate. Agitereste invano le vostre bandiere, propugnereste invano i vostri diritti.

Solo la bontà, la carità, le lacrime e la preghiera fanno breccia nei cuori. Così non agitatevi, non impauritevi quando i vostri figli sbagliano. Dovete far conoscere i loro sbagli con quella sicurezza che vi viene dalla vostra pratica cristiana. Se voi vivete il Vangelo, potete dire: "Figlio, figlia mia, tu sei fuori di strada, sei fuori dalla legge. Tu non osservi i comandamenti". Davanti a un esempio luminoso come quello che voi date, essi non potranno rimproverarvi dicendovi: "Guarda te stessa".

Figli, la vita del cristiano è un servizio che voi rendete a Dio, che vi pagherà alla fine della vita. Ognuno di voi deve poter dire: "Ho compiuto la mia missione. Ho fatto il mio dovere. Non ho trascurato ciò che era in mio potere per dare del Signore una testimonianza vera. I figli che il Signore mi ha dato, ho cercato di crescerli col santo timor di Dio e con fede. Se i risultati non sono stati buoni, Signore, sono disposto a pagare di persona". Così possono dire i papà e le mamme.

Ma sappiate anche che, quando i risultati fossero buoni, i frutti copiosi, voi dovreste ugualmente dire a Dio: "Sono servo inutile", poiché a Lui va il merito e la gloria di tutto ciò che fate.

Qualche volta pare che le vostre opere siano benedette e vadano a gonfie vele. Qualche volta un'energia nuova, una buona volontà sostenuta dalla speranza, pare che vi diano le ali a compiere tutto quel bene che il Signore desidera da voi. Godetene e ringraziate Dio. Ma sappiate che, anche se tutto vi va male e tutto sembra cadervi addosso come una valanga, se voi cercate di fare del vostro meglio, otterrete la stessa ricompensa, e la stessa frase dovrete dirla sia nel primo che nel secondo caso: "Siamo servi inutili".

Se il Signore non vi tenesse la mano sulla testa, sareste capaci di combinarne delle grosse.

Figli, io ora nel nome della santissima Trinità vi benedico e vi prego di portare ai vostri cari la mia benedizione.

Chi lavora presso gli ammalati, dica ad essi: "La celeste Infermiera vi benedice". Chi lavora nelle scuole e negli asili, dica ai suoi piccoli alunni: "La Maestra della Chiesa vi benedice". Chi ha nelle proprie case figli lontani da Dio, dica: "La Mamma celeste ti ama e ti aspetta".

Arrivederci, figli, pieni di speranza, di fiducia e di gioia. Tutto questo vi dono.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio