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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

La Santa Volontà di Dio

Sono la tua Mamma celeste e Mamma di Dio, qui presente davanti a te. Ti amo tanto, figlia mia, e mi occupo di te con un'infinita bontà. Ti voglio sempre più buona e perfetta, più paziente, caritatevole, umile e guardinga nel modo di volere e di pensare. Tieni sempre presente me, figlia mia, e imitami specie nell'esercizio dei tuoi doveri quotidiani. Le azioni, che tu compi ora, le ho compiute anch'io, quando vivevo sulla terra, e le ho compiute con serenità, con amore, con generosità, sapendo che erano la volontà di Dio. Sono io, la tua Mamma, la Regina del divino Volere, e, seguendo e imitando me, apparterrai al mio Regno. Quanto desidero che questo Regno divino si estenda a tutto il mondo! Certo non è tanto facile capire le cose di Dio. Le puoi capire solo attraverso l'aiuto della grazia, che il Signore non lascia mai mancare a chi la chiede, ed anche per mezzo del mio aiuto, che io continuamente do a chi ricorre. Chiamami continuamente ed io sarò felicissima

Gesù parla della donazione completa di Padre Pio

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  Gesù a Mamma Carmela.  31 maggio 1968 Figlia mia, ascoltami; la lezione te la do sul treno mentre vai da quel mio figlio prediletto, che tante grazie e tanti doni strappa al mio Cuore. Ti voglio dire come mai la sua preghiera ha tanta forza sul mio Cuore, per cui ciò che chiede a mia Mamma e a Me è come un comando per noi. Padre Pio non esiste per se stesso, ma unicamente in Me e per Me. Non agisce, non pensa, non parla, non soffre, non prega se non in Dio e compiendo in ogni momento la santa Volontà di Dio. Tutto ciò che compie sono Io che opero in lui: perciò le sue opere sono meravigliose ed egli non conosce distanze di luoghi e di tempi. Dio è ovunque, tu lo sai e questo pensiero ti deve ogni momento risvegliare la fede ed eccitare a pensieri di fiducia e di speranza. Dio non ti abbandona mai. Egli ti tiene immersa nella sua immensità come il mare raccoglie nelle sue acque i pesci. Come questi non potrebbero vivere senza l'acqua ove sono immersi e dove trovano il l

Il distacco dalle cose materiali

15 Aprile Figlia mia coltiva nel tuo cuore la virtù della speranza, perché ne derivi anche quel distacco dalle cose materiali tanto necessario per elevarsi a Dio. Volenti o nolenti, tutti dovranno un giorno staccarsi da ogni cosa, poiché in paradiso si entra solo coi meriti del bene fatto. A questo distacco definitivo dalla terra e da tutto ciò che è materiale è bene abituarsi ogni giorno di più, se si vuole acquistare la vera libertà. Un uccello che vola con un peso alle ali non potrà mai elevarsi troppo in alto: così quelle anime appesantite da un attaccamento alla vita che le rende schiave. Chi è libero gode di tutto ciò che ha. Chi è schiavo soffre di tutto, di ciò che ha e di ciò che non ha. Di ciò che possiede se ne fa un cruccio, perché teme di perderlo, e di ciò che desidera soffre per l'impossibilità di averlo. La speranza cristiana dà alle pene di quaggiù un valore di conquista. Essa insegna ad usare tutto con distacco per un bene maggiore. Da questo distacco, che de

La speranza dell'umile

14 Aprile Figlia mia, chi vuol praticare la virtù della speranza non può non praticare l'umiltà, sapendo che ciò in cui spera e che dovrà raggiungere è appoggiato non ai suoi meriti ma a quelli di Gesù. L'umile non si esalta, non si illude e non si deprime. Non si esalta poiché sa che, se è in grado di compiere il bene, è per l'aiuto che gli viene dall'alto, da Dio, che mentre gli dà il desiderio di compierlo, glielo fa attuare con la sua grazia. L'umile non si illude, perché l'illusione è per coloro che non accettano e non vivono nella verità. L'umiltà è anzitutto vedere se stessi nella luce della verità. L'umile non si abbatte, non si deprime. Conosce i propri limiti, accetta le umiliazioni come dovutegli. Egli guarda in alto e sa che la retribuzione del bene che fa viene da Dio, di cui segue la voce per mezzo della coscienza. Il parere, il giudizio, il consiglio degli uomini li confronta di volta in volta con la volontà di Dio, cioè con i suoi co

La vita spirituale

13 Aprile Figlia mia, la speranza di raggiungere la vita eterna è unita alla fede nell'immortalità dell’anima. È per questa fede che la vita spirituale dell’uomo assume un valore estremamente grande. Già la vita, l'intelligenza e la libertà sono doni inerenti all'anima per cui l'uomo vive, intende ed è libero. Ma l'anima, oltre a vivificare il corpo, ha bisogno di vivere essa stessa di Dio, di cui ha ricevuto l'immagine e la somiglianza, da cui fu redenta e a cui deve tendere. L'anima deve essere vivificata dalla grazia, perché la vita spirituale del cristiano sia alimentata ed essa sia messa in condizione di meritare di raggiungere il cielo per cui fu creata. Il cristiano, quindi, fuggirà il peccato e userà della vita, dell'intelligenza e della libertà per dar gloria a Dio. Più si usano bene i doni di Dio e più l'uomo si rende simile a lui. Più questa somiglianza è profonda e più si è degni della gloria eterna riservata agli eletti.

Desiderio di pace

12 Aprile Figlia mia, la speranza è come il ramoscello d'ulivo che ti annuncia il cessare della bufera. È come la palma che fa pregustare la vittoria dopo la lotta. Il desiderio di pace si fa più intenso, ma non deve farti desistere dal combattere. Il cristiano sa che le battaglie della vita hanno le loro tregue, ma soprattutto il loro premio. Sa che, nonostante le sconfitte inferte dal nemico, egli sarà vittorioso, perciò non si faccia abbattere. Scudo per difendersi è il suo Dio, per cui egli combatte, perciò non teme. Quando, col passare degli anni, intravede vicina la Patria, non si sconfonta di dover lasciare la terra d'esilio, anzi più ardentemente desidera di arrivare al Porto. E il lumicino che pare spegnersi si ravviva e manda guizzi improvvisi e luminosi. Si direbbe che la speranza acquista una forza che diventa luce anche per gli altri. La gioia di vivere viene come assorbita dalla gioia di morire e il canto dell'anima non è più quello dell'esule, ma quel

Speranza che si apre all'amore

11 Aprile Figlia mia, sperare nella vita eterna è cosa indispensabile al cristiano, che deve mirare a conquistarla con le buone opere e deve, mediante la preghiera, chiedere la grazia a Dio di praticarle. Venendo a mancare questa speranza, tutto diventa solamente umano, le azioni perdono il loro vero movente, perciò si cercherà una ricompensa immediata, una retribuzione o un segno di gratitudine. Venendo a mancare l'intenzione che le divinizza, resteranno semplici azioni umane, per quanto buone. Si dice che l'uomo vale per ciò che ha di dentro, che è come dire per l'amore che anima la propria vita. L'amore però viene da Dio. Chi non crede nella vita eterna, non crede in Dio e non accetta la sua parola vivente, Gesù Cristo. Mancherà perciò in costui il vero amore; potrà avere del sentimento umano o della passione, ma mancherà in lui il vero amore di Dio e del prossimo. Come potrà salvarsi chi non spera nella vita eterna e non agisce secondo la legge per conquistarla

Saper attendere

10 Aprile Figlia mia, sperare è anche saper attendere. Quella conversione continua che il Signore vuole da ogni anima e che forse non si sa realizzare, spesso viene pretesa da altri con impazienza. Occorre saper aspettare e nel frattempo pregare, procurando di correggere i difetti che vediamo negli altri, soprattutto con il nostro comportamento. Se, ad esempio, tu vedi in altri la mancanza di spirito di sacrificio e di umiltà, procura di esercitare tu queste virtù: anche senza avvedertene, farai pratica efficace per quelli che ne hanno bisogno e sarai loro d'aiuto attraverso la grazia che aumenti in te. Se avverti che il demone della lussuria ha preso persone a te care, pratica la virtù della castità con maggior impegno: otterrai ad esse la grazia di reagire al male e di convertirsi. In tutto e sempre occorre la speranza, poiché non si demolisce una casa in un istante e non si può costruirla altrettanto velocemente. Occorre avere fiducia, pazientare e tener viva la speranza c

IN COSA CONSISTE LA SANTITÀ

  17 marzo 1970 Figli miei, sono la Regina del vostro cuore, sono la Madre vostra e tutto ciò che io faccio per voi e che voi fate per me è una grande gioia scambievole. Io vi istruisco e voi, come bambini docili, ubbidienti e buoni, ascoltate le mie parole e le mettete in pratica. Se qualche volta mi voltate le spalle, io penso che lo fate inavvertitamente e vi richiamo. So che la via della santità è difficile, che è più comoda la strada del piacere, del divertimento e del peccato, ma voi sapete anche che la via della virtù, sebbene difficile, lascia tanta gioia nel cuore, mentre quella del vizio lascia l'amaro in bocca. Ecco perché vi tengo stretti al mio cuore e vi do il mio nutrimento celeste, perché, rafforzati e infervorati, possiate raggiungere la meta che vi è assegnata e non perire sulla strada. La santità è fatta di una cosa sola ed io ve la insegno con la mia materna bontà. Ecco in che cosa consiste la santità: nell'accettare e compiere con amore la volo

PADRE NOSTRO

  Dal Volume 35 – 10/1/1938: “Bambini miei, ascoltatemi. Io vi amo assai e voglio farvi conoscere la vostra origine. Guardate il cielo: lassù tenete un Padre celeste che vi ama assai, ma vi ama tanto che non si contenta di farvi da Padre dal Cielo, di guidarvi, di crearvi un sole, un mare, una terra fiorita per rendervi felici, ma amandovi di un amore esuberante vuole scendere nei vostri cuori, formare la sua reggia nel fondo dell’anima vostra, facendosi dolce prigioniero di ciascuno di voi; ma per fare che? Per dare vita al vostro palpito, respiro e moto. Sicché voi camminate e cammina nei vostri passi, si muove nelle vostre mani, parla nella vostra voce. E mentre camminate, vi movete, siccome vi ama assai, ora   vi bacia, ora vi stringe, ora vi abbraccia e vi porta come in trionfo, perché siete i suoi cari figli. Quanti baci e abbracci nascosti non vi da questo nostro Padre Celeste! E voi perché disattenti, non avete fatto incontrare il vostro bacio al suo e i vostri abbracci al suo