La speranza dell'umile
14 Aprile
Figlia mia, chi vuol praticare la virtù della speranza non può non praticare l'umiltà, sapendo che ciò in cui spera e che dovrà raggiungere è appoggiato non ai suoi meriti ma a quelli di Gesù.
L'umile non si esalta, non si illude e non si deprime. Non si esalta poiché sa che, se è in grado di compiere il bene, è per l'aiuto che gli viene dall'alto, da Dio, che mentre gli dà il desiderio di compierlo, glielo fa attuare con la sua grazia.
L'umile non si illude, perché l'illusione è per coloro che non accettano e non vivono nella verità. L'umiltà è anzitutto vedere se stessi nella luce della verità.
L'umile non si abbatte, non si deprime. Conosce i propri limiti, accetta le umiliazioni come dovutegli. Egli guarda in alto e sa che la retribuzione del bene che fa viene da Dio, di cui segue la voce per mezzo della coscienza.
Il parere, il giudizio, il consiglio degli uomini li confronta di volta in volta con la volontà di Dio, cioè con i suoi comandi, con la sua legge, per cui conserva la serenità e la pace. Si può ben dire che quando in un'anima viene meno la speranza, indubbiamente difetta l'umiltà e viene così a mancare l'aiuto di Dio.
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