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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

I requisiti per ben comunicarsi

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  19 aprile 1973. Figli miei cari, sono ancora con voi e desidero continuare la vostra preparazione alla Comunione pasquale. Vi ho detto quali sono i requisiti che dovete portare alla Confessione, perché sia ben fatta e sia fruttuosa per la vostra vita spirituale. Ora vi dirò quali requisiti deve avere la preparazione all'incontro con il mio Gesù, che alla mensa eucaristica si fa cibo delle anime vostre. Vi dico, anzitutto, che dovete avere un desiderio vivissimo di cibarvi di questo alimento delizioso che forma la santa invidia degli angeli stessi. Quando voi volete stabilire se una persona è sana o malata, dite anzitutto che mangia oppure che non mangia più. L'inappetenza stessa è un indice di qualche malattia latente o comunque è un brutto segno, che può condurre a forme di esaurimento assai grave. Nutrirsi è così necessario che chi volesse astenersi dal cibo per un lungo periodo, andrebbe incontro a morte certa. È così importante cibarsi, che il Signore ha provve

Amate e tutto diventerà facile

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  17 aprile 1973. Figli diletti e cari, sono con voi, sono la vostra Mamma addolorata. Sono qui per prepararvi alla celebrazione della Pasqua e voglio perciò riempirvi il cuore di amore. Senza amore non si fa proprio nulla, le opere più belle e più grandi restano come prive del sostegno dell'anima. I fiori non crescono se la luce del sole non li feconda. Tutto intristisce nel mondo perché manca l'amore. L'amore vero è Dio. L'amore umano è vero quando porta a Dio. Fattavi questa premessa, vi voglio portare in spirito nella casa di Betania, dove il mio Gesù, accompagnato da alcuni discepoli tra cui anche Giuda, era stato invitato a recarsi qualche giorno prima della sua morte. Marta e Maria gli avevano imbandito un banchetto ed era presente anche Lazzaro, che Gesù aveva risuscitato dai morti. Doveva essere quello un incontro d'amore, destinato a dare tanto conforto al cuore umano di Gesù che era già sotto il torchio dell'angoscia, sapendo ciò che l'asp

Il dono inestimabile della fede

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  14 Aprile 1976 (a Muggiò). Figli miei, con quanto amore sono venuta a pregare con voi! Siete figli prediletti, siete i miei bambini che io curo con particolare attenzione, poiché, con la semplicità della vostra fede, mi date modo di esercitare la mia missione materna. Desidero rendervi tutti fiduciosi e sereni, appoggiati sulle mie promesse e sul mio aiuto. Io più volte vi ho promesso grazie per mezzo del rosario, ma la grazia delle grazie, cioè la più bella, è quella di divenire santi e di poter lavorare sulla terra per l'avvento del regno di Dio, per potere un giorno, con Dio, godere della sua vista, del suo amore e della sua felicità. È questo il mio più grande desiderio a vostro riguardo: crescervi nella vita spirituale, così da farvi diventare dei modelli, dei fari di luce anche per gli altri, mediante quella santità che è adesione alla volontà di Dio, che è fede vissuta. Come farete a vivere la vostra fede? Anzitutto occorre conoscerla, poi amarla. La fede cristian

Il grande dono dell'eucaristia

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  13 Aprile 1976. Figli a me tanto cari, sia pace a voi e grazia ed ogni bene. Ecco, sono qui a chiedervi un grande favore. Sono la Vergine del Cenacolo. Sono la Madre di Gesù Eucaristia, e la mia presenza vuole essere un richiamo a fare della Comunione un vero mezzo di santificazione. Voglio anche invitarvi a riparare gli innumerevoli sacrilegi che si commettono in ogni luogo della terra, con grande danno delle anime e con ferite profonde al corpo mistico di Cristo. L'atto d'amore più grande, compiuto in vita da Gesù, fu quello d'istituire la santissima Eucaristia. "Non vi lascerò orfani", aveva detto Gesù, "resterò con voi fino alla fine dei secoli". Un bambino che resta privo dei propri genitori, si trova in grande necessità e in grande tristezza. La solitudine e la mancanza di mezzi potrebbero fare di lui un infelice. Gesù amò e considerò gli apostoli e tutti i suoi seguaci come fratelli, come figli, come parte di sé stesso. Egli ama e conside

La santità non è un'utopia

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  9 Aprile 1976. Figli cari, eccovi ancora qui, numerosi e devoti al vostro appuntamento con me. Sono la Madre della misericordia, e la mia visita deve esservi di buon auspicio per prepararvi ad ottenere per voi e per tutta la vostra Italia la misericordia di Dio. Sì, figli, sarà la preghiera fervente, indirizzata alla Madre di Dio, che sconvolgerà le coscienze, che muoverà i cuori e che spingerà gli uomini ad operare una grande conversione. Sì, abbiate fiducia, ma fate di questi incontri di anime un grande mezzo di santificazione. Giustamente vi è stato detto che siete chiamati alla santità. Se non si è santi, non si entra in paradiso. Ricordate Francesco di Fatima? In una mia apparizione mi chiese: "Io mi salverò, verrò in paradiso?". Al che, io risposi: "Verrai in paradiso, ma prima dovrai recitare molti rosari". Ecco che voi siete riuniti proprio per recitare il rosario e per chiedere con questo mezzo la grazia di santificarvi. Senza l'aiuto che vie

Dovete credere in me e fare le mie opere

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  7 Aprile 1976 (a Seregno). Figli miei, quanto godo di trovarmi qui con voi, di vedere il vostro fervore e la vostra fede! Sicuramente non rimarrete delusi. Le grazie pioveranno su di voi e sulle vostre famiglie, anche se dovrete attendere con pazienza gli effetti della grazia. Io sono certamente anche nelle vostre case, quando pregate. Ma quando, non badando ai sacrifici, venite qui per la preghiera comunitaria e per sentire una parola di cielo, io sono presente in un modo tutto particolare e, con le mie benedizioni, vi dono il mio aiuto. Vi sono molti cristiani che vorrebbero escludermi dalla Chiesa e dalla loro famiglia. Oh, quanto mi addolorano costoro! L'amore che il mio Gesù mi portò in vita e che mi porta tuttora, dovrebbe essere il modello dell'amore di tutte le anime per la Mamma. Non è venuto sulla terra passando per questa creatura che Dio ha reso grande, il mio Gesù? Così, vuole che i suoi fratelli amino la sua Mamma e che, per mezzo suo, entrino in paradi