Il dono inestimabile della fede

 


14 Aprile 1976 (a Muggiò).

Figli miei, con quanto amore sono venuta a pregare con voi! Siete figli prediletti, siete i miei bambini che io curo con particolare attenzione, poiché, con la semplicità della vostra fede, mi date modo di esercitare la mia missione materna. Desidero rendervi tutti fiduciosi e sereni, appoggiati sulle mie promesse e sul mio aiuto.

Io più volte vi ho promesso grazie per mezzo del rosario, ma la grazia delle grazie, cioè la più bella, è quella di divenire santi e di poter lavorare sulla terra per l'avvento del regno di Dio, per potere un giorno, con Dio, godere della sua vista, del suo amore e della sua felicità.

È questo il mio più grande desiderio a vostro riguardo: crescervi nella vita spirituale, così da farvi diventare dei modelli, dei fari di luce anche per gli altri, mediante quella santità che è adesione alla volontà di Dio, che è fede vissuta.

Come farete a vivere la vostra fede? Anzitutto occorre conoscerla, poi amarla. La fede cristiana non cominciò con la nascita di Gesù, ma all'inizio della creazione, quando ai progenitori, caduti nella disubbidienza e nel peccato, fu promesso il Redentore, il Messia, il Cristo. Chi sperava e credeva nella redenzione e si comportava secondo la legge morale impressa da Dio nel cuore, si salvava. Poi venne Gesù e, sacrificando sé stesso sulla croce, si offerse come vittima al Padre per riparare tutti i peccati.

Gesù, Figlio di Dio, era ed è la sola Persona che poteva e può riparare i peccati. Infatti, che cos'è il peccato? Una disubbidienza alla legge di Dio, un'offesa a Dio. E chi potrebbe riparare una tale offesa? Forse tutti gli uomini della terra messi assieme? Forse immolando tutti i capretti e i tori della terra e offrendo sacrifici umani a non finire?

No, nessuna creatura umana potrebbe cancellare nemmeno il più piccolo peccato, poiché la distanza che esiste fra l'uomo e Dio è infinita. Solo Gesù, il Redentore, poté compiere il miracolo di ristabilire rapporti pacifici fra la creatura e il suo Creatore.

In questi giorni, in questa [Durante la] Settimana Santa, i grandi avvenimenti che accompagnarono la redenzione, vengono ricordati perché i fedeli possano rivivere quelle giornate piene d'amore e di dolore. Ecco, figli, su che cosa si deve basare la vostra fede, e Gesù dev'essere per voi la roccia su cui dovete costruire la vostra vita cristiana.

Mi direte: "Gesù è morto, e noi possiamo e dobbiamo attaccarci a Lui?". Sì, figli, perché Egli ha risuscitato sé stesso e continua a vivere nel mondo per mezzo della Chiesa cattolica e apostolica, e perché la sua presenza eucaristica non è un'illusione o una figura, ma una realtà.

Occorre credere, amare, e sperare ogni giorno di più nella solidità della vostra fede, perché è sostenuta dallo Spirito del Padre, creatore e conservatore d'ogni cosa, e dallo Spirito del Figlio, che con amore infinito opera nel mondo per compiere la sua salvezza.

Oh! ditemi, come non amare questa fede bella ed immortale, per la quale milioni di uomini hanno sacrificato la vita pur di non venir meno a queste verità? Come rinunciare ad alcune verità e dividersi dalla Chiesa, che nel Pontefice dà la garanzia della sua solidità, infallibilità e santità?

Oh, quanto sono da compiangere coloro che, attratti dal primo ciarlatano, sono pronti a rinunciare alla propria fede per abbracciarne un'altra, dove pullulano eresie ed errori a non finire!

Ma sapete perché si diventa apostati? Perché non si è studiata a fondo la religione, perciò non si è potuto amarla; oppure, perché in altre sette o in altre religioni il demonio presenta molto facile il vivere.

Figli, non posso tacervi che molte persone pervertite sono più attive e audaci di tanti cristiani. Questi si vergognano, quelle diffondono il male con grande sicurezza. Ecco perché io desidero che la mia scuola sia frequentata. Dovete godere di possedere la vera fede, dovete custodirla intatta fino all'ultimo istante della vostra vita, quando il credere sarà sostituito dal vedere, e dovete saper essere apostoli almeno con lo stesso zelo di chi si dice seguace di Dio, mentre è seguace di satana.

Io vi aiuto, figli, e vi ricordo che nel Battesimo vi è stato dato il dono meraviglioso della fede. Voi dovete accrescerlo, procurando di reagire a quei dubbi che vengono ad intorbidire i vostri pensieri.

Dovete praticare una fede semplice, che trovi il suo appagamento nello studio e nell'ascolto della parola di Dio, e che tema l'infiltrazione delle false dottrine; una fede attiva, che vi faccia operare per il bene delle anime, anche con sacrificio; una fede costante, che vi faccia rivolgere a Dio giorno per giorno, implorando da Lui che quel legame che vi unisce non si spezzi mai.

Ed ora, mentre ricevo con gratitudine i vostri bei rosari, vi prego di non stancarvi mai di chiedere tutto ciò che vi necessita per l'anima e per il corpo, per voi e per gli altri, ed io non mi stancherò mai di esaudire le vostre richieste.

Benedico con particolare affetto gli uomini presenti. Sono una rappresentanza, ma in loro vedo tutti gli uomini della terra, che vorrei pieni di fede. Benedico le religiose presenti. E a tutti ed a ciascuno, voglio dare un aumento di fede, perché possiate portare per amore le pesanti croci.

I sacerdoti che favoriscono ed aiutano questa mia scuola, ottengono grazie particolari.

Arrivederci, figli. Vi amo.

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