La Santa Eucaristia

 


17 Giugno 1976.

Figli miei, permettetemi di dirvi quanto desidero parlarvi del mio Gesù oggi, mentre la Chiesa festeggia il suo corpo presente nella santissima Eucaristia.

Desidero che aumenti in voi l'affetto, che cresca l'adorazione e che un senso di dignitoso rispetto vi renda consapevoli della presenza divina ed umana del mio Gesù in tutte le chiese del mondo, dove si conservano le ostie consacrate.

È un dono meraviglioso ed è un miracolo grandioso quello che avviene sull'altare ogni volta che il sacerdote celebra la santa Eucaristia.

Voi pensate con tenerezza al Bambino Gesù, che nacque nella capanna di Betlemme, e forse avete invidiato i pastori ed i Magi, che poterono stringere fra le braccia il santo Bambino dopo averlo adorato.

Ebbene, per me ogni Messa non è che un rinnovarsi di quel grandioso avvenimento in tutte le sue fasi, e se vi sono ancora coloro che lo rifiutano e non vogliono riceverlo nel loro cuore, io trovo ancora anime semplici, in cui i trasporti d'amore ripagano il mio Bambino di quelle mancanze di fede, di generosità e di gratitudine.

Ogni altare è la città del Pane, su cui scende il Pane vivo disceso dal cielo. Ogni altare è la grotta, è la mangiatoia. Ogni altare custodisce nel tabernacolo l'Uomo-Dio vivo e vero, centro della storia e del mondo, anello di congiunzione fra la terra ed il cielo.

Voi dovete accettare per fede ciò che è una realtà. Non vi sono però mancati, lungo i secoli, miracoli strepitosi che hanno confermato la verità. Dal giorno in cui Gesù, prendendo fra le mani un po' di pane ed un calice contenente vino, pronunciò quelle parole sacrosante: "Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue", non è mai cessata nel mondo la presenza dell'Uomo-Dio. Egli è là nel tabernacolo come per avere un punto di riferimento.

Ai pastori, gli angeli dissero: "Andate, troverete un Bambino". Agli uomini di tutti i secoli, io dico: venite, trovate un tabernacolo, una piccola casa e lì c'è un Bambino, lì c'è il Salvatore del mondo. Ed è lì per dare, con la sua carne ed il suo sangue, la vita.

Molte persone, nel mondo sottosviluppato, mancano del pane necessario per vivere. Moltissime persone, nel mondo civile e moderno dove abbondano ricchezze e piaceri, muoiono spiritualmente di fame perché rifiutano quel Pane che dà vita.

Figli, sappiate capire i veri valori, sappiate scoprire il vero bene e sappiate, in ogni momento della vostra vita, affidarvi a Colui che vi può aiutare e che può essere per voi luce e forza.

Io sono accanto ad ogni tabernacolo come la divina Custode. Io riparo le mancanze e do amore e grazia a chi lo desidera, perché i sacri misteri vengano celebrati con devozione. Voi lasciatevi guidare e dominare da quella grandiosità di eventi che si compiono ed emulate gli angeli, che ad ogni tabernacolo fanno degna corte d'onore.

Ma il corpo del Signore che la Chiesa invita a celebrare, è pure il corpo mistico, la Chiesa stessa, di cui io divenni Madre sul Calvario. E che cosa si celebra con la santa Eucaristia se non la passione, morte e risurrezione di Gesù, che raggiunge con i suoi meriti tutti gli uomini della terra? Non c'è un'azione più universale di quella che si compie nella santa Messa.

Venite con me, figli, ai piedi dell'altare e vedetemi ritta, come ai piedi della croce, per ricevere ed offrire quel corpo martoriato e quel sangue prezioso.

È un miracolo che si perpetua nei secoli e che, ieri come oggi, serve a cancellare, a coprire, a distruggere il fango di cui l'umanità si va continuamente imbrattando. È l'offerta che placa, è l'offerta che implora, è l'offerta che salva. L'Eucaristia è il pegno della vita eterna.

Quando Gesù si offre, la Santissima Trinità riceve una riparazione perfetta. Lui solo è la vera vittima, destinata a sostituire tutte le offerte dell'antico Testamento. E come per ricevere forza e salute i malati vengono sottoposti a trasfusioni di sangue, così questa umanità sofferente e malata deve affidarsi al sangue di Gesù, perché esso solo può ridare vita. Molti malati rifiutano d'essere curati. Molti uomini periscono perché non vogliono essere innestati nel corpo di Cristo ed avere quella mirabile trasfusione di sangue che risana.

Io chiamo tutti i peccatori a conversione. Amo tutti, perché so che per tutti Gesù è morto. Risponderanno questi figli alla mia chiamata? Saranno docili alla mia voce? Io sono accanto al tabernacolo e vado attorno per il mondo in cerca di pecore matte, che rifiutano il Pastore e che vogliono abitare le tane dei lupi anziché l'ovile, dove sono custodite e nutrite.

Aiutatemi voi pure e, se riuscirete ad esercitare l'apostolato dell'esempio con un comportamento modesto e devoto in chiesa, io vi aiuterò, rendendo efficace la vostra parola e dando una forza straordinaria alla vostra preghiera.

Il mondo fa consistere le sue vittorie nell'imporsi ai deboli con le sue leggi. Le vostre vittorie, per il mondo sono segni di debolezza. Ma è Dio che deve giudicare e se volete essere membra viventi di quel corpo del Signore che oggi festeggiate, non dovete preoccuparvi di ciò che pensa il mondo.

L'osservanza della legge di Dio e il mantenersi nella sua grazia sono possibili con la forza che vi viene da Dio, ma richiedono da voi umiltà e carità. Non avete che da seguire me, ed io vi do tutto ciò che vi necessita.

Vi benedico, vi aiuto e vi amo. Arrivederci, figli. Il sangue di Gesù vi copra e vi purifichi.

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