Siate perseveranti nella vostra vocazione

 


16 Maggio 1976.

Figli diletti, sia pace a voi, e grazia e luce ed ogni bene. Sono la Mamma vostra e non posso che augurarvi cose belle e cose grandi. Desidero anche farvi comprendere, come Mamma, quanto sono premurosa di dirigere la vostra vita sul retto sentiero e fare della vostra devozione per me una vera vocazione. Ogni vocazione è un segno di predilezione, che esige una valorizzazione ed una corrispondenza.

Come potrete capire il valore di questa chiamata divina e straordinaria qui accanto a me, per godere non già della mia vista, ma della mia parola, che vi svela segreti particolari per farvi vivere cristianamente bene?

Anzitutto, la vostra fede deve essere sicura e semplice al tempo stesso. È vero che vi è consentito d'indagare e di venire le prime volte per curiosità; ma poi, man mano che, come attratti da una calamita o da una forza misteriosa, ritornate qui, dovete bandire dalla vostra mente ogni dubbio e, senza pensare allo strumento, dovete accogliere ciò che vi viene letto come vere mie parole.

La vostra fede dovrà perciò essere molto semplice e sarà tutto a vostro vantaggio. Che varrebbe, infatti, che voi vi rompeste il capo o perdeste la tranquillità per trovare eventuali errori o per assecondare la vostra malizia, quando, ricevendo tutto con la semplicità del bambino, potete godere della mia presenza?

Certo non sarà possibile ritenere tutto; basterà che facciate vostro ciò che sentite utile alla vostra anima. Anche il vostro corpo richiede alle volte degli alimenti che in altri momenti rifiuta. Occorre molte volte assecondare anche le esigenze corporali, perché corrispondono a delle vere necessità.

Così dovete fare per lo spirito. Ciò che vi fa bene, che vi aiuta a migliorarvi, fatelo vostro. Se qualche cosa vi togliesse la pace o vi sembrasse non adatto al vostro stato, non pensateci e proseguite nel bene. Questo è il primo modo di valorizzare questa vocazione particolare.

Crescere nella virtù alla mia scuola è il modo per farmi onore, poiché voi dovete assumere una somiglianza tutta particolare con la vostra Mamma e Maestra. Ogni virtù ha il suo nemico, che è il difetto contrario. Ogni virtù suppone perciò una battaglia più o meno forte, più o meno cruenta.

La vostra vocazione è una chiamata alla santità, che abbraccia tutte le virtù. Non intendo con questo dirvi che non peccherete più, perché purtroppo sapete tutti quanto è facile promettere e non mantenere. Anche nelle battaglie comuni vi sono le sconfitte. Importante è mantenere salda la volontà di vincere, di risollevarsi dopo ogni caduta e di fare delle proprie sconfitte un mezzo per umiliarsi davanti a Dio. Sarebbe per voi, però, ben poca cosa combattere, se non doveste tener di mira il desiderio della vostra Mamma di estendere a molti altri la chiamata.

Io sono la vostra Condottiera e desidero aggregare sempre nuovi soldati al mio esercito. Chi e come dovete chiamare? Direi che desidero chiamare tutti, ma purtroppo non tutti vogliono ascoltare voi e me.

Che cosa farete? Dovete anzitutto essere perseveranti nella vostra vocazione. È un impegno di fedeltà alla Chiesa che vi si chiede. Anche se il mondo sembra perdere la bussola, anche se molti preferiscono la schiavitù di satana all'ubbidienza alla Chiesa, voi dovete resistere.

Ecco che io vi chiedo di recitare anche più volte al giorno, come facevo io durante la mia vita mortale, il "Credo" e di riflettere bene su quanto affermate. Molti, che purtroppo negano gli articoli del "Credo", si dicono cristiani e non sanno d'essere dei veri eretici.

Essere cristiani non è solo ricevere il Battesimo e gli altri sacramenti, ma tener fede alla dottrina di Gesù Cristo, compendiata nel "Credo".

Il vostro esempio sarà anche un mezzo per far valorizzare agli altri la propria fede. Vi sono nella Chiesa molti che sbagliano, e purtroppo anche molti sacerdoti. Non meravigliatevi, perché tutti sono fragili. Forse la loro vocazione non è venuta da Dio.

Anche la vocazione di Giuda non era venuta da Gesù. Egli si era aggregato agli altri apostoli, desideroso di conquiste umane. Preoccupato com'era di soddisfazioni lussuriose e di denaro, non poteva essere santo. Non aveva corrisposto nemmeno alle grazie del Signore, che gli aveva permesso di vedere miracoli di conversioni e di guarigioni. Anche a lui, nel nome di Gesù, era stato permesso di operare miracoli, ma a nulla è valso tutto questo.

Così vi sono dei sacerdoti e dei cristiani che hanno ricevuto grazie su grazie e se le sono appropriate come fosse roba loro. Vantano dei meriti e combattono la verità ed il bene anziché corrispondere alla loro vocazione.

Certamente non tocca a voi giudicare, però tocca a voi guardarvi da questi falsi profeti che inquinano la verità e che diffondono, anziché la fede in Dio, la speranza nella vita eterna e la vera carità che non tramonterà mai, l'errore e l'eresia.

Voi pregate e seguite la via che hanno percorso i santi, portando dovunque il buon odore di Cristo con la vostra virtù. Se le erbacce, come disse Gesù, devono crescere accanto al buon frumento perché non si corra il rischio di strapparlo con esse, dovete voi pure pazientare.

Guardate l'esempio di santi sacerdoti, che non mancano; guardate il fervore e il sacrificio di tante anime buone e, a vostra volta, corrispondendo a questa meravigliosa vocazione, sarete certamente nel numero degli eletti.

Io vi benedico e, raccogliendo le vostre sofferenze, specie se nascoste, le vostre preghiere e i vostri santi desideri, ne faccio un'offerta al Padre per tutta l'umanità.

Benedico coloro che lavorano assiduamente per divulgare la mia parola. Non lasciatevi impressionare dalle difficoltà, dalle calunnie e da tutto ciò che si dice e si fa. Ogni vocazione suppone una lotta.

Io vi guardo in questo momento con tenerissimo affetto materno e vi assicuro che nessuno uscirà di qui privo di grazie.

Arrivederci, figli.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio