Le prime tre richieste del "Padre Nostro"

 


9 marzo 1976.

Figli miei, tanto cari al mio cuore, sia pace a voi ed ogni bene! Ecco, sono qui e prego con voi come un giorno pregai con Bernardetta, come pregai coi pastorelli di Fatima e con quelle anime privilegiate che ebbero la felicità di vedermi sulla terra con gli occhi del corpo. Ora la vostra fede deve ingigantire, e la vostra virtù, corroborata dalla grazia che io vi dono, deve crescere.

Per questa preghiera, fatta in comunione di spirito con la mia, dovete acquistare forza per combattere il maligno e forza nel portare la croce. Sono i doni più belli che io vi possa fare, poi vengono tutti gli altri riguardanti la salute, gli interessi e le sistemazioni diverse, a cui dovete pensare per poter vivere anche umanamente.

Tutto dovete chiedere, ma la vostra salvezza eterna è il dono che ogni giorno dovete implorare da Dio, poiché nessun'anima, per quanto buona, è sicura di perseverare nel bene e non potrebbe perseverare senza l'aiuto di Dio. Questa incertezza di salvarsi deve tenere tutti timorosi di sé stessi e deve dare a tutti il desiderio di pregare.

Non posso tacervi il brano di Vangelo in cui Gesù raccomanda agli apostoli questa cosa: "Quando pregate, non dite tante parole, poiché il Padre vostro che sta nei cieli, sa e conosce tutti i vostri bisogni. Quando pregate, dite così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà". E, via via, insegnò agli apostoli quella bella preghiera che tanto sovente voi recitate.

Io mi limito a ricordarvi le prime tre richieste, perché di esse dovete riempire le vostre giornate e la vostra vita. Sono richieste semplici, che però basterebbero a santificarvi.

"Sia santificato il tuo nome". Sembra un'assurdità chiedere che il nome di Dio sia santificato. Egli è il Santo dei santi e non potrebbe certamente un'opera umana aggiungere splendore al suo essere o al suo nome. Ma, come nel nome di Dio ebbe vita il mondo, così nel suo nome gli uomini dovrebbero dare inizio ad ogni opera, sia nell'ordine della natura che della grazia.

Santificare il nome di Dio significa indirizzare a Lui ogni intenzione, perché in Lui tutta la vita dell'uomo sia perfezionata. Significa anche dare al nome di Dio onore e gloria.

Permettetemi, figli, che io abbia ad invitarvi a riparare quegli oltraggi che la bestemmia reca alla Divinità. La bestemmia viene anche sulle labbra innocenti dei bambini, che hanno appreso a bestemmiare dal padre o dalla madre. La bestemmia è come una freccia dolorosa lanciata al cuore di Dio, oppure come un sasso o uno sputo lanciati in alto, che ricadono su coloro che li hanno lanciati recando danno a se stessi. Eppure, quanti bestemmiatori insultano il nome santo di Dio!

Vi ricordo, come giustamente più volte vi è stato detto, che la bestemmia è il linguaggio del demonio. Voi vedete che il mondo va male. Vedete donne diventare diaboliche e scagliarsi contro tutto ciò che è sacro e inviolabile, e vi domandate il perché.

La bestemmia ha chiamato i demoni nel mondo, e il loro trionfo sulle anime progredisce ogni giorno di più. Entrano nelle anime, nelle famiglie, nella società. Oh! non dite tante parole, non trovate altri motivi che questo: si bestemmia dovunque e si chiamano dovunque gli spiriti del male, che vengono e spadroneggiano.

Vi sono anche molti cristiani praticanti che bestemmiano con facilità, quando si lamentano di Dio per tutte quelle difficoltà che, molte volte, provengono dalla mancanza di equilibrio, di prudenza e di giustizia. Fate attenzione, figli, perché nessun peccato è piccolo quando si critica l'operato di Dio, e ingiustamente si vorrebbe dare a Lui consigli, come se dovesse essere un bambino incapace di governare.

Sia santificato il nome di Dio in voi e attorno a voi, e Dio abbia riparazione e gloria dal vostro modo d'agire e dalla vostra sopportazione e pazienza nelle sofferenze quotidiane.

Figli, la gloria di Dio deve essere il motivo per cui dovete desiderare che il suo regno, regno d'amore, si diffonda. Tutto il mondo è di Dio e tutte le anime sono sue, per cui il regno di Dio non potrebbe essere più esteso di quanto è. Ma Dio vuole corrispondenza al suo amore, e quando voi chiedete che venga questo regno benedetto, non chiedete altro che l'amore degli uomini per Dio, che ben merita questo amore, per cui l'essere sudditi di un tale Re e servirlo, dovrebbe essere per tutti grande gioia e grande felicità.

Così, quando invocate che la volontà di Dio si compia, non dite una cosa assurda. Dio dirige il mondo e la sua volontà viene compiuta dagli angeli, dai santi e da tutti gli esseri irragionevoli e senza vita umana. Ma la volontà di Dio è che gli uomini liberamente aderiscano al suo volere. La sua è volontà di salvezza e di felicità. Ogni essere che l'ubbidisce, realizza il suo maggior bene.

Chiedete, figli, che la volontà di Dio si compia nella Chiesa e nel mondo. Il desiderio di pace, di unità e di fratellanza è volontà di Dio, a cui dovete collaborare.

Così, mentre col santo rosario, a cui io ho partecipato con tanto amore, voi avete dato onore a me, io vi ho insegnato come, con la preghiera, dovete dar gloria al nome santo di Dio, chiedere che sugli uomini Egli possa estendere il suo regno d'amore e che si aderisca alla sua volontà, perché la vostra vita sia più tranquilla e più serena.

Figli, vi benedico e riservo le mie grazie a coloro che, pur essendo nel dolore a causa di altre persone, sanno perdonare, e a coloro che, nonostante le sofferenze fisiche, sanno aderire alla volontà del Padre e lodano il suo nome. A tutti un abbraccio materno, affettuoso e ricco di grazie spirituali. Arrivederci, figli.

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