Dovete rinnovarvi nello spirito

 


21 Marzo 1976.

Figli a me tanto cari, sia pace a voi e grazia ed ogni bene! Io sono qui con voi come per un dolce colloquio e desidero che, uscendo di qui, abbiate a sentirvi pieni di fervore per riprendere la vostra vita ordinaria in un modo non comune.

È il primo giorno di primavera e il sereno del cielo, lo splendore del sole, danno un'aria festosa a tutte le cose, per cui vi pare di ringiovanire. E non è la primavera la stagione della rinascita? Sia una vera rinascita anche nel campo spirituale. Dovete rinnovarvi nello spirito, nel comportamento, nelle opere.

È una cosa meravigliosa, ma vera. Voi vedete le piante, che solo pochi giorni fa erano spoglie e che sembravano prive di vita, ricoprirsi di gemme e di fiori; poi vedrete foglie e frutti ricoprire quei rami che sembravano secchi, e fare di essi una festa di colori.

Voi siete le mie pianticelle. Non importa se già avete visto passare molte primavere. Davanti a Dio il tempo non esiste e per me siete sempre piccoli, sempre nella primavera della vita. La stagione dei frutti, la stagione dei raccolti sarà all'ultimo giorno. Ora voi seminate ed io vi coltivo, se siete docili, e c'è chi produce il trenta, chi il sessanta, chi il cento per uno.

La vostra primavera comincia dal momento in cui, pieni d'entusiasmo, vi mettete al servizio di Dio. La mia primavera cominciò il giorno in cui dissi all'angelo, che mi manifestava la volontà di Dio, il mio "fiat". Da quel momento, il fuoco dell'amore del Padre e del Figlio m'avvolse e mi riempì il cuore.

Ecco ciò che dovete voi pure fare: dire il vostro sì alla volontà di Dio, che vi chiede un rinnovamento, e lasciarvi riempire d'amore. Rinnovarsi nello spirito, significa dare a tutto ciò che fate riguardo a Dio, come un'impronta nuova.

Vedete un po', figli, se c'è qualche cosa da cambiare in voi. Le pratiche di pietà non dovranno perciò essere assonnate e fredde, non saranno suoni vuoti, ma saranno animate dal calore. Il sole che riscalda e feconda la terra, fa produrre frutti buoni e saporiti a suo tempo. Voi avete un sole ben più potente dell'astro che vedete all'orizzonte, avete Gesù Eucaristia, che dà calore e vita alle vostre giornate. Fate che sia veramente così. Una Comunione fatta con freddezza è come un seminare senza rimuovere le zolle o, se volete, è come un mangiare senza appetito.

L'entusiasmo, che nei giovani può essere passeggero come un fuoco di paglia, deve dare a chi è già abituato alle fatiche della vita, un ardore e un desiderio di bene che faccia sorvolare monti e oceani per raggiungere tutti. Deve soprattutto rendervi agili, così da farvi ritrovare il cielo e tutti i suoi abitanti, in modo migliore di quello che permette agli astronauti di raggiungere la luna.

Togliere tutto ciò che sa di vecchio è un lavoro che si fa all'inizio della primavera. Si tolgono dagli armadi indumenti vecchi, e si vede ciò che è bene indossare per adeguarsi alla temperatura, al clima e alle usanze.

Voi dovete vestire l'abito bianco della grazia. Oh, quanto vorrei che non fosse mai smesso da voi! È l'abito che vi rende degni di partecipare al banchetto nuziale e che vi rende sempre giovani nello spirito. Il corpo può essere pieno di acciacchi, può essere più o meno difettoso e sciupato il vostro viso, ma se portate il vestito bianco della grazia, Dio vi vede come suoi amici, il demonio vi teme ed anche la gente di questo mondo se ne accorge.

Qualche volta, vi meravigliate di certi contrasti che nascono senza che voi lo vogliate, e vi sembra di dover fare qualcosa per evitarli. Figli, il contrasto nasce dalla lotta del bene col male, della grazia col demonio. Pregate, perché coloro che vi combattono ritrovino la grazia di Dio; vedrete che non ci saranno più motivi di contrasto.

Ma vi voglio fare un vestito nuovo in questa primavera, un vestito che dovete portare quando siete col vostro prossimo, coi vostri cari, con gli amici e coi nemici; un vestito che porti il colore delle violette e quello del melograno: un rosso acceso e un colore di penitenza.

Questo abito meraviglioso deve essere un invito per voi a praticare l'umiltà e la carità. Che varrebbe che poteste vantare la purezza degli angeli quando non aveste queste due virtù, solo mediante le quali potete fare del bene al vostro prossimo?

Siate umili, figli miei, e sappiate che l'umiltà è verità; è riconoscere i propri errori, la propria piccolezza ed incapacità per saper chiedere aiuto a tutti, per saper dire grazie a tutti e per poter vedere negli altri le virtù più che i difetti. Così vuol dire essere umili. Umiltà e carità sono come due buone sorelle che non possono vivere separate. Una ama l'altra, e non può esserci umiltà senza carità, o carità senza umiltà.

Così, figli miei, rinnovati nello spirito, iniziando questa primavera, compirete opere degne di Colui che è eterna giovinezza: opere nuove, animate dal fuoco dello zelo; opere buone, destinate a pacificare gli animi; opere di bontà, destinate a dare conforto ed aiuto a tutti coloro che sono nel bisogno.

Non dite che avete già una certa età. Non dite che non avete tempo o possibilità materiali. C'è un bene che tutti possono fare, basta avere gli occhi aperti per vedere. Non vi sia mai fra voi chi vede appena le proprie necessità. Davanti a voi, vicino o lontano, ci sono coloro che hanno sofferenze anche più gravi delle vostre. Sappiate dimenticarvi per pensare a tutti. Siate giovani. Siate entusiasti della vostra fede, perché l'inno di lode a Dio si levi non solo dai vostri cuori, ma da tutti i cuori.

Vi benedico, figli. Arrivederci.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio