La mia parola è l'eco della parola eterna

 


4 febbraio 1973.

Figli diletti e cari, la pace ed ogni bene siano a voi. Ecco, volete sentire la mia parola ed io ve la dono. È la stessa parola del Padre, è la stessa predicata dal mio divin Figlio. È la stessa parola, frutto dello Spirito Santo, che concedeva ai profeti di scuotere gli animi e di chiamare tutti a conversione e a santità.

La mia parola semplice di Mamma è l'eco di quella Parola eterna che risuonò in ogni tempo nel mondo, per invitare gli uomini a credere e ad amare.

Oggi questa parola suona in modo nuovo, come cosa straordinaria. Come negli antichi tempi vi era chi tentennava il capo e voltava le spalle ai profeti, come al mio Gesù molti non credettero, specie coloro che gli erano più vicini perché parenti o abitanti nella stessa città, così ancora oggi c'è chi si rifiuta di credere non solo a Gesù mio Figlio, Parola eterna del Padre, ma anche a tutti coloro che annunciano questa parola per volontà di Dio.

C'è chi dice: Io crederei se la Madonna dicesse poche parole. Altri dicono: Non è possibile che parli così tanto. Altri vorrebbero credere, ma vorrebbero rendersi conto di ogni cosa; vorrebbero dare istruzioni a Dio stesso e dirgli come si dovrebbe comportare. C'è chi rifiuta decisamente ogni intervento straordinario o, se l'ammette, lo chiama magia, lo considera come cosa che viene operata dagli spiriti del bene o del male, come essi desiderano chiamare gli angeli o i demoni.

Vi sono poi alcuni che si creano dentro di sé qualcosa che assomiglia ad un idolo, per cui ritengono di non aver bisogno di nulla e di nessuno. Essi bastano a se stessi e non ricorrono ad altro che a quella poca intelligenza di cui godono per volontà e dono di Dio, per spiegare a se stessi e agli altri tutto quel cumulo di misteri che nessun uomo potrà mai spiegare, essendo la distanza fra Dio e l'uomo infinita e incommensurabile.

Ora io dico a voi: non lasciatevi intimorire da nessuna obiezione. Sappiate rispondere con semplicità e sicurezza.

Dio è meraviglioso nelle sue opere e, dopo aver dato principio ad esse, le porta a compimento servendosi dei mezzi più banali. Egli sa maneggiare i fili più sottili e invisibili, perché si compia il bene nella vita e perché gli uomini giungano a salvezza.

Secondo le necessità ed il momento, Dio usa delle sue creature perché possano comunicare agli uomini i suoi divini voleri.

Ed ecco, figli, voi qui assistete a vere e proprie lezioni in cui vi vengono spiegate e comunicate le verità. Non vi è nulla di nuovo, nulla in contrasto con la Rivelazione, nulla che sia contrario alla legge di Dio, purtroppo oggi dimenticata, e alla legge della carità, centro di ogni divino insegnamento.

Vi vengono esposte le lezioni in modo piano perché tutti le possiate capire, e in modo affettuoso perché abbiate ad imparare da noi il comportamento che dovete tenere.

La dolcezza che alcuni criticano, non è sdolcinatura, ma è frutto di quella bontà che non ha altro modo per manifestarsi. Chi è buono potrà essere qualche volta un po' severo, ma in definitiva la bontà sbuca fuori da ogni poro della pelle e voi non potete che ammirarla. Ciò non toglie che la vostra Mamma celeste usi talvolta con voi anche qualche materno rimprovero, per richiamarvi sulla giusta strada.

Le lezioni non si possono svolgere in quattro e quattr'otto: occorre l'introduzione, lo svolgimento e la chiusura. Queste piccole lezioni teologiche, profonde e semplici, portano quella caratteristica e rispecchiano quel grano di sapienza divina che è dono dello Spirito Santo.

Che fa la capo-ufficio quando detta le sue lettere alla dattilografa? Mette il concetto principale, e anche se non tutte le parole corrispondono con esattezza, rimane il concetto, che può essere espresso in un modo più o meno elegante.

Voi avete qui la Maestra, la dattilografa non fa che eseguire gli ordini. È necessario che voi prestiate fede a queste lezioni e se la dattilografa manca di perfezione, non per questo merita il vostro biasimo, anzi, sarà necessario che l'aiutiate con le vostre preghiere e col vostro affetto, perché ogni cosa proceda nella luce di Dio.

Questo potete spiegare a chi muove critiche o diffidenze e dovete aggiungere che in tempi eccezionali, per tutto quel male che gli uomini vanno facendo e seminando, è amore di Dio se lo straordinario pullula un po' dovunque a richiamare gli uomini a quelle realtà di cui sono circondati e a cui poco o male ci pensano.

Figli, come spiegate voi quella gioia di cui avete pieno il cuore quando venite qui? Una gioia quasi infantile, che vi fa vivere spensieratamente quelle ore che passate in comunità? Viene dal vostro Dio e dalla vostra Mamma, che dicono a voi: Siate gioiosi perché noi vi siamo vicini.

Ecco, figli, dopo questa esposizione vengo alla conclusione pratica. Vi sono alcuni che dicono che i cattolici sono sempre tristi. Ebbene, quella gioia che si sprigiona dal vostro sguardo, dal vostro cuore e dalle vostre serene risate, portatela un po' dovunque. Siate gioiosi perché la gioia viene da Dio e voi, donandola agli uomini, parlate di Lui. Amatevi e siate tutti uniti nell'unica fede, nell'unico amore e nell'unica gioia.

Vi benedico, figli miei, e vi amo.

Pregate per i vostri cari, perché ogni preghiera che voi offrite per loro è come un richiamo a beneficarvi.

A chi ha dei contrasti in famiglia, si ricordi che l'autore dei contrasti è il maligno. Sappiate essere fermi nei vostri principi di fede e di libertà di fare il bene, sempre salvando la carità.

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