A cosa conduce la trasgressione del terzo comandamento

 


20 Gennaio 1976.

Figli diletti, sia pace e grazia ai vostri cuori. Ecco, sono in mezzo a voi. Sono la Vergine della Luce, e luce voglio dare alle vostre menti e voglio illuminare il vostro cammino, perché possiate camminare speditamente nella via del Signore e trascinare altri al bene.

La vostra mente e il vostro cuore rimangono spesso scossi alla presenza del male e, mentre lo deplorate, vi chiedete che cosa potete fare per arginarlo. Anzitutto vi raccomando di detestare tutto ciò che avviene, più col cuore che con le labbra, perché non avvenga che il male si propaghi. Poi vi raccomando di non essere però indifferenti o apatici, adagiati cioè in quel quietismo che non vuole essere infastidito. I fatti che succedono hanno indubbiamente un'origine, qualche volta a voi sconosciuta, e hanno un fine a cui tendere, che voi non potete prevedere.

Chi sbaglia avrà delle attenuanti, poiché il più delle volte sbaglia chi non ha avuto un'educazione cristiana nella famiglia, o non ha ricevuto dalla società o dall'ambiente in cui è vissuto, quegli esempi che l'avrebbero aiutato ad essere buono. Delinquenti infatti non si nasce, ma si diventa, e sono molti i fattori che contribuiscono a crearli.

Quando il male appare ai vostri occhi, non potete chiuderli per non vederlo, ed è necessario correre ai ripari. Molti figlioli, ancora in tenera età, perdono la fede e disprezzano il vivere secondo la legge morale. Forse una certa colpa è in tutti. Forse si è vissuto un cristianesimo troppo comodo, si è parlato di Dio in famiglia come di un Essere troppo lontano, che non ha molto a che fare con gli uomini. Si è considerata la chiesa come un luogo d'incontri, in cui si metteva in mostra l'ultima moda.

La religione è stata così svisata, quando non è stata malmenata nel racconto di fatti storici poco puliti, in cui è entrata la debolezza umana più che la legge di Dio. Che meraviglia se il male ha preso posizione nel cuore di fanciulle e di ragazzi?

Uno dei guai, però, che ha portato l'attuale società a questo punto, è stata la trasgressione del terzo Comandamento, che ha una grandissima importanza davanti a Dio ed agli uomini. "Ricordati di santificare la festa", dice Dio, e la Chiesa ordina: "Ascolterai la Messa ogni domenica". Si è cominciato a trascurare questi comandi e si è arrivati a dimenticare Dio e tutto ciò che lo riguarda.

La smania del divertimento, le cattive compagnie, hanno completato l'opera ed hanno creato dei ribelli a Dio, alla famiglia e alla società. Non vi pare che il trovarsi tutti uniti per celebrare i divini Misteri, per ascoltare la divina Parola, rendesse gli uomini più buoni, i coniugi più fedeli, i figli più obbedienti? Il trovarsi tutti uniti come una grande famiglia, rendeva le persone più preoccupate della salute e del benessere degli altri, oltreché della loro fede e del loro modo di pensare. Da questa preoccupazione nasceva la carità verso chi fosse nel bisogno, una carità che certamente non si limitava ad essere elemosina, ma vero amore del prossimo.

Dalla trascuratezza di un dovere verso Dio, derivarono e derivano continuamente mali gravi, che non si potranno riparare se non facendo marcia indietro e riprendendo quelle abitudini che furono trascurate.

C'è chi non ritiene grave peccato la trasgressione di un Comandamento riguardante l'amore di Dio, ma i fatti parlano. Io vi assicuro che in tante famiglie, ormai numerosissime, mancano le benedizioni di Dio per quest'inadempienza del precetto festivo, e che i mali più gravi fanno seguito ad essa.

Come potranno i figli degli uomini sdebitarsi verso Colui che volle versare tutto il suo sangue, se rifiuteranno di usarlo come mezzo d'intercessione e di purificazione? Come potranno accettare la fede e avere la forza di manifestarla, se non vogliono essere rinvigoriti da questo sangue nel sacramento dell'Eucaristia? Che cosa si dovrà fare, figli miei?

Si dovrà cominciare da capo e, mentre voi che siete compresi dell'importanza di ascoltare la santa Messa, non solo alla domenica ma anche nei giorni feriali, procurerete di fare di questo Sacrificio un grande mezzo d'impetrazione, farete anche opera d'apostolato e di convinzione, parlandone ai figli ed ai nipoti. Invogliate tutti a compiere questo dovere e non dimenticate di dire quanto è necessario offrire riparazione per i peccati di tutti gli uomini.

Se la pigrizia o i lavori di casa dovessero essere il motivo che qualche volta vi fa trascurare la Messa, ricordate che il purgatorio è pieno di anime che, per questi peccati di omissione, soffriranno per anni ed anni. E non parlo certamente della Messa festiva. Non vi voglio spaventare, ma incoraggiare, e a questo scopo vi ripeto ciò che altre volte vi ho detto: basterebbe una Messa ben celebrata o ben ascoltata a salvare una moltitudine di anime ed a svuotare il purgatorio.

Non lasciatevi mai intimorire per il troppo male e non riposatevi nella tranquillità di quel poco bene che potete aver fatto. La Messa regge il mondo perché è Gesù che s'immola per gli uomini, e la vostra partecipazione ad essa deve mettervi accanto a me, alla Maddalena e a Giovanni, per chiedere pietà e misericordia per tutti. Risanate i vostri pensieri, rendeteli grandi con la vostra fede e il vostro amore, e comunicateli agli altri perché siano luce.

Vi benedico tutti ad uno ad uno. Benedico le religiose presenti, a cui prometto aiuto per le loro famiglie e per le loro comunità. Portate alle vostre consorelle la mia benedizione e la promessa di custodire la loro vocazione. Arrivederci, figli.

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