L'uomo non può bastare a se stesso

 


12 dicembre 1972

Figli miei diletti, quanto mi fa piacere che proprio dai vostri incontri con persone che hanno perso la fede, vi venga lo spunto per una conversazione, come quella che noi oggi faremo.

C'è dunque chi ritiene che la religione era forse un tempo necessaria, ma che ora non lo è più. Ma sanno queste persone che cosa sia la religione? Essa è il legame che unisce l'uomo creatura al suo divin Creatore.

Non si vuol dunque riconoscere Dio come Autore e Padrone dell'universo, e nemmeno come Padre. Ma ditemi un po', figli miei, chi mai al mondo ha potuto dar la vita a se stesso? Parlo del regno animale, del regno vegetale e minerale. Ciò che è materia non può farsi da sé, ma ha bisogno di un Essere increato e spirituale che, essendo superiore infinitamente ad ogni creatura, ha il potere di dare la vita.

Come si può negare l'esistenza di questo Essere supremo, mentre tutto è tuttora conservato da Lui? Stolto l'uomo che pensa di poter bastare a se stesso. Se per un attimo Dio rompesse quelle leggi della natura che Lui stesso ha create, che cosa avverrebbe dell'universo intero?

Dite al sole che non illumini più coi suoi raggi la terra e il mondo vegetale sarebbe immediatamente senza vita; l'acqua più non bagnerebbe la terra e invano si cercherebbe un sorso d'acqua per dissetare l'uomo; i ghiacciai non alimenterebbero più i fiumi.

Supponete che l'ordine che regola le stagioni venga infranto. Sempre inverno? E dove il raccolto? Sempre estate? La terra sarebbe ripiena d'insetti, e così via.

V'invito a pensare che cosa sarebbe dell'uomo se Dio non volesse mettere l'anima nel corpo di ogni nascituro. L'uomo vanta intelligenza e volontà, ma da che cosa derivano queste doti se non dall'anima, che è creata direttamente da Dio, spirituale e immortale?

Nessuno può dire di non aver bisogno di Dio, poiché la vita umana è tutta un'aspirazione a cose superiori. Raggiunto un punto, l'uomo ne desidera un altro, insaziabile nei suoi desideri, che solo Dio può soddisfare. E nemmeno può bastare a se stesso l'uomo, che dalla nascita alla tomba deve fare di necessità virtù e deve ricorrere a tutti perché gli procurino nutrimento, vestito e tutto il resto.

Ma proseguiamo. Si dice che Gesù non è Dio, perciò non si è tenuti a credere alla sua dottrina e alle sue parole. Vi premetto che il Vangelo è un libro storico e che perciò si fa fede su ciò che si racconta.

Come dunque si può spiegare che Gesù, a differenza di tutti gli uomini del suo tempo, parla la Parola dell'amore, propone leggi che sconvolgono il modo di vivere di tutti, mentre per attestare la verità delle sue parole opera i più strepitosi miracoli? Sono ciechi che vedono, sordi che odono, paralitici che camminano, morti che risorgono.

Ma più ancora, quando mai un uomo per virtù propria è risorto da morte? Quando un uomo ha potuto comandare alla natura e farla ubbidire? La bufera si calma, il vento cessa e sulle onde del mare a cui comanda, Gesù cammina e fa camminare altri solo in virtù della fede che hanno in Lui.

Ma vi sono altre cose ugualmente grandi. Chi lo segue, in virtù del comando che Egli ha dato, va per il mondo, scaccia i demoni, guarisce gli infermi e perdona i peccati, cosa che solo Dio può fare.

La vita umana è piena di misteri che solo alla luce di Dio si possono capire, e uno dei misteri più impenetrabili è quello del cuore umano, che sente un bisogno infinito d'amare, eppure è trascinato all'odio; si sente portato verso le altezze, eppure è trascinato nel fango dalle cattive inclinazioni.

Vi è perciò costantemente nel cuore dell'uomo una battaglia tra il bene ed il male. O forse che i primi uomini appena sentivano gli istinti cattivi? Non vi parlano di fango le perversioni di molte creature che fino ad una certa età hanno vissuto come angeli? E se gli ospedali, i manicomi e le carceri si vanno costantemente riempiendo, non è solitamente perché il vizio ha sedotto il cuore dell'uomo?

Figli, la religione è la sola vostra salvezza. Solo la fede in Dio e nel Figlio suo incarnato, Gesù Cristo, può ritrarre da quel baratro innominabile a cui fanno capo tutti coloro che non vogliono accettare Dio per Padre. E come potranno gli uomini formare quella preziosa e degna comunità dove tutti si amino, se l'egoismo imperversa dovunque distruggendo ogni pensiero di generosità?

Ma non vedete come selvaggiamente si scannano e si odiano gli uomini? Se non vi fosse invidia e odio sulla terra, tutto sarebbe meglio condotto. Ma la malignità e la cattiveria che lavorano in comunione con quegli esseri superiori per natura, che vogliono portare gli uomini al male, non potranno certamente trasformare gli uomini.

Vedete dunque, figli miei, con quanta chiarezza vi ho esposto le divine verità. Voi che avete la fortuna di aver fede e di credere fino in fondo, potete constatare come solo nella fede trovate la forza di amare, di perdonare e anche di vivere, mentre avete molte volte nelle vostre stesse case l'esempio di persone che, avendo perso la fede, hanno perso l'amore, la felicità e il desiderio del bene sotto qualunque aspetto.

Ringraziate Dio, figli, e dite con sincerità e con forza che preferite la morte piuttosto che perdere la grazia, quel prezioso tesoro che vi fu impresso nell'anima con il santo Battesimo. Procurate di aumentarla sempre più e pregate per coloro che brancicano nel buio e che, pur essendo ciechi, vorrebbero guidare gli altri.

Le vette più alte della santità vi attendono e solo con l'aiuto della grazia e nel nome di Gesù è possibile accedere a quelle altezze.

Vi benedico, figli. Istruitevi sempre più in queste verità per saper contrapporre le dolcezze dell'amore di Dio al veleno di cui sono pieni molti cuori.

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