Fate del vostro cuore come una piccola culla

 


21 Dicembre 1975

Figli miei, tanto cari al mio cuore, siate benedetti. Voi mi amate come Mamma ed io ho per voi una vera predilezione. Non è un'ingiustizia però la mia, ma è un dedicare una maggior cura a coloro che insistentemente si rivolgono a me e che desiderano essere amati teneramente ed aiutati in tutto.

Io vi guardo con uno sguardo di compiacenza, come si rallegrano le mamme quando sentono i propri figli vibrare d'affetto e desiderosi di fare la loro volontà. Vi guardo con amore, perché so che siete disposti ad ubbidirmi anche quando, per realizzare i miei desideri, dovete fare dei sacrifici. Vi guardo con lo sguardo di Dio, perché vi voglio tutti salvi e vedo già le vostre anime, proiettate nell'eternità, far corona al trono di Dio e seguirmi in mezzo allo stuolo dei santi che lo corteggiano.

Oh, figli, quante cose vorrei dirvi! quanti insegnamenti, quanti consigli vorrei darvi! Questo Natale a cui andate incontro, deve proprio segnare un punto di partenza nella vostra vita. Devono cambiare molti modi errati di vedere e di concepire la vita. Devono cambiare certe abitudini, certi sistemi, certe cose che, anche se non cattive, devono diventare più perfette. Quanto sarei felice di poter dire di voi che siete una copia perfetta del mio Figlio! Sapete quanto le mamme godono di poter dire: "Questo o quel figlio, o figlia, sono la mia copia perfetta". La mamma vuol vedere riprodotte nei figli le sue caratteristiche, le sue virtù.

Ebbene, io sto lavorandovi così. Vado man mano delineando in voi quei meravigliosi tratti di santità che il mio Gesù ha portato sulla terra e di cui io fui una copia; sempre imperfetta in confronto alla perfezione infinita di Dio, anche se molto superiore in confronto ad ogni altra creatura. Io vado delineando la bontà, la sapienza, l'umiltà, la generosità e tutte quelle virtù che ogni cristiano deve possedere per essere tale.

Io oggi però voglio invitarvi a fare del vostro cuore come una piccola culla, in cui io stessa potrò deporre Gesù nel giorno natalizio. Il cuore è fonte d'amore e di vita. Molte volte però esso diventa un semenzaio di rancori e di odi. Dal cuore nasce ogni atto di bontà, poiché, se non fosse così, questi atti sarebbero dei gesti umani senza valore e senza consistenza. L'atto di bontà dev'essere frutto d'amore. Dal cuore deriva quel sentimento che, se ben regolato, dà finezza al vostro comportamento e vi rende capaci di capire il vostro prossimo e di soffrire e gioire con lui.

Io desidero perciò che il vostro cuore sia purificato da tutto ciò che gli impedisce di vibrare all'unisono col mio e possa comunicare ai fratelli quel soffio divino di carità di cui lo voglio riempire. Il vostro sforzo deve essere questo: togliere quegli attaccamenti alle vanità della terra che sono degli intralci al puro amore. Togliere quelle preoccupazioni eccessive, di qualunque genere esse siano, che vi possono distrarre e far mancare la pace.

Togliere quelle inimicizie che sono come piccole serpi, che corrodono la bontà e la fanno diventare cattiveria.

Quando in un locale si fa una bella pulizia, si può parlare di sistemazione. Così nel vostro cuore, tolte le erbe malvagie, vi potete coltivare i più bei fiori. I rapporti con Dio diventano più chiari, più efficaci e più solidi, quando il cuore è puro, e le relazioni esterne e le amicizie diventano più cordiali e più profonde.

Vi potrebbe capitare di trovarvi di fronte a certe inimicizie e contrasti creati dall'egoismo e dalla suscettibilità degli altri, oppure da situazioni che sembrano insolvibili. Io vi aiuto, perché, da parte vostra, possiate essere sicuri d'aver fatto tutto ciò che è in vostro potere per appianare le difficoltà. Poi lasciate agire il Signore, che sa portare a galla la verità e sa sconvolgere menti e cuori e riportarli nella giusta luce. Il comportamento altrui non è imputabile a voi, se cattivo, quando nel vostro cuore avete cercato di mettere solo bontà e avete cercato di andare incontro a tutti con carità.

Il vostro cuore deve essere riconsacrato perché possa accogliere il Figlio di Dio fatto uomo, cioè fatto corpo, sangue, anima e divinità, come si trova nella santa Eucaristia. Ad evitare d'imbrattare il cuore, questo centro propulsore di vita, pregherete il vostro angelo custode che si ponga davanti ad esso come vigile sentinella e che vi richiami ai vostri doveri non appena si accorgesse che venite meno alle vostre promesse.

Ricordate, figli, che il calore del vostro cuore deve essere di conforto a Colui che, non trovando ospitalità presso gli uomini, volle essere riscaldato da due giumenti. Il calore d'amore che il vostro cuore può dare, segni la vostra vitalità spirituale, indice di santità.

Vi benedico, figli, tutti quanti.

Benedico i sacerdoti legati a questo gruppo e tutti coloro che pregano con voi alla stessa ora, pur essendo lontani.

La vostra disponibilità ad accogliere il Signore ripari la crudeltà di coloro che, dopo duemila anni, ancora gli negano la loro ospitalità e quella di coloro che, dopo averlo accolto per tanti anni, lo cacciano lontano da sé col peccato.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio