Andate incontro a tutti con bontà

 


7 gennaio 1973

Figli diletti e tanto cari al mio cuore, sono qui con voi per ricevere le vostre preghiere ed offrirle al Padre.

Giustamente vi è stato detto che la vostra preghiera deve essere come una musica che prende l'intonazione dal profondo del vostro cuore e si modula e si eleva fino a mescere la sua armonia con quella degli angeli e dei beati che occupano il paradiso. Sì, pregate sempre, pregate bene. La Vergine del cenacolo è con voi e vi aiuta.

Ora, figli, voglio ricordarvi alcune frasi che fanno parte della liturgia della parola e che possono servirvi come argomento di riflessione e di meditazione.

Vi furono riferite oggi le parole del profeta Isaia riguardanti il Messia: "Egli non spezzerà la canna incrinata e non spegnerà il lucignolo che fumiga". Gesù, infatti, fu tutta bontà e misericordia con tutti.

Ma che vogliono significare queste parole, figli? Ecco, vi è nel mondo tanta facilità e tanta premura di scoprire nel proprio simile ciò che è difettoso e, mentre la critica è molto facile sulla bocca di tutti, viene a mancare quell'aiuto che potrebbe servire a dar coraggio e a rialzare chi cade.

È bello vedere quando, lungo la strada, una persona anziana viene premurosamente aiutata ad attraversarla o quando un cieco si affida alla bontà dei passanti per essere accompagnato e sorretto. Ma più gioia danno al cuore di Dio coloro che, premurosi di scoprire le virtù nel proprio simile, le sanno apprezzare e, vedendo qualche difetto, si affiancano alla persona manchevole perché non venga meno in essa la speranza, il coraggio e la fiducia di riuscire a correggersi e, pur con difficoltà, ma nell'aiuto vicendevole, essa possa diventare migliore.

Non è bene essere severi nel giudicare e condannare, è venir meno a quella carità che è basata sulla giustizia e che è fonte di pace. Forse che al mondo esiste la perfezione? O non è forse la creatura umana un impasto di debolezza? E chi può essere sicuro del domani, anche se fino ad oggi non è caduto in peccati gravi e se non ha compiuto delitti e misfatti di cui gli altri si sono macchiati? Non è forse caduto il re Davide, che aveva trascorso in santità l'infanzia, la fanciullezza e l'adolescenza? E non è caduto Sansone per colpa di una donna, perdendo quella meravigliosa forza di cui Dio l'aveva dotato?

Nessuno presuma troppo delle sue forze. Anche se la vostra volontà deve essere decisa a fuggire il male, un senso di timore deve guidare la vostra vita; timore di cadere, che vi renda indulgenti verso chi ha sbagliato e chi è nella vicinanza del peccato.

Quando, animati da uno spirito di bontà, voi andate incontro a tutti, pochi vi sapranno resistere. Voi diventerete il sostegno che, appoggiato alla canna che si piega, aiuta a raddrizzarla.

Anche il lucignolo che fumiga deve essere da voi ricordato. Molti, forse per trascuratezza, ma molte volte anche per cattivi esempi ricevuti, spengono in se stessi quella vivida fiamma che la fede generava. Ed essi vanno avanti così, con una vita scialba e pressoché inutile.

Se voi muovete loro un rimprovero aspro, agiterete l'aria e il lumicino di fede si spegnerà, anziché ravvivarsi. Forse una parola d'incoraggiamento, un aiuto materiale dato a tempo opportuno, sarà quella mano benefica che, allontanando la cenere, renderà più vivida la fiamma, più forte la fede.

Questo è il vostro compito, è l'incarico che io, come Mamma, affido a voi. Ma vi voglio aggiungere un altro invito. Del mio Gesù si poté dire che fece bene ogni cosa. Così dovete fare anche voi. Le vostre opere siano luminose, figli; siano il vero bene, quello che edifica il prossimo e che merita una ricompensa da parte di Dio.

Ogni cosa, perciò, sia inquadrata in quei doveri del proprio stato, l'adempimento dei quali lascia tutti soddisfatti. Il bene sia reale, cioè porti sempre quell'impronta divina che è la carità.

La vostra dolcezza, la vostra pazienza, la vostra bontà siano come l'ornamento di quel bene che fate in nome e per amore di Gesù, mio Figlio. La vostra testimonianza silenziosa sia una garanzia per il bene che compite, poiché è pur vero ciò che i santi dicevano: "Il bene non fa rumore e il rumore non fa bene".

Così, guidati dalla vostra Mamma immacolata, camminando per le vie del Signore, vi meriterete dal Padre quel bel segno di approvazione che Gesù ricevette nel giorno del suo Battesimo. "Ecco i miei figli prediletti", dirà anche di voi il vostro Dio e quando voi parlerete ai vostri simili, ai vostri figli, ai vostri cari, essi vi ascolteranno, poiché sarà Dio stesso che dirà loro: "Ascoltateli!".

Verrà un giorno che voi lascerete questa terra per la patria, poiché questo è solamente l'esilio. Vi sembrerà allora che tutto sia finito per voi; ma no, anche sulla terra, come per il mio Gesù, ciò che voi avrete detto e fatto si protrarrà nel tempo, e la vostra gloria, per il bene che altri faranno nel vostro nome, sarà aumentata.

È bello ciò che vi ho detto, ma ancora non potete capire tutto. Il tempo e l'eternità mi daranno ragione.

Ed ora vi benedico tutti ad uno ad uno. Vi confermo che l'acqua benedetta che portate nelle vostre case, porta con sé una doppia benedizione: quella del mio Gesù e la mia. Fatene abbondante uso e vedrete gli effetti.

Vi amo con un amore che capirete solo in paradiso, quando voi pure ne sarete ripieni. Arrivederci, figli. I vostri santi propositi li custodisco nel mio cuore, come custodivo i fatti della vita del mio Figlio e ve li ricorderò man mano che li dimenticate.

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