L'importanza della confessione

 


15 ottobre 1972

Figli miei diletti, sia pace a voi. Ecco, siete venuti con desideri buoni, che io benedico e di cui vi ringrazio. Io sono sempre qui ad aspettarvi, desiderosa di saziarvi. Voi siete affamati e assetati di cose celesti e io desidero che siate soddisfatti.

Sono la Vergine del cenacolo e il mio invito a venire qui assomiglia a quello che fece il re della parabola raccontata da Gesù, di chiamare tutti a partecipare al banchetto di nozze del figlio suo. Al banchetto erano stati invitati i prediletti, ma questi si rifiutarono di parteciparvi. Allora il re mandò dovunque i suoi servi perché chiamassero persone di ogni categoria. E la sala del banchetto fu piena. Ma il re, passando in mezzo ai commensali, si accorse che uno di essi non aveva l'abito nuziale. Chiamò allora i suoi servi, lo fece legare mani e piedi e lo fece gettare nelle tenebre, dove vi è pianto e stridore di denti.

Figli miei, voi siete qui perché avete risposto alla chiamata e per voi è imbandito il banchetto. Vi viene dato un pane salutare, la divina parola come vi viene data e insegnata nelle vostre chiese. Io godo che la riceviate con fede, che vi cibiate di questo pane soprannaturale; ma perché il cibo che vi viene fornito possa portare giovamento all'anima vostra, occorre che abbiate ad indossare l'abito nuziale. Esso raffigura la grazia che deve adornare le anime vostre.

Che cosa vi ha detto il mio Gesù nel discorso della montagna, che racchiude tutto un programma di vita? "Beati i puri di cuore perché vedranno Dio". Che cos'è la purezza se non l'assenza del peccato dall'anima? Che cos'è la grazia se non la vita di Dio nell'anima, a cui Egli dona la luce sufficiente per capire le cose di Dio e per vedere Dio?

Ecco perché, mentre gioisco per voi che, assecondando la chiamata, venite qui come a nozze con il vostro Dio, vi raccomando che abbiate a purificare le anime vostre per mezzo del sacramento della Confessione, accompagnata dal dolore sincero delle colpe commesse, affinché le verità che vi vengono annunciate e ribadite siano da voi capite, accolte e praticate.

Attualmente si dà poca o nessuna importanza al sacramento della Confessione e da esso rifuggono con facilità sacerdoti e fedeli. Eppure, sapeste, figli, quant'è grande la sua utilità. Forse che Gesù intendeva istituire la Confessione solo per quel tempo? Non sono i suoi insegnamenti durevoli per sempre, come la sua Chiesa ? Non ha detto Egli agli apostoli: "A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi"?

Se il Signore avesse voluto un altro modo per perdonare i peccati, lo avrebbe scelto, non vi pare?

È vero che la Confessione va usata bene poiché può diventare un coltello a doppio taglio; ma se con sincero dolore e con buona intenzione, con umiltà e con fede sincera vi accostate alla Confessione, non credete che ne abbiate a ricavare un immenso bene?

Perché molte persone agiscono sconsideratamente anche in fatto di religione? Nel confessore dovrebbero trovare aiuto per comportarsi secondo la legge di Dio, e i buoni consigli da lui ricevuti, dovrebbero essere per tutti i fedeli come una spinta verso la virtù ed il bene.

L'utilità della Confessione è quindi duplice, ed è indispensabile quando dovete accostarvi al secondo banchetto, di cui il banchetto nuziale è solamente una figura: l'Eucaristia.

Perché, figli, dopo tante Comunioni molti cristiani non diventano migliori? Forse non si è tenuto abbastanza conto dell'abito nuziale che occorre portare a questa festa di nozze col Figlio del Re.

Molti sacrilegi, figli, molti peccati accompagnano il Sacrificio eucaristico perché la pigrizia, l'incuranza e una falsa teoria allontanano dal sacramento destinato a purificare le anime per renderle degne d'incontrarsi col Figlio del Re.

Ravvivate la fiducia e, se è necessario, ritornate all'antico. Se il vostro atto di pentimento rivolto a Dio è cosa buona, quando è accompagnato da un sacramento è cosa ottima che vi dà sicurezza e gioia.

Ravvivate la vostra fede nell'accostarvi al confessionale, cosicché possiate meritare di vedere al posto del sacerdote Gesù stesso che vi assolve e vi benedice.

L'incontro dell'anima con Gesù nella Comunione forma la santa invidia degli angeli, che non possono ricevere in se stessi il corpo del Signore; ma vi prego, fate che quest'incontro anche giornaliero, segni sempre un aumento d'amore e l'abito della grazia diventi sempre più sfolgorante di luce e di candore.

Figli, ad un altro banchetto siete tutti invitati. Vi sono molti che rifiutano di ascoltare e di accogliere la parola di Dio. Vi sono coloro che disprezzano l'Eucaristia, la deridono e la calpestano. E lo credereste?, vi sono anche coloro che si rifiutano di indossare l'abito nuziale per partecipare alle nozze eterne. Sono molti i figli miei che si trovano nell'altra vita ed hanno voluto persistere nel peccato, preferendo la propria miseria alle ricchezze di Dio.

Tutti siete predestinati, tutti siete chiamati, un seggio è già fissato per ciascuno. Non avete che d'aderire alla volontà di Dio ed osservare la sua legge. Non vi dico che per il solo motivo che venite ad ascoltarmi, sarete salvi, ma vi dico che la vostra buona volontà e il desiderio di assecondarmi saranno premiati. Se cercherete di conservare la grazia e di ricorrere ai mezzi per liberarvi dalla colpa al più presto, qualora aveste avuto la disgrazia di cadervi, farete un'abitudine buona cosicché la morte non sarà per voi improvvisa e impreparata.

Arrivederci, dunque, figli miei. Vi aspetto luminosi e buoni per rendervi sempre più belli spiritualmente.

A tutti, specie a chi viene da lontano, il mio abbraccio affettuoso e materno.

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