Offrite le vostre sofferenze

 


10 Settembre 1975 (a Muggiò)

Figli diletti, quanta gioia mi dà questo incontro! Siete tutti miei figli, desiderosi di amarmi e di udire la mia parola. E come può una mamma non esaudire i desideri buoni dei propri figli? Che cosa non farebbero le mamme per far contenti i propri cari? Io dunque sono qui. Sono santa Maria. Sono qui per dirvi ancora una volta: siate santi! I vostri nomi sono scritti nel cielo. Là è preparato un seggio di gloria per ciascuno e non dovete che essere docili ai miei insegnamenti e lasciarvi guidare per giungervi.

Il mondo si prefigge delle mete umane. Gli uomini mirano alle conquiste della potenza, della ricchezza e del piacere, ma rimangono a mani vuote e trovano soltanto amarezze. I cristiani guardano il cielo e intravedono, oltre le stelle, la propria casa. Le ricchezze del cristiano non hanno nessun confronto con le cose passeggere dei mondani. Il vero cristiano gode di una felicità vera già su questa terra, poiché, anche nel dolore, nella fatica, nella contrarietà, scopre la mano provvida di Dio e avverte il suo amore.

Il cristiano sa che dovrà portare la croce per essere degno del Maestro, ma non si scoraggia. Egli sa che, prima di lui e proprio per segnare la strada, Gesù ha salito il Calvario e sulla croce è stato confitto. Il cristiano guarda il dolore alla luce della fede, e lo vede come moneta preziosa che serve a comprare un'eternità felice.

Io sono qui con voi per dirvi: guardatemi, pensatemi, e vedete se i vostri dolori possono essere paragonati ai miei. È vero che ognuno sente pesante la propria croce, ma io voglio aiutarvi a portarla, voglio farla mia, perché non entri mai in voi quell'insopportazione che la rende più pesante e quella disperazione che la rende infruttuosa.

Anzitutto, vi voglio dire che ogni dolore sulla terra è conseguenza del peccato. Non vi dico che ciascuno fa la penitenza dei propri peccati, poiché vi sono degli innocenti che pagano per i peccatori, ma che il dolore, sia esso fisico, morale o spirituale che grava sul mondo, è la conseguenza di quel primo peccato commesso dai nostri progenitori, per cui vennero spogliati di tutto ciò che formava il loro patrimonio.

Ogni peccato porta sempre delle conseguenze cattive nel mondo, di cui tutti sentono il peso. La famiglia umana, per quanto immensa, è sempre una famiglia e, come tale, sente le conseguenze di quel bene o di quel male che i suoi membri fanno. Non è così anche nelle vostre piccole famiglie? Non basta un figlio malvagio a distruggere la pace, l'armonia o un patrimonio intero? Se perciò il dolore è come una condanna che grava sull'umanità, il saperlo valorizzare è una cosa grandemente utile.

Io fui la Madre dei dolori, e in tutta la mia vita soffersi per ciò che mi sarebbe capitato, per ciò che mi capitò, e per tutto ciò che le creature di tutti i secoli avrebbero inferto al mio Figlio, odiandolo, offendendolo e crocifiggendolo nel loro cuore. Che cosa avrei dovuto fare davanti ad uno spettacolo così doloroso che mi si parava davanti agli occhi? Se avessi rinunciato a soffrire, a chi avreste potuto voi confidare le vostre pene? Ebbene, io accettai il dolore e benedissi il Signore ogni giorno della mia vita, facendone a Lui un'offerta preziosa.

Ecco, sorelle e fratelli cari, che cosa dovete fare per santificarvi: fare di ogni giorno della vostra vita un'offerta amorosa al Padre. Avete delle difficoltà in famiglia?

Avete anime da convertire? Vi sono malati da guarire? Anche voi vi sentite troppo deboli per consigliare ed agire? Offrite le vostre sofferenze: ogni dolore offerto diventa come una bocca che supplica. Qualche volta vi manca la forza di dire preghiere vocali, vi sentite stanchi o sfiduciati? Offrite le vostre sofferenze. Io non rimango mai sorda, perché conosco tutte le vostre pene. Le ho sentite ripercuotersi nel mio cuore, le ho già fatte mie.

Il dolore è il grande peso che grava sull'umanità, ma è anche il grande mezzo di redenzione. Non dovete adagiarvi nel dolore, non dovete accettarlo passivamente, ma animarlo con l'amore per renderlo efficace al massimo. Se una sofferenza fisica vi tiene inchiodati su una sedia e voi mettete il vostro soffrire nel cuore di Dio e mio per aiutare qualcuno, vedete le cose cambiare come per incanto. Sono i molti malati nell'anima di tutto il mondo che tendono a voi le mani per chiedere aiuto.

Ogni anima consacrata può divenire un sostegno per molte anime, se fa della propria vita un'immolazione. Ogni mamma che soffre può essere la vittima che salva. Ognuno ha in sé una potenza, se la grazia di Dio che abita in lui è accompagnata dalla sofferenza e dal dolore. I giovani sono la speranza del domani, ma, se una mamma non saprà abituarli al sacrificio, saranno dei buoni a nulla. La ginnastica della volontà risiede nel sacrificio accettato ed offerto, che rende forti nella battaglia della vita.

Figli, non vi sia gravoso il trattenervi lungo tempo in preghiera. È un piccolo sacrificio che vi frutterà tanta grazia. Io vi benedico tutti.

Alle insegnanti presenti prometto tanto aiuto per il prossimo anno scolastico. Fate che in voi vedano me, i vostri alunni, ed io ve li custodirò ed aprirò le loro intelligenze.

Benedico i giovani presenti: diventeranno miei apostoli e avranno grazie particolari.

Vi abbraccio tutti ad uno ad uno e vi aspetto sempre numerosi e desiderosi di conversione e di virtù. Arrivederci, figli.

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