Dovete essere buoni con Dio, con il prossimo e con voi stessi

 


17 Settembre 1978

Figli miei, eccomi qui in mezzo a voi per parlarvi della bontà. Voglio che i vostri cuori siano riempiti di bontà, perché la bontà racchiude molte altre virtù, e vi posso dire che senza la bontà non si può andare in paradiso.

Un giorno un giovane s'avvicinò a Gesù e lo chiamò così: "Maestro buono! ". Al che Gesù rispose: "Buono è solamente Dio". Ecco perché io voglio donarvi la bontà, e voglio donarvela in nome dello Spirito Santo che voi invocherete. Voglio donarvi la bontà perché è un raggio della divinità. Voglio donarvi la bontà perché dovete imparare a comportarvi bene con Dio, col vostro prossimo e con voi stessi. Dovete essere buoni con Dio, che è bontà infinita. Ma come potrete essere buoni con Dio? Riconoscendo la sua grandezza e la vostra miseria. È tutto qui. Se vi rivolgete a Dio riconoscendo la vostra miseria, voi siete buoni perché implorate la sua misericordia, perché gli date modo di mettere in atto la sua bontà. Che cos'è che attrae le anime verso Gesù? È la sua misericordia. Che cos'è che attrae Gesù verso le anime? È la loro miseria. Quando però l'uomo non vuole riconoscere la sua miseria, non è più in grado di ricevere la misericordia del Signore, non è più buono verso Dio.

Voi direte: "Ma perché dobbiamo sempre umiliarci davanti a Dio?". Perché Dio è il sommo Datore di ogni cosa, è il Sovrano Signore che dirige il mondo, e gli uomini sono suoi sudditi oltre che suoi figli. Hanno ricevuto tutto, di tutto devono rendere grazie. E questo sommo Datore e Padre d'immensa bontà ha il diritto di essere riconosciuto tale dai suoi figli e di ricevere gratitudine. Perché gli uomini si agitano? Perché non vogliono umiliarsi? Perché l'orgoglio ha riempito la loro mente, perché la cattiveria ha riempito il loro cuore. Non sanno essere buoni con Dio, e da questa cattiveria e da quest'orgoglio deriva la rovina dell'umanità. Ma vi ho detto che dovete essere buoni anche con gli altri, buoni con tutti senza distinzioni: buoni con chi vi fa del bene e anche con chi vi fa del male, buoni con chi vi vuole bene e con chi vi vuole male. Perché dovete essere buoni con tutti? Perché Dio è buono con tutti! Vi ha detto Gesù che Dio fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Dio è sempre pronto al perdono, basta che l'uomo riconosca le sue miserie; e voi dovete essere buoni con tutti. Non c'è una regola diversa, non c'è un limite per cui si possa dire: "Fin qui perdono, fin qui amo, fin qui sono buona o buono e dopo basta"! No, non c'è un limite, perché il Signore perdona sempre. A Pietro, che s'accostò a Gesù e gli chiese: "Maestro, quante volte dovrò perdonare, fino a sette volte?", e intendeva dire una cifra enorme, "No! - rispose Gesù - non fino a sette, ma fino a settanta volte sette!", e voleva dire sempre. Occorre perdonare sempre, figli, se volete esercitare quella bontà che avete bisogno di ricevere dal Signore, perché è una grande realtà: chi non perdona, non è perdonato!

Figli, quante confessioni nulle, quante assoluzioni che non esistono, e perciò quante Comunioni sacrileghe in mezzo ai cristiani, perché non si vuole perdonare! Ecco perché vi dissi l'altra sera che voglio essere vicino a voi quando andate al sacramento della Confessione! Voglio che abbiate le idee chiare nella mente. Voglio che il vostro cristianesimo sia retto, voglio che le vostre confessioni siano ben fatte. Se non vi sentite di perdonare, non andate a confessarvi, perché tornereste dal confessionale con un peccato in più. Non è una legge di oggi, è una legge da sempre, ratificata da Gesù durante la sua vita mortale. Dovete riconoscerlo: siete proprio voi cristiani che, ripetendo nel Padre nostro "rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori" pronunciate la vostra condanna! C'è una porta grande che si apre per le anime misericordiose, ed io v'invito, figli, ad aprirla ogni giorno dicendo al Signore che voi non avete nessun rancore con nessuno, che voi perdonate a tutti. Dovete perdonare di fatto, non a parole, se volete che la sua misericordia scenda su di voi. C'è una porta meravigliosa spalancata su queste anime che sanno usare misericordia, perché il Signore non giudica chi è misericordioso, mentre sarà severissimo con coloro che non vogliono perdonare, con coloro che sono pronti a giudicare e a condannare, con coloro che non sanno essere misericordiosi.

Figli, cancellate dai vostri cuori ogni risentimento, ogni rancore, ogni sospetto, ogni cattiveria! Abbiate il cuore largo, generoso, sempre disposto al compatimento, alla comprensione, alla bontà! Che vale che voi vediate il male attorno a voi, se non avete questa disposizione d'animo di perdonarlo e di andare incontro a chi sbaglia? O forse che i cattivi si ravvedano solo perché voi lanciate le vostre critiche contro chi fa del male? Oh, no! Porgete una mano a chi sbaglia, e vedrete che molti si risaneranno e loderanno il Signore per la vostra bontà.

Ma vi dico: siate buoni anche con voi stessi, e capitemi. Non intendo dirvi: siate indulgenti con voi stessi, perché bontà non significa indulgenza, non significa giustificare i propri difetti o coprire le proprie magagne. No! Siate buoni con voi stessi, cioè vogliate il vostro bene, e questo bene lo dovete volere con severità, se volete essere veramente buoni. Si dice: "Il medico pietoso fa la piaga cancerosa" e, se voi siete troppo buoni verso voi stessi, i vostri mali non li guarite più! Se siete severi con voi stessi, e vi imponete quelle virtù e quel comportamento che Dio vuole da voi, allora sì siete buoni con voi stessi. Figli, lo Spirito Santo vi riempia in questo momento della sua grazia e vi renda disponibili a Dio, disponibili al prossimo, e disponibili ad esercitare la virtù della bontà.

Quando al mattino vi levate, e certamente il vostro primo pensiero va a Dio, dite: "Signore, voglio essere buona, o buono, come te; voglio imitarti, Signore, voglio essere buono con tutti". Rinnovate questo proposito durante il giorno e, se vi capita che in qualche momento questa promessa venga meno, chiedete perdono al Signore ed anche al vostro prossimo, perché, vedete, è troppo facile chiedere perdono a Dio e non umiliarsi davanti al prossimo! Si rimane sempre con un risentimento, con qualche cosa che è un senso di superiorità, con qualche cosa che non piace a Dio. Rinnovate questo proposito giorno per giorno, momento per momento, dopo ogni caduta. Ogni sera, riesaminandovi, rivedendo come avete trascorso la giornata, dite al Signore, che è bontà infinita, che voglia mettere il suo sangue sopra i vostri atti della giornata, cancellare tutto ciò che è stato di offesa a Lui, e far germogliare per ogni goccia di sangue tanta virtù della bontà.

Buoni si deve essere con tutti e buoni si deve essere sempre, perché essere buoni non significa compiere un atto buono. Un atto di bontà lo possono compiere anche i cattivi, lo può compiere anche un assassino, ma non è la virtù della bontà. La virtù della bontà deve presentare una continuità.

Figli, certamente mi avete capito. Dovete essere buoni prima di tutto con Dio, poi col prossimo e poi con voi stessi; ma tra il vostro prossimo, ricordatevi che ci sono i vostri familiari, verso i quali dovete essere buoni ma non transigenti, buoni ma non permissivi, buoni perché dovete volere il bene di tutti. Ecco allora che con serenità, con dolcezza, con amorevolezza, voi annunciate a tutti la verità; voi portate in mezzo ai vostri familiari Dio con la vostra presenza, e i vostri familiari devono riconoscere che voi amate Dio, e che Dio è bontà infinita perché il vostro comportamento lo riflette.

Dopo i vostri familiari, ci sono tutti gli altri che avvicinate. E in quest'oasi, scelta da me e dal mio Gesù per diffondere le grazie e le virtù soprannaturali che vi fanno veri cristiani, credetemi, non può non dimorare la bontà; direi che, se talvolta c'è qualche piccola cosa che fa venir meno questa virtù che è una continuazione di atti di bontà, deve essere proprio un'eccezione. Il vostro ambiente, questo cenacolo, quest'oasi, deve essere veramente la scuola della bontà.

Amatevi, figli! Amatevi! Vogliate il bene di tutti quelli che vi stanno attorno, e sappiate dimenticare! Sono sciocchezzuole, alle volte, quelle che voi legate a un dito e che vi sembrano montagne, mentre, se voi lasciate perdere, sono come un pulviscolo che si dissolve nell'aria. Lasciate perdere! Lasciate che si sciolgano tanti rancori!

Vivete nell'amore di Dio, nella bontà di Dio, e riempitevi il cuore di carità fraterna. È soltanto questo che deve unirvi. Quel vincolo d'amore che unisce fra loro gli angeli e i santi in cielo, deve essere il vincolo d'amore che unisce tutte le anime dei cristiani fra di loro e in modo singolare voi, che io guardo con compiacenza, con affetto particolare, e che riempio di grazie concedendo aiuti in abbondanza. Figli, vi benedico. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

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