Sono madre d'amore, di dolore e di misericordia

 


14 Maggio 1978

Figli miei, con quanto desiderio di bene vi rivolgo oggi la mia parola! Sono la Mamma delle mamme. Sono Madre d'amore, di dolore e di misericordia e, di quanto ho pieno il cuore, desidero far dono alle mamme e a tutti coloro che desiderano assomigliarmi ed essere partecipi della mia vita.

Sono Mamma d'amore, poiché lo Spirito Santo ha reso l'anima mia sua dimora e mi ha riempita di quei doni che sono frutto del suo amore infinito. Non potrei, figli, non amare, poiché il mio Sposo celeste mi ha unita a sé e mi ha dato la possibilità di generare figli e figli. Non sarei una buona mamma se dovessi negare il mio amore anche ad uno solo di essi.

Sono Madre d'amore, perché ho accolto, e accolgo continuamente nel mio grembo, tutti quei predestinati che devo partorire alla vita eterna. La mia vita è perciò legata alla vostra vita da un legame d'amore, umano e divino, che non potrebbe venir meno senza che venisse meno in me la fedeltà alla legge divina, che comanda d'amare, e la fedeltà allo Spirito Santo, che diffonde e vuole l'amore nella Chiesa e nel mondo.

Sono Madre d'amore, e tutto quanto posseggo, ritengo dono di Dio, di cui fui arricchita per farne parte agli uomini tutti, miei fratelli. Per questo io posso dirvi: datemi le vostre miserie, ed io vi darò le mie ricchezze.

Sono Madre del divino Amore, e chiamo tutti a partecipare di questo dono celeste, poiché la terra, senza l'amore, diventa un cimitero senza luce, e gli uomini, senza amore, diventano belve che si azzannano a vicenda.

Ma il mio dono d'amore desidero comunicarlo alle mamme, poiché una mamma che non ama, non sarà in grado di sopportare il sacrificio della maternità e non potrà portare a termine con esito felice quell'educazione e quella crescita spirituale che valorizza la sua maternità. Figli, tutti dovete godere del mio amore per voi, poiché è una conseguenza dell'amore che io porto a quel Dio da cui viene la vita ed ogni bene.

Ma permettete, figli, che io vi mostri un altro lato della mia maternità universale. Ogni mamma partorisce nel dolore, e anche la maternità spirituale suppone una sofferenza. Non c'è vita senza sofferenza! La natura stessa vi parla di questa sofferenza, e di questa vita che nasce dal seme che marcisce nel buio del terreno.

Il dolore ebbe una parte importantissima nella mia vita. Io amai il dolore, che feriva il mio cuore come una lancia tagliente. Amai il dolore che mi faceva rinunciare ai miei desideri e alla mia volontà. Amai il dolore quando prendeva il nome di esilio, di miseria, di privazioni, di incomprensioni. Una vita d'amore suppone una vita di dolore, poiché l'uno e l'altro sono come i binari su cui si portano a termine le cose di Dio. Quella sofferenza diuturna che accompagnò la mia vita, mi preparò alla crudele crocifissione del mio Figlio, cosicché sul Calvario divenni la Sposa della croce, la Madre addolorata che genera alla vita le anime redente da Gesù Salvatore.

Ad ogni mamma qui presente, desidero far dono di questi sponsali dolorosi. Voglio cioè che ogni donna, chiamata a collaborare con l'opera di Dio Creatore, senta la gioia e la responsabilità di accettare il dolore, per poter partecipare all'opera di redenzione nella propria famiglia e nel mondo.

Mamme, anime tutte che lo Spirito Santo ha chiamato a svolgere una particolare missione dando vita, sappiate capire il pregio del dolore! Forse non vedrete i risultati della vostra sofferenza morale, spirituale e fisica, ma forse che, mentre ero ai piedi della croce con una ambascia mortale nel cuore, vedevo fiorire anime sante attorno al mio Gesù? Oh no, e anche voi non vedrete, ma Dio, che raccoglie ogni lacrima per tramutarla in una gemma preziosa per il vostro diadema eterno, saprà pure utilizzare per il bene delle anime il vostro dolore! Non pensate a chi vi procura quel dolore, come pensereste ad un nemico. Vedete tutto nella luce di Dio, nella sua volontà, con uno scopo ben determinato. Se poteste vedere coi miei occhi il pregio del dolore, ne andreste in cerca come della perla più rara.

Sono Madre di misericordia, figli! Quella bontà che forma la mia ricchezza ricevuta da Dio, si tramuta in pietà, in desiderio di perdono e di aiuto per tutti. Non c'è peccato che mi spaventi, non c'è miseria che mi faccia indietreggiare! Se mi piange il cuore, quando un figlio pecca e si allontana da Dio, io raddoppio l'amore e le premure per raggiungerlo con la grazia e riportarlo sulla giusta strada.

Nel mare della vita, le onde burrascose minacciano da ogni parte di sommergere le vite umane, e d'affogare le anime in una disperazione e in uno sconforto senza misura. Io sono l'Ancora di salvezza, che attendo i richiami di tutti per portarli a galla, e per stabilire con tutti legami affettuosi, filiali e materni. Non ditemi mai, figli, che non sentite la mia protezione! È più facile non sentire il calore del sole, che non sentire il mio affetto e non capire la mia misericordia! Io vi sono vicina, e mi prodigo perché la vostra croce non sia superiore alle vostre forze, e vi rialzo quando la vostra debolezza vi fa soccombere.

Figli, con un abbraccio amoroso vi stringo in questo momento al mio cuore e, mentre invoco su di voi i doni dello Spirito Santo, vi prego di essere voi pure misericordiosi con tutti e di fare della vostra bontà il più bel dono a tutti coloro che vivono accanto a voi.

Figli, vi benedico! Benedico tutte le mamme, specie quelle di famiglie numerose, e su tutte stendo amorevolmente il mio manto in segno di protezione. Arrivederci!

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