La festa della mamma

 


14 maggio 1972

Figli miei diletti, sia gioia e grazia a voi!

Quanto è bella l'odierna festività, anche se non ha un carattere prettamente religioso! Voi festeggiate la mamma e avete unito il pensiero della mia maternità a quella spirituale del mio strumento, a quella naturale di ogni donna di questo mondo, e alla vostra in particolare. Bravi! Io unisco e ricambio i miei auguri ai vostri e vi dico con grande entusiasmo: evviva la mamma, evviva le mamme!

Che grande dono del cielo la maternità! Quando una mamma vive unita a Dio e pratica la sua fede, diventa come una fontana zampillante che dà vita ai pesciolini che si muovono e si nutrono di lei; diventa come quel meraviglioso albero d'ulivo a cui possono accostarsi i figli e cogliere e saziarsi dei suoi frutti; diventa come la quercia poderosa, alla cui ombra i figli possono riposare ed avere protezione.

Sapeste, figli, come dovrebbe essere apprezzato e capito questo delicato compito, questa missione divina che nella semplicità e nel silenzio si esprime, si attua e si porta a compimento.

La mamma è il simbolo della bontà e dell'amore; è il cuore generoso che trova sempre qualcosa da donare, che trova sempre il motivo per giustificare, per coprire, per aiutare, per dimenticare e ricordare secondo il momento e la necessità. Il cuore della mamma dovrebbe essere modellato sul cuore di Dio. Ecco perché invito tutte le mamme ad attingere alla sorgente della preghiera: per poter inserire nel proprio cuore quegli attributi che lo rendono simile a Dio.

Vi sono mamme che non amano, ma sono eccezioni e l'eccezione conferma la regola. Vi sono mamme che odiano le proprie creature, ma sono mamme snaturate che hanno dato vita ad esse nel peccato. Ma oggi no, non voglio parlarvene, vi voglio mostrare quel poema d'amore che è la mamma secondo natura, la mamma cristiana che desidera o ha desiderato vedere il frutto del suo amore. Benedette le mamme così come le vuole il Signore!

I figli, quando sono piccoli, vedono la mamma come un raggio di sole. Man mano che crescono, scoprono i suoi difetti e molte volte la condannano, la rimproverano aspramente, la disprezzano giudicandola. Quando questi figli invecchiano, o almeno mettono su casa, incominciano ad apprezzarla e a vedere non tanto grandi i suoi difetti.

Oggi vorrei che si allietasse tutto il paradiso per quel sentimento di riconoscenza che, uscendo dai vostri cuori, raggiunga le mamme di ognuno di voi in qualunque posto esse si trovino.

Alcune forse sono ancora in attesa di qualche sorso del sangue di Cristo, in purgatorio; forse l'eccessivo amore per le loro creature le ha rese troppo indulgenti ed ora soffrono. Altre sono lontane dalla famiglia e soffrono della vostra assenza; manca loro l'affetto e devono fare anche molte rinunce per la mancanza di mezzi. Qualche volta i figli vorrebbero liberarsene, perché gli acciacchi della vecchiaia o il carattere poco sopportabile rendono pesante la croce.

A queste mamme che soffrono, mandate tutto l'omaggio del vostro affetto. Se non potete essere d'aiuto, sollevatele intensificando le vostre preghiere per loro.

Ma a voi mamme qui presenti, che cosa devo dire, che cosa devo dare?

Mamme, ad un cuore pieno d'amore aggiungete una carica di pazienza, siate longanimi nel sopportare. Sappiate sempre vincere in bontà, anche se dovrete dire la verità ai vostri figli. Sappiate andar loro incontro, sappiate capirli, anche se essi devono conoscere quali sono i vostri pensieri e desideri. La vostra pazienza sia enorme nel saper aspettare che vi capiscano e che accettino i vostri principi; dovete saper attendere, saper pazientare.

Vi sono grazie che le mamme ottengono soltanto dopo la loro morte, quando, portate alla vista di Dio, lo supplicano dicendo: "Signore, non ti ho offerto per i miei figli la mia sofferenza e la mia vita? Non tardare più ad esaudirmi!". Quando una mamma prega in vita e in morte ottiene sempre, ma quando prega in cielo la sua preghiera è onnipotente perché ciò che chiede lo chiede in Dio.

Figlie mie, mamme come me, perciò sorelle: ci unisce l'amore per questi figli comuni. Non dubitate mai. Se volete però ottenere maggior comprensione e più conversioni, sappiate essere gioiose anche quando siete nella sofferenza.

Vi ho detto che i vostri figli piccoli vi vedono come un raggio di sole. Ma il sole dove entra porta calore, luce, gioia. Sia questa serenità il dono che io vi comunico e che possiate comunicare a tutti i vostri familiari.

Le lacrime sono un dono prezioso che dovete custodire e presentare segretamente al Padre. Se saprete sorridere anche quando il vostro cuore piange, il vostro sorriso sarà come quello spiraglio di luce che permetterà a tutti di veder chiaro.

Ed ora a tutti, mamme e figli, il conforto della mia benedizione. Non dimenticate che al di sopra della maternità fisica e naturale ci sta la maternità spirituale, che ogni donna può esercitare con grande profitto anche solo con la preghiera.

Siate tutte mamme deliziose del mio Gesù nel compimento della sua volontà. Siate mamme dei sacerdoti, che molte volte ne hanno una vera necessità. Siate le mie mamme che, imitandomi nell'amore, nella pazienza e nella gioia, meritate di godere di un premio uguale al mio in cielo.

Vi benedico ancora.

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