Dovete accogliere lo Spirito Santo come dolce ospite

 


12 Maggio 1978

Figli diletti, eccovi qui, numerosi e devoti, a compiere quel gesto d'amore verso Dio e verso tutta l'umanità, che è la preghiera.

Io sono la Madre di Dio e Regina dell'universo, e vi sono grata per quanto voi fate e farete per l'avvenire. La mia gratitudine si esprime con le numerose grazie spirituali di cui arricchisco le anime vostre, e con quegli aiuti straordinari che dono agli uomini tutti, bisognosi di tutto sempre e in ogni luogo della terra.

La vostra preghiera è anche una preparazione alla Pentecoste. È una solennità che deve essere preparata nel vostro cuore col raccoglimento e col desiderio, e con quell'impegno che mettereste per accogliere in casa vostra un personaggio di grande valore.

Lo Spirito Santo è Dio, come il Padre e come il Figlio, e tutta quella gloria che in cielo e sulla terra è dovuta al Padre ed al Figlio è dovuta anche allo Spirito Santo, che procede da loro e che è in tutto simile a loro. Non potete, infatti, disgiungere le loro azioni, poiché le Persone della Santissima Trinità, amandosi infinitamente fra di loro e amando infinitamente l'uomo, concorrono assieme all'opera della creazione, della redenzione e della santificazione delle anime, e di ciascuna in particolare.

Dovete accogliere lo Spirito Santo come dolce Ospite, anche se Gesù vi ha detto che, se qualcuno lo ama, il Padre ed il Figlio prenderanno dimora nella sua anima. Non può mancare lo Spirito Santo dove sono il Padre ed il Figlio, poiché, pur essendo distinte, le Persone divine sono inseparabili. Abbiate premura di fare buona accoglienza a questo Dio, che si presenta a voi e desidera di condividere con voi le pene e le gioie della vita, e che vuole trasformare tutto ciò che in voi è umano, in divino, come il ferro che, arroventato, prende il colore ed il calore del fuoco.

Il vostro cuore e l'anima vostra devono essere il tabernacolo che custodisce la divinità, e lo Spirito del Padre e del Figlio deve trasformare il vostro amore umano in emanazione della divinità. Come sarà autentica la vostra santità, se il vostro cuore diventerà come una fornace ardente ed imparerete ad amare Dio con tutto il vostro cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze, ed amerete il vostro prossimo come voi stessi, per amore di Dio!

Lo spirito di raccoglimento, che deve accompagnarvi in questi giorni di preparazione, deve darvi la gioia di parlare con Colui che è sempre in ascolto delle vostre parole, sempre desideroso di accogliere le vostre suppliche e di esaudire i vostri desideri.

Se nelle vostre case voi vedeste un capo di stato, non potreste farne a meno di tributargli tutto quel rispetto e quell'onore che gli sarebbe dovuto. Figli, il vostro cuore può essere il tabernacolo! Il vostro Ospite è ben più di un capo di stato; occorre fare verso di Lui tutto ciò che la vostra fede e il vostro amore vi suggeriscono. Se vi sentite incapaci e indegni, chiamate le schiere celesti, i vostri santi, i vostri defunti, chiamate me, perché non venga meno quel doveroso rispetto verso Dio! Egli è realmente il Padre vostro e il Capo supremo, a cui tutto è dovuto.

Figli, tutto il mondo è tempio di Dio. Lo Spirito Santo aleggiò sul mondo fin dall'inizio della creazione, ma, come molte volte gli uomini sconsacrano l'anima loro, tabernacolo del Dio vivente, e sconsacrano le chiese, distruggendo ciò che forma oggetto di adorazione e di culto, così nel mondo si compiono azioni cattive e disdicevoli ad un comportamento umano e di figli di Dio. È un attirare i castighi di Dio, questo male che sconsacra il suo tempio, anche se l'amore infinito di Dio e la sua misericordia non vengono mai meno. Nemmeno se tutti gli uomini diventassero dei traditori, Dio cesserebbe d'amare i suoi figli, che portano nell'anima impressa la sua immagine.

Dio ama gli uomini non per i loro meriti, ma per la sua bontà e per quella infinita perfezione per cui non può odiare nessuno. A questo amore di Dio pensate spesso, figli, per ricambiarlo e per ripararlo delle ingratitudini di molti! Ricordate, figli, quella domanda rivolta da Gesù a Simon Pietro. Per ben tre volte gli chiese: "Mi ami tu?", e, alla sua risposta affermativa, Gesù invitò Pietro a prendersi cura e responsabilità degli altri.

Anche a voi io faccio questo invito. A voi che certamente, alla domanda di Gesù se l'amate, rispondereste affermativamente, dico: potrete fare del bene agli altri nella misura del vostro amore per Dio. Devo però aggiungere una piccola cosa. A Pietro, che gli testimoniò il suo amore, Gesù predisse la morte, il martirio.

Ecco, figli, come devo concludere la mia piccola lezione! Se amate Dio e il prossimo, dovrete inevitabilmente prepararvi alla sofferenza, e dovrete fin d'ora saper accettare ed offrire con generosità quella croce che è il dono d'amore di Gesù ai suoi amici.

Ed ora, come per meglio disporvi alla solennità che dà inizio alla Chiesa ufficialmente, vi benedico mettendo la mia mano sulla vostra fronte.

Benedico chi dirige e chi frequenta questa chiesa, dove il tabernacolo ha un posto di grande onore. Benedico i bambini che hanno accompagnato questa funzione, e do loro come protettori Giacinta e Francesco, perché possano essere fedeli alla Chiesa e alla mia devozione per tutta la vita. La cura che date a questa bella chiesa e ad ogni vostra chiesa, sia il riflesso di quella cura amorosa che mettete nel custodire il Signore nel vostro cuore e in quello dei bambini. Benedico le religiose presenti; vedranno presto gli effetti di questa benedizione in sé stesse e nelle loro comunità.

Arrivederci, figli! Lo Spirito del Signore vi dia uno zelo sempre più grande per la gloria di Dio.

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