Diffondete la fiducia nella bontà di Dio

 


5 aprile 1972

Figli miei diletti e cari, eccomi qui con voi in mezzo ai fiori e illuminata da molte luci, che gradisco.

Sono la Madre della misericordia e dell'amore e la mia venuta ha per scopo di predisporre i vostri cuori alla celebrazione di quella festa che vi deve animare a diffondere la fiducia nella bontà di Dio e vi deve aprire il cuore a fiduciosa speranza che il Padre abbia ancora e sempre pietà di questa umanità che va sempre più degradandosi e infangandosi nel peccato, mentre si allontana da Lui o lo misconosce.

Vorrei farvi comprendere l'immensa bontà del cuore di Dio, che continuamente perdona e ricambia con il bene il male che da ogni parte si diffonde.

La misericordia del cuore del mio Gesù è la misericordia di Dio, poiché il suo cuore è divino. Egli la effonde continuamente su di voi, e come agli apostoli che chiedevano: "Quante volte dobbiamo perdonare, sette volte?", Gesù rispondeva: "Non sette volte, ma settanta volte sette", e voleva dire, con ciò, un numero infinito di volte, così Egli perdona a voi non solo per le mani del sacerdote ogni volta che vi confessate, ma anche giornalmente, tutte le volte che voi vi rivolgete a Lui con un atto di pentimento.

Tutti gli uomini abbisognano della misericordia del Signore poiché tutti siete peccatori, cioè inclini al peccato, capaci di peccare e purtroppo peccate. Anche se vi pare che le vostre mancanze siano tanto piccole, sono offese a un Dio infinitamente buono e perfetto che trova difetti anche negli angeli, per cui giustamente potete pensare che anche una piccola offesa recata alla sua maestà, è cosa grave.

La misericordia di Dio è soprattutto manifesta nel perdono delle grandi colpe e nel richiamo continuo che Egli fa ai lontani, a tutti coloro che, caduti miseramente nel fango, richiama con insistenza e con amore accanto a sé.

Voi sapete, figli, quanto il mio Gesù abbia amato i suoi prediletti, i prescelti, ma anche fra di loro vi fu chi lo tradì e lo rinnegò. Ebbene, per la sua misericordia avrebbe perdonato anche il traditore, purché avesse voluto umiliarsi, come perdonò ed effuse la sua misericordia sopra Pietro spergiuro.

La più bella immagine della misericordia che si effonde, gli uomini l'hanno avuta nel momento in cui, affisso alla croce agonizzante, Gesù donò il suo completo perdono al buon ladrone che pendeva dalla croce accanto a Lui.

Dio perdona sempre e perdona tutto. Di donne perdute ne fa delle apostole. Di donne di mondo ne fa donne amanti che saranno ricordate per tutti i secoli. Dio perdona e ama tutti, chiama tutti accanto a sé perché vuole arricchirli dei doni meravigliosi della sua grazia: quell'acqua, bevendo la quale, non si ha più sete in eterno.

Gli uomini, pur essendo solitamente causa di peccato gli uni per gli altri, non sanno perdonare, compatire, aiutare e condannano il peccatore. Dio non fa cosi. Egli non vuole il peccato, ma vuole perdonare ed aiutare tutti a rialzarsi e a salire. Gli uomini giudicano sovente coloro che sbagliano e sono severi nelle loro condanne. Gesù capisce la debolezza della natura umana, perdona e chiama tutti a salvezza. In Lui la debolezza diventa forza.

La festa della Divina Misericordia vi associa in quel lavoro di ricerca che il buon Pastore fa per ritrovare la pecorella smarrita. È un lavoro fatto di bontà, di preghiera e di sacrificio che vi chiede, ma vi unisce poi al suo cuore per festeggiare il ritorno di quelle anime che, in cerca di pascoli proibiti, si sono allontanate da Lui.

Io sono con voi poiché vi amo, e la misura del mio amore e della mia misericordia è infinitamente superiore a quella della vostra miseria.

Vi amo tutti per quei malanni che vi portate dietro, che sono causati dalla fragilità del corpo umano e conseguenza del peccato.

Vi amo perché siete bisognosi d'aiuto, come i bambini piccoli che stentano a trovare la strada per salire e che sono incapaci di muovere i primi passi e di balbettare le prime parole. Le vostre difficoltà le conosco, anche quelle che voi non conoscete.

Qualche volta, specie i giovani, credono di bastare a se stessi e di fare a meno di Dio e del prossimo. È l'orgoglio giovanile, che qualche volta si perde dopo le prime umiliazioni, e qualche volta può essere fonte dì male e può allontanare dalla fede e dalla Chiesa. A queste care anime io indirizzo il mio aiuto e dono la mia assistenza misericordiosa perché voglio persuaderli, convincerli, attirarli, dare loro dei santi ideali.

Come gioisco quando i giovani si appressano al cuore del mio Gesù e mio. È come il ritorno della Maddalena ai piedi del Signore. È grande il numero di coloro che servono come sirene per attirare gli uomini al male, ma se una di queste giovani anime ritorna, è una catena che si rompe ed è un rinsavire di molti.

Figli, vi ho detto molte cose che lo Spirito del mio Gesù vi farà meglio capire e gustare. Per ora vi basti l'invito ad accostarvi al sacramento della Confessione con quel sentimento di profonda riconoscenza che vi deve ispirare. Il ricordo di quante volte ne avete usato senza pensare che forse avete abusato della divina misericordia, vi sia di monito.

Un ultimo invito ed un'ultima promessa. Il mio Gesù desidera effondere la sua misericordia sulle anime purganti, affinché, purificate nel suo sangue, possano salire al cielo a glorificare Dio. Io vi prego di sollecitare in questi giorni questo dono.

Oh, se voi poteste in quel giorno benedetto che è la Domenica in Albis, costringere il Signore a vuotare il purgatorio! Sarebbe uno stuolo immenso di anime che in paradiso pregherebbero per voi e vi darebbero una mano.

Volete essere generosi? Volete offrire con fede quanto vi è possibile per liberare quelle anime? Io starò in prima linea suggerendovi quanto dovete fare.

Figli, vi benedico tutti.

Benedico ancora questa miracolosa mia effigie, benedico questa casa e tutti i suoi abitanti.

Benedico i giovani, le consacrate e gli anziani presenti.

Benedico gli ammalati, i sofferenti e tutte le vostre famiglie, su cui effonderemo i tesori delle nostre grazie, purché voi ascoltiate nell'intimo dei vostri cuori i nostri suggerimenti.

Serve molto per le anime purganti quella mutua sopportazione che fa regnare nelle famiglie la carità.

Arrivederci, figli. Siate buoni e misericordiosi e troverete misericordia.

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