Siate generosi con Gesù

 


28 marzo 1972

Figli miei diletti e cari, sono l'Immacolata, qui in mezzo a voi per disporre i vostri cuori a far memoria degli ultimi giorni di vita terrena del Salvatore Gesù. Voglio oggi ricordarvi due piccoli avvenimenti di quei giorni che vi saranno di incitamento e di aiuto.

Gesù era andato presso i suoi amici a Betania e aveva portato con sé i suoi apostoli. Mentre stava seduto a tavola venne Maria, che, preso dell'unguento profumato assai prezioso, ne cosparse i piedi del mio Gesù. Era presente Giuda, che, calcolando meschinamente il prezzo dell'unguento, fece osservare che quei trecento denari si potevano risparmiare e adoperare per i poveri. Gesù rispose a Giuda che l'atto compiuto da Maria di Magdala aveva un significato, poiché era in previsione della sua sepoltura ed aggiunse che i poveri li avevano sempre con loro.

Vi voglio far riflettere su questo fatto per invitarvi ad essere sempre generosi con Gesù. Lo avete ancora con voi vivo e vero nei santi tabernacoli e la vostra generosità si deve esprimere con Lui nell'offerta di quei doni profumati che gli sono tanto graditi.

Vi sono coloro che ancora come Giuda trovano inutile tutto ciò che riguarda il culto e la Chiesa e che ritengono di dover spogliare di tutto la casa di Dio per semplici motivi umani, oppure asseriscono che Gesù era povero ed amava con la povertà i poveri.

Ma non vi pare, figli, che ogni cosa che voi fate per il Dio vivente in mezzo a voi, è semplicemente espressione di fede e d'amore? Non fate così anche umanamente con le persone che vi sono care? Vorreste voi che mancassero nelle loro case le suppellettili e gli ornamenti che le rendono gioiose ed accoglienti? Ciò che fareste per loro, a maggior ragione deve essere fatto per il mio Gesù, che non è una persona qualunque, ma il Figlio del Dio vivente.

Quanto mi fanno piacere coloro che nel loro paese, nella loro parrocchia, dove i miei figli si ritrovano tutti uniti ai piedi del Maestro e del Padre, si prodigano perché tutto venga conservato pulito e ordinato, dalle tovaglie al pavimento, e sanno anche fare delle rinunce per ornare l'altare di fiori e di ceri, espressioni di virtù e di grazia.

È vero che più che conta è l'interno dei vostri cuori e che con le lacrime del pentimento lavate l'anima vostra, mentre con l'esercizio delle virtù e con le opere buone la ornate di fiori profumati. Ma se a tutto voi cercherete di arrivare, sarà tanto grande il frutto. Avete mai provato, entrando in una chiesa ben pulita e ordinata, come vi si allarga il cuore e come sentite più forte il desiderio di pregare? Nella penombra di chiese silenziose e profumate, quanti propositi sono maturati e quanti cambiamenti di vita!

Figli, e chi non può fare questo perché non è di sua competenza, che cosa dovrà fare? Vi ripeto, siate generosi e non lasciate mancare la vostra adorazione. Il rispetto che dimostrerete col silenzio, ovvero omettendo ogni parola inutile, prendendo viva parte ad ogni funzione con raccoglimento e con devozione, sia come un comportamento angelico che sproni gli altri ad imitarlo.

Vi invito a fare della vostra chiesa il luogo dove i vostri sospiri vengano consolati, i vostri desideri vengano confusi con quelli del mio Gesù e la vostra adorazione si confonda con quella degli angeli.

Quando i primi cristiani, impossibilitati di mostrare esternamente la loro religione, dovevano nascondersi nel luogo dove seppellivano i loro morti, avevano trasformato quei luoghi in luoghi di incontri di cuori: incontri tra loro e con le anime dei trapassati, nella celebrazione del mistero pasquale che si rinnova ogni giorno e che tutti unisce.

Anche per voi deve essere così. State ai piedi dell'altare in buona compagnia con coloro che vi hanno preceduti e godete di comunicare ad altri la vostra fede.

Ancora un piccolo fatto vi voglio ricordare, e questo per invogliarvi a fare quella giornata di ritiro che io tanto desidero.

Mentre i capi del popolo e i sommi sacerdoti complottavano dicendo che Gesù doveva essere condannato a morte, poiché Egli si era attirato la benevolenza di tutto il popolo, ed era giusto che uno morisse per la salvezza della nazione, Gesù si ritirò in un luogo silenzioso insieme ad alcuni dei suoi, per pregare. Si preparava in tal modo alla grande sofferenza del venerdì santo.

Figli, avete scelto bene per fare il vostro incontro d'amore con Gesù. Mentre il mondo dimentica i più grandi valori della vita di Gesù, della sua morte e della propria vita e sciupa ogni cosa in perdite di tempo inutili e cattive, voi vi estranierete dal mondo ed io vi sarò maestra spirituale. Vi parlerò al cuore e lo Spirito Santo sarà largo di ispirazioni e di grazie. Chi non potrà venire di persona, si unisca spiritualmente e cerchi di riflettere ed amare.

Io fin d'ora benedico tutti, con larghezza di cuore. Desidero asciugare le vostre lacrime e togliervi tutte quelle preoccupazioni ed impedimenti che potrebbero ostacolare questo incontro di anime.

Siate sereni, fiduciosi e amanti. Continuate queste riunioni, così ricche di vantaggi spirituali e così efficaci a tutta la società. Vi benedirò con la mano del mio ministro. Arrivederci, figli!

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