Siano luminose le vostre opere

 


5 Marzo 1978

Figli miei, sia pace a voi e grazia ed ogni bene! Ecco, avete cominciato il vostro colloquio con me, che deve portarvi ad una conoscenza perfetta dei vostri doveri verso Dio, verso il prossimo e verso voi stessi. È un colloquio che può assomigliare a quello che Mosè tenne sul monte, quando Dio lo chiamò per dargli i suoi Comandamenti e glieli scrisse su tavole di pietra. Quale fu l'esito di quell'incontro, di quel trattenimento? Mosè scese dal monte, ed il suo volto era trasfigurato e mandava raggi luminosi.

Figli, che cosa deve conseguire alla vostra preghiera, fatta con me, e all'istruzione religiosa che io stessa vi offro e v'impartisco? Dovete uscire di qui trasfigurati! Dovete scendere da questo monte santo e portare la luminosità delle vostre opere dovunque.

Tutti si devono accorgere che la mia lezione è divina, per quella precisione con cui la mettete in pratica osservando i Comandamenti di Dio, ed è come dire, i due Comandamenti della carità, e cioè l'amore di Dio e quello del prossimo. Che varrebbe che voi foste rimasti qui delle ore, se poi non sapeste mettere in pratica quegli insegnamenti che riflettono la volontà di Dio perché sono basati sul Vangelo?

Sì, figli, siano luminose le vostre opere! Sia luminoso il vostro volto per la semplicità con cui vi presentate ai vostri fratelli! Eliminate quei modi sgarbati, quella prepotenza con cui vorreste imporre agli altri la vostra volontà! Se non siete buoni di dentro, togliete al vostro viso quella serenità e quella delicatezza che rende piacevole la vostra compagnia. I lineamenti duri sono prodotti molte volte dal carattere forte, ma qualche volta dalla mancanza di bontà, per cui si fanno soffrire le persone vicine. Siate luminosi, vi ripeto, e possano i vostri familiari vedere in voi un profeta, cioè un annunciatore o un'annunciatrice della Parola di Dio.

Gli errori pullulano dovunque, e sono molte volte frutto di quella superbia per cui si crede di poter tutto giudicare con la propria testa. Voi dovete avere ben chiare nella mente le verità divine, cosicché, diventate vita della vostra vita, possiate mostrarle a tutti quali sono. Essere un vangelo vivente non è tanto facile, ma, se confrontate il vostro comportamento con quello di Gesù e col mio, vedete che le cose si semplificano. Non vi ha detto Gesù: "Imparate da me"?

Vi prego, figli, togliete tutte quelle meschinità, quelle invidie, quelle mancanze di sincerità che non piacciono al Signore! Io vi voglio cucire un vestito nuovo fatto di luce, tempestato di gemme luminose di grande valore. Vi voglio rivestire di carità, d'amore. La carità è Dio! È Lui il Sole! La sua luce deve adornare tutta la vostra persona. Le gemme sono i doni dello Spirito Santo, di cui vi dovete servire per crescere in santità.

Chi lo vorrà questo meraviglioso vestito? Mi pare di vedere tante mani alzate. "Io, io!", mi dite, come fanno i bambini. Ebbene, vi sarà accordato! Ve lo darò! Datemi soltanto la vostra buona volontà, poiché, sappiate che ogni mancanza di carità potrebbe provocare uno strappo nel vestito, ed ogni mancanza di corrispondenza all'azione dello Spirito Santo potrebbe farvi sparire le gemme brillanti.

Luminosi nel volto e nel corpo, potrete presentarvi al banchetto eucaristico e ricevere Gesù nella Comunione anche quotidiana. Così luminosi, dovrete ripresentarvi al cospetto di Dio come Mosè e, se avrete tutto ciò di cui vi faccio dono, sarete introdotti nel Regno della vita e della gloria.

Quella luminosità, che è frutto di carità, si deve manifestare nelle vostre opere. Quando vi sentite inquieti per ciò che vi manca, per la poca salute, per la mancanza di pace, per quelle cose anche spirituali che vorreste fare o raggiungere e ne vedete l'impossibilità, guardatevi attorno, e scoprirete che vi sono molte persone che aspettano il vostro aiuto, la vostra parola, la vostra preghiera, la vostra luce. In quel momento, non chiudetevi in voi stessi, non rattristatevi: potreste perdere la luminosità.

Aprite il vostro cuore, e date tutto ciò che potete con grande amore. Nella misura in cui fate contenti gli altri, godete anche voi, e il Sole divino dà nuovi bagliori alla vostra anima. Anche la fede diventa più prestigiosa; s'impone agli altri con maggior forza perché, diventata operosa, trascina. La vostra felicità su questa terra può essere scossa e annientata da fatti imprevisti e da contrarietà insormontabili, ma, se il punto dominante della vostra vita sarà l'amore di Dio che si traduce in carità fraterna, avrete una gioia interiore che nessun avvenimento potrà distruggere.

Ora, a conferma di quanto vi ho promesso, vi benedico a nome della Santissima Trinità e vi arricchisco di forza.

Benedico quelle suore che hanno in custodia le bambine. Siate vigilanti, siate anime oranti e siate materne. Non siate quelle mamme che lasciano correre tutto, ma fate riflettere, e fate che le anime che avete in custodia in tutte le case, capiscano la necessità della fede e vedano la vita alla luce dell'altra vita. Arrivederci, figli! Vi amo tanto.

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