Occorre la vostra intercessione

 


12 Marzo 1978

Figli diletti, eccovi qui per il vostro incontro d'amore con la Mamma del cielo. Quanta gioia procura al mio cuore questa vostra preghiera! Essa sale come profumo d'incenso verso il cielo, e diffonde nel mondo fiducia e fede. Sembrano cose impossibili agli uomini, eppure, per l'universalità della preghiera, tutta l'umanità gode di benefici divini.

Se gli uomini fossero attenti alla voce di Dio e alla sua misericordia, vedrebbero con gli occhi della fede quello che in primavera vedono con gli occhi del corpo. Non è vero che, al primo sole e alla pioggia primaverile, gli alberi si rivestono di fiori, i monti sembrano giardini fioriti, e i campi sembrano trapuntati di piccole stelle, che sono margheritine semplici e delicate? Oh, non vi viene da pensare che una mano potente abbia lanciato a piene mani petali e petali fino a trasformare la natura?

Figli, se tutti fossero attenti all'azione di Dio nel mondo, raccoglierebbero i frutti, i fiori, i petali che, dalle vostre preghiere elevate al cielo, con la benedizione di Dio sono gettati a piene mani sull'umanità, per dare a tutti aiuto e grazia. Si chiudono gli occhi per non vedere e, come molti, pur godendo del profumo dei fiori, della bellezza del cielo stellato, o delle meraviglie della natura, non sanno elevarsi al di sopra di sé stessi, così, lo spettacolo quotidiano della misericordia di Dio e della sua bontà, li lascia indifferenti e apatici.

Figli, vorrei che foste strumenti adatti a scuotere il torpore delle anime, non solo con la vostra preghiera, ma anche con la vostra parola. Sapeste quanto bisogno c'è di fare la parte di Marta e Maria per destare dal sonno della morte i nuovi Lazzari, che giacciono nella morte del peccato!

L'inverno dell'anima è un terribile stato di morte, che soltanto il Signore può vedere nella sua bruttezza e meschinità. Eppure, come Lazzaro era considerato amico da Gesù, così le anime che giacciono nel peccato sono amate da Dio. Occorre soltanto l'intercessione vostra, la preghiera, la parola, le lacrime, il sacrificio, per richiamare alla vita.

È uno stato di attesa, quello dell'anima che si arrotola nel fango e che non trova la luce. Le zolle concimate e rivoltate non si rendono conto di essere preparate a dar vita. Così le anime attendono di essere aiutate a rassodarsi, ad utilizzare i peccati commessi per riconoscere la propria debolezza, e per far sprigionare quelle lacrime di pentimento che danno vita alla virtù.

Nessuno può operare da sé! La grazia di Dio viene come resa efficace da quell'aiuto vicendevole e fraterno, che non può mancare per nessuno. Che bella questa comunione di anime, disponibili a ricevere e a dare!

Voi potete pensare che queste sono cose immaginarie, ma io vi dico che sono verità di fede, che nella comunione dei santi, che unisce le anime in Dio e fra di loro, trova il suo compimento. Guardate con fiducia la vostra vita, perché essa non debba mai essere d'inciampo a nessuno. Guardate con fiducia tutti, e sappiate che Gesù, anche a coloro che non accettano, non vogliono la luce, e che perciò sono come in una tomba, può ordinare come a Lazzaro di venire fuori, di aprire gli occhi e di sciogliere quei lacci che li tengono ancora legati.

Pensate alla vita che vi attende, e che deve fiorire mediante la virtù in un continuo lavorio di corrispondenza alla grazia, e siate sempre pronti a dare con bontà ciò di cui avete pieno il cuore. Sì, l'amore deve riempire il vostro cuore, perché senza amore non si fa nulla: non spunta un fiore, non nasce un uccello, non c'è la vita.

Figli, in questi incontri della terra col cielo, voi vi rifornite di quella spiritualità che diventa fuoco, diventa forza, diventa acqua che disseta, pane che nutre. Ebbene, non lasciatevi dominare dal rispetto umano, e sappiate dare con la stessa abbondanza con cui ricevete. Non lasciatevi turbare, ma, dove abbonda il male, fate che abbondi la grazia! Se con facilità il male si diffonde, lascia però nauseati; se il bene trova terreno, conquista ed eleva.

Vi sono alcuni tra voi che vivono e svolgono la loro missione in ambienti ostili: non lasciatevi sopraffare! Con serenità, con bontà, mostrate la vostra coerenza. Non nascondete i vostri pensieri: diteli con semplicità, con convinzione, con sincerità. Siate preparati all'insulto, ma fidatevi di Colui che disse: "Non preoccupatevi di ciò che direte; lo Spirito Santo parlerà per voi e in voi". Siate costanti e uguali a voi stessi! Non siate bandiere agitate dal vento!

Quando viene sera, i bambini amano di stare con la mamma. Voi siete i miei bambini. La sera della vostra vita mi trova accanto a voi. Vi è poi un'altra sera, quella dell'incredulità, del peccato: questa non è in voi, ma può essere attorno a voi. Chiamatemi, perché anche gli atei, i peccatori induriti, sono miei bambini. Chiamatemi, perché possa svolgere presso di loro il mio compito materno.

Quando un temporale minaccioso si alza da oriente ad occidente, la mamma chiama i figli, perché si possa mettere in salvo il raccolto che è costato fatica e sudore. Il raccolto meraviglioso, che è costato la vita di Gesù Salvatore e la morte a milioni di martiri, deve essere salvato, e la vostra Mamma celeste invita tutti a lavorare per portare in salvo le anime. Pregate per i peccatori, e non vi sia di peso offrire tutto ciò che vi costa sacrificio per salvarli.

Io vi benedico ad uno ad uno e vi dico: arrivederci, arrivederci!

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