Quando si incontra il Signore

 


2 Febbraio 1975

Figli tanto cari al mio cuore, sia pace a voi.

Ecco, sono qui a ricordarvi un momento della mia vita di sposa e di madre, quando cioè, quaranta giorni dopo la nascita del Salvatore, Giuseppe ed io lo portammo al tempio come prescriveva la legge, affinché fosse consacrato a Dio. Dovemmo portare le due tortorelle per il riscatto, essendo noi estremamente poveri e non potendo offrire un agnello. Io poi ricevetti, con un gesto particolare del sommo sacerdote, la purificazione, che veniva data alle mamme che portavano all'altare di Dio il loro primogenito.

Fu in quell'occasione che feci due incontri particolari, a cui voglio riferirmi in questa lezione.

Incontrai all'ingresso del tempio un santo vecchio di nome Simeone, che tanto sospirava di vedere il Messia. Illuminato dallo Spirito Santo, riconobbe nel mio Bambino l'aspettato delle genti ed uscì in un canto meraviglioso di gioia: "Ora, Signore, lascia che il tuo servo se ne vada in pace, poiché i miei occhi hanno visto il Salvatore". Io vorrei che in tutti gli uomini della terra vi fosse questo desiderio ardente d'incontrarsi col Signore. Sarebbero appagati tutti i loro desideri.

Quando si ama la verità e si cerca la verità, si cerca il Signore. Quando si desidera di scoprire la volontà di Dio per attuarla, si cerca il Signore. Quando si cerca di fuggire il peccato sotto qualsiasi forma e si procura di vivere in grazia di Dio, si cerca il Signore, si trova il Signore. E quando, esercitando la carità, si va incontro ai bisognosi e sotto il loro volto si vede Gesù, si trova il Signore.

Che avviene allora? Avviene nelle anime un cambiamento profondo. Ciò che prima faceva orrore, piace. Ciò che si sfuggiva, viene guardato nella luce di Dio fino al punto di sentirne attrazione. Chi pensa alla morte, si sente solitamente triste e non vorrebbe che fosse vicina e in determinati modi. Quando l'uomo s'incontra col Signore, il pensiero della morte non rattrista più, anzi diventa una conquista e una meta desiderata.

Avete sentito Simeone: "Ora lascia che il tuo servo se ne vada in pace". La vita è seminata di dolori e, anche se si sfuggono, viene per tutti il momento in cui è necessario salire il Calvario e portare la croce. Simeone, carico di anni e di malanni, non sente più il peso della vecchiaia; canta come un fanciullo il suo cuore, poiché i suoi occhi hanno visto Gesù.

Figli, anche voi giornalmente avete il vostro fardello da portare; e quando non è il vostro, è il peso degli altri che si appoggiano alle vostre spalle. Voglio dirvi: tenete fissi gli occhi al Salvatore, e troverete in questa visione la speranza e la forza. Saprete anche partecipare alle pene degli altri e dare consolazione. Simeone mi predisse le sofferenze a cui sarei andata incontro a causa del mio Figlio, posto a rovina e a risurrezione di molti. Predispose il mio cuore al dolore, ma mi diede consolazione il pensiero della salvezza di molti. Così, figli, sia di voi. Il dolore presente e quello che potrà sopraggiungervi sia guardato nella luce di Dio, che tutto sa e tutto può.

Ora vi voglio accennare al secondo incontro fatto nel tempio, che mi fece ritornare indietro negli anni: quello con la profetessa Anna, che era stata la mia prima maestra dopo la mia mamma. Anch'ella illuminata dallo Spirito Santo, disse cose mirabili e poi, come le buone nonne che vanno raccontando i prodigi dei nipotini, si diede tanto da fare e andò attorno parlando, non soltanto del Messia che finalmente era giunto e con Lui la salvezza, ma anche di me e delle virtù in cui mi aveva cresciuta, dei lavori che sapevo fare e del matrimonio santo che avevo accettato. Insomma, Anna la profetessa si diede a fare l'apostolato, proprio quello che fate voi per far conoscere Gesù e la sua Mamma.

Desidero invitarvi ad imitare sempre più questa santa donna, perché il bene si diffonda sempre più. La donna ha un potere particolare. Se ella è santa, può portare molti a santità; ma se è cattiva, può essere causa di perdizione per molti. Avete sentito raccontare della Samaritana. Cinque mariti aveva avuto, ma quando s'incontrò con Gesù, portò a Lui l'intero paese. Dal vostro apostolato aspetto molto. La festa della Purificazione e della Presentazione di Gesù al tempio sia un continuo richiamo a quanto vi ho detto.

Permettetemi che vi ricordi un particolare tanto delicato. Io andai a purificarmi per seguire un'usanza della legge ebraica. Ebbene, la Chiesa conserva una preghiera speciale ed impartisce una benedizione speciale alle puerpere; però, come non si sente più il desiderio e il bisogno di far amministrare il Battesimo ai propri bambini, così non si pensa a quella benedizione tanto efficace e salutare, non solo per essere liberati dalle pene dei peccati, ma anche per tutte quelle necessità a cui la madre va incontro dopo la nascita del bambino. Anche questo apostolato affido a voi che avvicinate spose e madri, sia nell'ambito della famiglia che fuori.

Ora vi benedico tutti. Benedico le candele e gli oggetti di devozione che sono in questa casa e di cui siete in possesso. Sappiate tenere accesa la fiaccola della fede, perché l'incontro finale col Signore non sia una sorpresa, ma la continuazione di quello che avete cominciato sulla terra. Benedico le vostre intenzioni e i sacerdoti che pregano con voi e che vi assistono.

Arrivederci ancora, a presto.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio