Il vostro digiuno quaresimale

 


12 Febbraio 1975 (a Muggiò)

Figli a me tanto cari, sia pace a voi e grazia. Sono la Madre vostra immacolata. Sono qui per moltiplicare il valore delle vostre preghiere e per incitarvi ad intraprendere la Quaresima con vero spirito di cristiana pietà.

La vita del cristiano è un continuo andare verso la risurrezione perché è un andare verso la morte. "Ogni giorno muoio un po"', dicevano i santi, e questa morte riguardava soprattutto i difetti e le inclinazioni cattive. In una parola, volevano far morire l'uomo vecchio secondo l'invito di Paolo apostolo. Anche voi dovete camminare su questa strada per poter rivestirvi dell'uomo nuovo, di Gesù Cristo, e testimoniarlo nella vostra vita fino al giorno in cui, presentandovi al Padre, ciascuno di voi potrà dire: "Io sono Gesù, sono il Cristo".

Figli, se tutta la vita deve essere spesa così nell'annientare il male e nel crescere nel bene fino a trasformarsi in Cristo, molto più importante ed efficace dev'essere questo lavorio durante il periodo di preparazione alla santa Pasqua. Come farete? Da che punto comincerete? Sentirete tra pochi giorni parlare del digiuno di Gesù che durò quaranta giorni. Anche il digiuno di Giovanni il Battista vi si potrebbe proporre, o quello che gli anacoreti di un tempo compivano due o tre volte all'anno; ma voi mi potreste dire non solo che non si usa più, ma che nemmeno il vostro fisico sopporterebbe penitenze prolungate.

Ecco perciò che io vi voglio esimere da siffatti digiuni, anche se v'invito a fare quei piccoli digiuni che la Chiesa v'imporrà in tale tempo. Vi accenno infatti al brano evangelico in cui Gesù, volgendosi ai suoi discepoli, diceva: "Non è ciò che entra nel corpo che lo contamina". Infatti, nessun cibo può danneggiare l'anima. Danneggia invece l'anima ciò che esce dal cuore, poiché i cattivi pensieri, le malvagità, gli odi e ogni sorta di male vengono maturati nel cuore.

Che cosa vi chiederò dunque per passar bene la Quaresima che state per cominciare? Una mortificazione tutta particolare che riguardi i pensieri, le parole e gli affetti del cuore.

Poche persone si rendono conto che si può offendere Dio anche coi pensieri. E non parlo di quelle distrazioni improvvise e costanti che disturbano la preghiera, e nemmeno di quei pensieri impuri che vi fanno soffrire e che sono involontari, ma di quei pensieri contro la carità che sono i giudizi temerari, e dei pensieri d'invidia e di gelosia, che sono dannosi a chi li fa e a chi ne è l'oggetto. Voi farete digiunare la vostra mente, mettendo tutto l'impegno per togliere queste cose cattive che dispiacciono a Dio.

E le parole? Avete sentito che lo Spirito Santo dice: "Chi non pecca con la lingua è un uomo perfetto"; e Gesù vi ha detto che anche di una sola parola inutile sarete giudicati. Il vostro digiuno quaresimale sarà soprattutto una sorveglianza sulle parole, perché nessuna di esse possa essere considerata cattiva e inutile. Le mormorazioni, le calunnie, le critiche e quel pettegolare che molte persone fanno, sono come punture al mio cuore e a quello di Dio, e sono certamente dannose a coloro che ne sono l'oggetto. Non sono cose di poco conto quelle di cui molte anime si accusano con tanta superficialità, ma sono molte volte lesioni alla pace familiare e sociale e non servono che a demolire il buon nome e la carità dei fedeli.

Digiunate in questo senso, figli, e se volete una regola, eccola: non parlate mai se non avete necessità vera, ovvero autorità di comando, delle persone assenti, se dovete manifestare dei difetti. Quando nel vostro cuore sarà veramente radicato l'amore, tutto tornerà facile. Vi aiuti questo pensiero: Dio e la Vergine, vostra Madre, amano di amore infinito tutti gli uomini e anche coloro che voi vedete difettosi, forse li vedono, proiettati nell'eternità, già santi in paradiso. Infatti, chi può assicurarvi che chi è peccatore resterà tale per sempre? Non vi sono stati molti che si sono convertiti in un istante e in poco tempo hanno migliorato, così da raggiungere le più alte vette della santità?

Così, figli, facendo riflettere la vostra mente su queste verità, metterete un freno a qualsiasi sentimento che non sia regolato dal comandamento di Dio: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze. Amerai il prossimo tuo come te stesso". Con la stessa premura con cui fuggite e deprecate le mormorazioni che vengono fatte a vostro riguardo, condannate quelle che voi potreste fare verso altri.

La Quaresima sarà fruttuosa se così farete, e vedrete con grande gioia la vostra anima come rinvigorita da questa triplice penitenza che terrà, come sotto un dominio, i vostri pensieri e le vostre parole; e le vostre azioni, condotte da un cuore amante, nel vero senso della parola saranno sante.

Figli, vi benedico tutti. Con voi benedico tutta la Chiesa, i sacerdoti e tutte le anime sofferenti.

Vi ho parlato della Quaresima, ma vi chiedo riparazione per i peccati del carnevale. Specie i giovani devono essere protetti dalla vostra preghiera.

Benedico questa mia casa e tutti coloro che vengono a pregare. Sono aiuti spirituali per tutti e grazie per ciascuno, che lascio cadere sulla vostra vita.

Arrivederci, figli.

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