L'attrattiva per il bene

 


4 Febbraio 1978 (a Legnano)

Figli diletti, eccomi qui in mezzo a voi. Sono la Madonna pellegrina! Io giro per il mondo per richiamare i figli di Dio al bene, per portarli sulla retta via, e per dire a tutti che non sono fatti per le cose terrene ma per il cielo. Sono la Pellegrina, che richiama i pellegrini a quelle verità eterne che danno la forza di proseguire nella pratica della carità. Sono la Pellegrina, che vi sta al fianco per difendervi dagli assalti di satana. Ecco perché godo che m'abbiate a desiderare e a seguire, e perché voglio che sappiate apprezzare il dono che vi viene offerto.

Sono io che vi apro come un lembo di cielo e, mentre vi dono parole di cielo, vi do aiuto e forza perché possiate perseverare nella grazia di Dio e vincere il male da cui siete circondati dovunque. Sappiate apprezzare questo straordinario, che v'aiuta a capire i vostri doveri verso Dio, verso il prossimo e verso voi stessi, vi dà gioia nel sacrificio e vi accresce la fede, la speranza e l'amore.

Si legge di Salomone che, avendogli richiesto il Signore ciò che desiderava nella sua vita di sovrano, chiese come dono incomparabile la sapienza per ben governare e per poter scegliere tra il bene ed il male. Salomone fu esaudito.

Ebbene, figli, a chi mi segue e frequenta la mia scuola, io desidero concedere questo duplice dono: che ciascuno abbia la forza per dominare sé stesso, i propri sensi, il proprio corpo, le proprie passioni, così da renderli soggetti all'anima nella perfetta osservanza della Legge di Dio. E chiedo anche che chi ha responsabilità di comando su altre persone, possa governarle con saggezza, con bontà e con carità, così da renderle buone serve di Dio, serene nel loro servizio.

E la seconda grazia che desidero ottenervi è questa: che sappiate sempre distinguere tra il bene ed il male e, mentre il bene deve sempre avere per voi una forte attrattiva, chiedo che possiate sentire per il male una nausea ed una repulsione tale da essere costretti a fuggirlo non appena si presenta.

Sappiate però, figli, che, come vi chiamate peccatori quando mi pregate, e lo siete in realtà adesso, lo sarete fino al punto di morte. Ma non per questo vi dovrete spaventare! Disse un giorno Gesù a chi voleva lapidare l'adultera: "Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra", e tutti quegli accusatori se ne andarono ad uno ad uno.

Tutti peccatori dunque siete e, nonostante gli sforzi e le promesse, continuerete ad essere imperfetti. Ciò non vi deve spaventare, purché non abbiate a considerare il male come bene e non abbiate a far pace coi vostri difetti. Se il peccato è un grave male perché è una disubbidienza alla legge di Dio ed è un allontanarsi da Dio per accostarsi alle creature, il più grave dei peccati sarebbe quello di superbia che, facendovi credere impeccabili o superiori agli altri, vi meriterebbe una repulsione da parte di Dio che vi negherebbe il perdono delle vostre colpe.

L'attrattiva per il bene che io desidero concedervi, deve essere un incitamento continuo a sollevarvi dalle vostre mancanze quotidiane, e diventi una forza per la quale sappiate trar profitto anche dai peccati che commettete.

Credete forse che il pubblicano, che stava in fondo al tempio e che si batteva il petto, fosse meno colpevole del fariseo? Eppure Gesù disse che egli fu perdonato, mentre il fariseo aggiunse una colpa in più quando uscì dal tempio. Credete che l'adultera abbia decisamente cambiato vita dopo che Gesù le ebbe detto: "Va' in pace e non voler più peccare"? Forse no, ma Gesù le aveva detto chiaramente: "Non voler più peccare!".

Ecco che cosa dovete avere ben decisa dentro di voi: la volontà di migliorarvi, di perfezionarvi e di essere nel mondo vere testimonianze di Gesù, mio Figlio. Il pellegrinaggio di questa vita è breve. I giorni si susseguono e, quando pensate di riposarvi, sopraggiungono difficoltà senza numero che vi affaticano e vi fanno cambiare propositi e pensieri; ma, se al vostro fianco vi sarò io ad aiutarvi, splenderà la luce nelle tenebre, poiché io porto il Salvatore.

Figli, oggi è giorno di grazia per voi che avete seguito il mio pellegrinaggio, e per coloro che mi hanno desiderata e voluta in questa casa che porta il mio nome. Le mie benedizioni più ampie siano dunque su di voi.

Alle religiose che lavorano in questa casa e che, col loro sorriso, con la preghiera e col sacrificio mi rappresentano, il tributo della mia riconoscenza.

A tutte le infermiere e infermieri, che camminano con me in queste corsie e che sapranno dire parole di fede ai malati, il mio aiuto morale, spirituale e materiale.

Ai medici che, curando i corpi con spirito di carità, riproducono quelle buone azioni compiute dal mio Figlio nel mondo, la mia particolare luce e amicizia, perché capiscano i mali dei loro pazienti e li sappiano curare.

Ai malati, che con fede m'invocheranno mattina e sera specie con la recita del rosario, concedo la mia assistenza e la pace interiore, che renda leggera la sofferenza.

Sarà mia consolazione se, all'interno di questa casa, fra i malati, gli infermieri, e fra tutti, si costituirà un gruppo di preghiera. Pioveranno le grazie!

Arrivederci, figli! Il Signore, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi benedica e vi sia propizio in tutto.

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