Le virtù morali di Giovanni Bosco

 


31 Gennaio 1978

Figli miei, sono la Vergine Ausiliatrice del popolo cristiano. Voglio oggi, come continuando una lezione precedente, additarvi un modello da imitare, perché possiate imparare da lui il modo con cui educare i giovani e rendere fruttuose le vostre relazioni sociali.

Intendo parlarvi di Giovanni Bosco, grande benefattore dell'umanità per il suo metodo di educazione dei giovani. Non vi sto a dire quali furono i suoi amori, che egli fece in modo di trasfondere in tutte le anime da lui avvicinate, e cioè: l'amore all'Eucaristia, e al rosario, ma vi parlo delle sue qualità morali con le quali poté far presa su tutti i cuori.

Giovanni Bosco fu un'anima serena. Il suo ottimismo gli fece accogliere, non solo tranquillamente, ma con gioia, le situazioni più difficili della vita. Seppe ogni giorno far buon viso alla croce, che si presentava molte volte pesante e difficilmente accettabile da altri. La sua gioiosa accettazione del sacrificio gli sapeva far trovare espedienti e mezzi per intrattenere giovani e adulti, che in tal modo venivano istruiti, allontanati dal male e indotti a praticare la pietà e la vita cristiana.

Se le lacrime sono preziose davanti a Dio, quando sono lacrime di pentimento o di dolore che derivano dall'amore di Dio e del prossimo, la serenità e la gioia sono un vero programma, adatto a portare alle anime quell'invito che gli angeli annunciarono nella notte santa, e quello che gli apostoli, ripetendo l'invito di Gesù, comunicavano ai primi cristiani. Essi dicevano infatti: "Rallegratevi, perché il Signore è vicino! ". A questo ottimismo, a questa serenità e gioia, io v'invito a pensare sovente, per togliere dalla vostra vita tutte quelle ombre che non servono ad altro che a deprimere e a rendere insoddisfatti i miei figli, che io desidero contenti.

La seconda virtù morale di Giovanni Bosco fu l'amore al lavoro. La sua vita laboriosa ed instancabile fu abbastanza lunga, ma non certo inutilmente spesa. Ogni attimo trovava il suo posto, e ogni lavoro trovava in lui un buon operaio.

Quanto avrebbero da imparare i giovani moderni che, sempre desiderosi di divertimenti e di svaghi, non pensano che queste cose devono essere come il riposo dopo la fatica e la giusta ricompensa al lavoro! Certamente anche il divertimento, quando è sano e onesto, può essere considerato come un lavoro, in quanto che tiene occupata la mente e il corpo. Ma non può essere, la vita, tutta uno svago, poiché il lavoro è un mezzo di purificazione e di santificazione.

Purtroppo, vi sono molti disoccupati nel mondo, che non sanno dove attingere i mezzi per vivere e diventano spesse volte viziosi e cattivi. Ma, se queste persone si affidassero con fede a Colui che governa il mondo e chiedessero il pane quotidiano con la preghiera, credete voi che il Padre potrebbe rimanere sordo alla loro invocazione?

Sappiate che il lavoro è un grande dono di Dio. Compite tutti con amore quelle opere che siete chiamati ad esercitare, quelle che fanno parte dei doveri del vostro stato, perché, non amando il lavoro, non avvenga che ne siate privati o vi manchino le forze per lavorare. Fate amare il lavoro ai vostri figli fin da piccoli, perché, amandolo, non ne sentano il peso e non lo ritengano un'umiliazione e una schiavitù.

Il lavoro che per Giovanni Bosco fu quasi una vita, egli seppe inserirlo così bene nella congregazione a cui diede inizio, da poter accogliere migliaia di giovani ad imparare le arti e i mestieri, così da renderli specializzati e desiderati.

Ogni genitore dovrebbe fare della propria professione un motivo d'insegnamento e di dialogo coi propri figli, e dall'onestà, rettitudine ed intelligenza del padre, i figli dovrebbero acquisire quel modo di vivere che fa i veri galantuomini. L'ingegno poi delle mamme, che sanno fare con amore e precisione tutto ciò che una donna è bene che sappia fare, darà alle figlie quell'esperienza per cui le nuove famiglie non mancheranno di felicità.

Figli, una virtù che emerge nella vita di Giovanni Bosco è la generosità. Saper dire il proprio sì a Dio che vuole essere servito in un determinato modo, saper dire il proprio sì alle creature che reclamano il vostro aiuto, è il segno della generosità. È necessario però allargare il proprio cuore, le proprie vedute e i propri desideri, per abituarsi ad uno stile di vita di grande generosità.

Questa virtù, che è quella che chiama le anime alla santità straordinaria, dovete tenerla di mira, poiché, fintanto che rimanete chiusi nelle vostre necessità, nel vostro modo di vedere, e fintanto che misurate le vostre buone azioni per non fare un passo di più, non potrete mai raggiungere le vette!

Sono contenta però di dirvi in questo momento, perché possiate ringraziare il Signore, che anche in mezzo a voi vi sono anime molto generose, a cui non rivolgo mai invano i miei appelli. Sì, figli, siate generosi, sempre! Non domandatevi troppe cose! Fate il bene, sempre e solo per amore di Dio e del prossimo. Quella gloria che cinge il capo di Giovanni Bosco, è riservata anche ai miei figli che, con ottimismo e con generosità, lavorano nella Chiesa per il bene delle anime.

Don Bosco, con me, vi benedice e vi aiuta. Siate perseveranti nel bene e nella preghiera.

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