Perché dovete essere gioiosi

 


9 Dicembre 1977 (a Saronno)

Figli miei, la pace e la grazia siano con voi e vi portino ogni bene!

Che bella famiglia vedo qui riunita nel mio nome! Vi sono sofferenti nel corpo e nello spirito, vi sono anime desiderose di santità anche eroica, e vi sono coloro che si sentono tanto cattivi e vorrebbero diventare migliori. Tutti siete miei figli, e più vi sentite miseri e bisognosi di aiuto, e più io vi amo e mi accosto a voi con tenerezza materna, desiderosa di portarvi luce e forza.

A chi è ben incamminato e vuol vivere d'amore di Dio e del prossimo, io dico: avanti! Il cammino è arduo e difficile, ma non è impossibile; io ti sono al fianco! A chi si sente debole e come irretito da qualche forza esterna che non gli permette di elevarsi, io dico: non temere e non dubitare! Se tu saprai credere, ti verrà spontanea la preghiera, e l'aiuto sarà superiore alla tua aspettativa.

Ciò che io desidero infondere nei vostri cuori è la gioia, perché, se sarete sereni e gioiosi, non vi mancherà il coraggio. Incontro al Signore che viene dovete andare allegramente! Dio vuole essere servito gioiosamente. Anche se vedete i vostri limiti, anche se vorreste essere migliori, anche se ostacoli innumerevoli sorgono continuamente nella vostra vita, se sapete guardare tutto con serenità, avrete più capacità di reagire e di difendervi in ogni situazione.

Siate sereni, figli, poiché la tristezza logora non solo la salute fisica, ma anche lo spirito; e ciò che voi fate e che potreste donare a Dio e ai fratelli, non può giungergli gradito se non è dato con gioia.

Figli, siate sereni, perché quell'annuncio di gioia che gli angeli diedero ai pastori, che nella notte custodivano il loro gregge, viene ripetuto anche a voi. È il Salvatore, Colui che porta la salvezza, che deve essere motivo della vostra gioia, e questo annuncio voi lo dovete dare agli uomini, a coloro che vivono vicino a voi e che, insonnoliti nell'indifferenza o nel male, hanno dimenticato il vero significato del Natale.

Mi è caro a questo punto ripetervi le parole di Gesù rivolte al popolo ebreo: «È venuto Giovanni Battista, che non mangia e non beve, e voi dite che ha un demonio. È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e voi dite: "Quello è un mangione e un beone", e non gli credete». E sapete perché vi ho detto queste parole? Perché possono avverarsi anche ai vostri giorni! Se voi vi comportate bene, ci sarà chi vi critica. Se voi cercate di fare sempre più e sempre meglio il vostro dovere, ci sarà ancora chi vi critica e non vi vuole ascoltare. La gente si annoia di tutto, e non vuol sentire prediche o consigli. Rimane indifferente al dolore, che stentatamente condivide.

Ecco perché desidero la vostra gioia! Essa deve essere una manifestazione della vostra fede. Deve essere un mezzo per essere superiori ad ogni critica, e deve farvi godere anticipatamente della presenza del Signore. Voi usate dire: cuor contento, il ciel l'aiuta! Dio aiuta tutti, in verità, ma coloro che accettano serenamente la sua volontà, godono di una assistenza e di un aiuto particolare.

Figli, vorrei dirvi perché dovete essere gioiosi. Il bambino che sta tra le braccia del suo papà, gioisce e non teme nulla. Ma non siete voi fra le braccia di Dio, che è veramente Padre degli uomini, che ha creato solo per amore?

Vi sono persone sulla terra a cui viene a mancare il necessario, e si trovano qualche volta nell'impossibilità di pagare i debiti che hanno contratto, forse per inesperienza o perché tratte in inganno per dei falsi guadagni. I cristiani si trovano davanti a Dio in questa situazione, ma c'è un miracolo che viene ad ogni momento a ristabilire l'ordine: c'è il Figlio di Dio, che, presentandosi al Padre in ogni santa Messa, intercede per tutti, e paga tutti i debiti che ogni anima ha contratto con Lui.

Pensate, figli, quale motivo di gioia avrebbero i debitori, se trovassero anime generose disposte a cancellare le somme loro dovute! Ciò che non fanno gli uomini, lo fa il Signore. Quanta gioia dovrebbe portare in voi ogni Confessione, ogni assoluzione ed ogni sacrificio della Messa, in cui si verifica il più grande dono d'amore del Figlio di Dio al mondo!

Ma vi è un altro motivo per essere gioiosi. Quando un navigante si trova in alto mare, è ansioso di arrivare al porto; ma, quando intravede la terra e si delinea al suo sguardo il punto di arrivo, la patria, si rallegra, gioisce. Figli, il periodo di prova è breve. Non vi pare che i giorni, le settimane, gli anni volino, e già vi sentite anziani, mentre la gioventù vi è come sfuggita inavvertitamente? Se tutto dovesse finire nel nulla, avreste di che rammaricarvi, ma già potete intravedere la Patria, se pensate a tutte quelle persone che forse avevano la vostra stessa età e vi hanno lasciati.

Quando si arriva alla celeste Gerusalemme, finisce una vita di guai e comincia la vera vita, quella che Dio ha preparato per i suoi eletti. Non vi pare che ogni giorno che passa dovrebbe essere per chi ha fede un motivo di vera gioia? Anch'io vi attendo con gioia e, come ogni mamma è ansiosa di vedere i propri bambini muovere i primi passi e andarla ad incontrare, così io sono desiderosa di abbracciarvi, dopo di avervi visti camminare nella via del bene con tanta alacrità e serenità.

Figli, vi benedico. Io passo accanto ai vostri letti e vi segno in fronte. Sia pace a voi. Benedico tutti i presenti, e stringo al mio cuore le suore di questa comunità e quelle di tutta la Congregazione.

Arrivederci, figli. Vi amo tanto.

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