Come mi mostro a voi

 


8 Dicembre 1977

Figli miei, la pace sia con voi ora e sempre! Sono l'Immacolata Concezione, e desidero mostrarvi la via che conduce al cielo.

Voi mi guardate nel mio abito bianco e intravedete in esso un disegno di Dio. Dovevo essere la tutta pura, perché doveva nascere da me il Salvatore. Ed è vero, ma in quell'abito bianco che io vado mostrando nelle mie apparizioni, io intendo mostrarvi quel bianco abitino che fu messo sul vostro corpicino quando foste portati al fonte battesimale, e voglio vedere anche quel candido lino che avvolgerà il vostro corpo prima d'essere portato alla sepoltura. Ecco che assieme tiriamo le conseguenze desiderate!

Io vi do l'esempio del mio candore, perché sia un monito per voi a conservare quella coscienza pura, santa e immacolata che vi permetterà di entrare nel regno di Dio, regno dei santi. Ma come potremo reagire alle forze del male ed essere vittoriosi, mentre siamo assaliti da ogni parte? Così mi pare di sentirvi dire, mentre alcuni pensano che è veramente impossibile conservarsi puri nell'anima per arrivare al cielo.

Ecco che io mi mostro a voi come già alla mia prediletta Bernardetta e, mentre asserisco quella verità che fu poi dal Pontefice romano proclamata dogma, vi dico ciò che è necessario fare per raggiungere la meta prefissata.

Figli, io mi mostro a voi con gli occhi volti al cielo. Non potrete essere vittoriosi, se non terrete di mira la Patria! Il cielo è la Gerusalemme celeste che voi dovete raggiungere. Non potete attardarvi! Non potete deviare! Non potete, sul mare burrascoso della vita, perdere di mira la stella polare, e non potete essere privi della bussola che ve la indica. La bussola è la buona coscienza, e, servendovi di essa, dovete scrutare il cielo dell'anima vostra e rigare dritto fino al porto della salvezza. Occhi al cielo, perché là è la vostra casa! Non è quella una dimora provvisoria e fragile, ma imperitura ed eterna, e per conquistarla vale la pena di sottoporsi a quelle prove che il Signore esige come testimonianza d'amore.

Guardatemi ancora. Io voglio dirvi che il mio atteggiamento è quello delle mani giunte, quello cioè di una persona che prega. Come potreste infatti vincere quei marosi che si scatenano e che fanno sommergere anche le più forti imbarcazioni?

Dovete avere a prua della vostra nave un condottiero, un navigante addestrato e pratico. Ma chi meglio del Signore potrà guidarvi? Io pure posso essere la stella, ma anch'io sono agli ordini di Dio, anche se mi ha concesso doni meravigliosi. La vostra preghiera è la forza che vi salva. Chi prega, fa intervenire Dio nella propria vita, e lascia a Lui la responsabilità del buon andamento di tutto.

Figli, io voglio dirvi, con tutta l'insistenza di un cuore materno che vi ama: pregate, pregate! Senza la preghiera, vi mancano i remi, vi manca l'ossigeno, vi manca il vento che spinge la vostra vita verso gli alti ideali a cui il cristiano deve tendere. Senza la preghiera vi viene a mancare la fede e la grazia; vi manca la forza, e perciò siete destinati a perire. L'uomo non può da solo elevarsi verso il cielo, gli occorre un'ancora di salvezza, che gli viene lanciata solo se con la preghiera ne fa richiesta a Dio.

Pregate e fate pregare! Se non vi si ascolta, e se non si vogliono recitare le formule delle preghiere più belle e più comuni, fate che il pensiero di Dio sia ricordato al vostro prossimo con suggerimenti pratici e con quegli insegnamenti che voi ormai avete assorbito e assimilato. Non lasciatevi impressionare quando ai vostri ragionamenti religiosi si reagisce con forza. Il demonio non può rimanere indifferente, deve scatenarsi, ma non per questo dovete lasciarvi intimorire.

Figli, senza preghiera non si arriva al paradiso, perché non è possibile conservarsi puri. Chi non prega si presterà al gioco del maligno, e ben presto alla preghiera sostituirà la bestemmia. La preghiera non umilia, ma è un atto di degnazione da parte del Creatore, che permette alle sue creature di parlare con Lui.

Figli miei, quando la preghiera diventa pesante e odiosa, correte ai ripari, poiché è brutto segno. La malattia fisica comincia con l'inappetenza, quella spirituale comincia col disgusto della preghiera. Poi si procede a grandi passi fino a dimenticare la propria destinazione e la propria provenienza, ci si smarrisce nel deserto del mondo e si cerca sollievo e conforto dove non si può trovarla.

Le mani giunte, con cui mi presento a voi, sia un monito ed un invito. Ma guardatemi ancora: io tengo sotto i miei piedi il mondo, e schiaccio la testa al serpente che vorrebbe mordermi il calcagno. Fu la promessa che, dopo il peccato dei progenitori, Dio fece facendo presagire la mia venuta, ma è anche ciò che deve avverarsi per tutti coloro che vogliono salvarsi. Il mondo deve essere sotto i piedi, e occorre schiacciare il capo a satana che tenta di rovinare le anime vostre.

Figli, il mio Figlio è venuto per essere segno di contraddizione per coloro che non accettano la sua dottrina. Ma voi che sapete che, come principe di questo mondo, satana scorrazza e invita a seguirlo, dovete saperlo vincere! Le teorie dei mondani, le ideologie di coloro che vivono nel mondo per il mondo, non possono essere accettate da voi. Non aspirate ad avere la tranquillità assoluta, poiché il demonio, che a me voleva mordere il calcagno, è sempre lo stesso anche oggi.

La vostra vita deve essere spesa nel bene, deve tendere a realizzare quella santità che vi porterà al trionfo finale. Immacolati, come la vostra Mamma, entrerete nel regno della gloria se non perderete di mira i miei insegnamenti e corrisponderete alla grazia di Dio.

Figli, vi benedico tutti ad uno ad uno. Oggi è giorno di grazia. Non ditemi che avete bisogno di una cosa o dell'altra: io voglio darvi tutto! Io vi dono il mio Figlio, e vi dono tutto ciò di cui necessitate. Sappiate credere, amare ed offrire. Il paradiso vi attende, e tutto ciò che passa non merita il vostro interessamento.

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