Pregate con fede e con umiltà

 


6 ottobre 1974

Figli diletti, che con amore e con gioia mi volete onorare ricordando quel dono mirabile che io vi ho fatto con il santo rosario, siate benedetti e grazie copiose scendano su di voi, sulle vostre famiglie, sulla Chiesa e sul mondo.

Gli uomini, sotto il peso di una croce come di un incubo, si dibattono ansiosi di essere liberati, ma non sanno a chi rivolgersi. Sono come coloro che, con gli occhi bendati, brancicano nel buio. Ma non vedete, vorrei dire loro, che la luce viene dall'alto? Non sapete che il Signore non vi abbandona e che solo in Lui potete avere salvezza, solo da Lui aiuto e solo per Lui potete sperare di raggiungere il vero bene? Oh! non cercate la vita in mezzo ai morti, chiedetela a chi ve la può dare.

La preghiera, figli, non finirò mai di raccomandarvela. Il rosario, figli. Ecco la corda di salvataggio che vi può fare uscire dal profondo della vostra miseria per risalire alla base. Il rosario, la piccola imbarcazione dentro cui potete mettere in salvo il patrimonio di fede che avete ereditato dai vostri vecchi genitori o dai vostri antenati. Il rosario, che quotidianamente dovete recitare per invocare grazie. Esso è la preghiera della pazienza. Insistete, ed io e il mio Gesù ascoltiamo, poi cediamo e accordiamo.

Se venisse un povero alla porta di casa vostra e con voce dolce e compassionevole vi domandasse la carità, che fareste voi? Forse gliela rifiutereste? Così voi fate, e non è un'umiliazione chiedere insistentemente, non è un avvilimento dell'uomo la preghiera. Si insiste, si esercita la pazienza e Dio esaudisce e premia questa costanza nel chiedere. Dio ha fatto le sue promesse, specie per mezzo del suo Figlio Gesù, che vi ha detto: "Pregate senza interruzione, pregate sempre". Chi prega ottiene e voi, pregando, non fate che ubbidire e mettere in pratica un suo comando.

La preghiera è un segno di fede. Chi pregate, infatti? Non vi indirizzate al Padre come vi ha insegnato Gesù? Chi supplicate con tutto l'affetto del cuore? Forse Colui che rimane insensibile alle vostre richieste, o non piuttosto Colui che è provvidenza infinita? Quanti uomini sarebbero meno disperati se con fede supplicassero il Signore ad avere pietà di loro.

È vero che molte volte ciò che chiedete non arriva puntualmente secondo i vostri desideri, ma sappiate che Dio mantiene sempre le sue promesse e vi esaudirà, non dubitate. Quando osservate il mondo e vedete le ingiustizie, le violenze, i soprusi e il male, siete tentati di dire che il Signore se ne sta nel cielo, sul suo trono di gloria, e non si cura degli uomini, come già diceva un profeta. Ma non è così. Dio lascia che gli uomini agiscano con libertà. Egli sa usare tutti i mezzi, sa percorrere tutte le strade e sa arrivare alla realizzazione dei suoi fini anche quando umanamente molte difficoltà sembrano insolvibili.

Credete forse che Dio, quando, dopo aver promesso ad Abramo un numero sterminato di figli, gli comandò di uccidere l'unico figlio avuto nella vecchiaia, non sapesse che cosa comandava? Egli sapeva l'epilogo della vicenda e sapeva che avrebbe mantenuto la sua promessa. Così nel mondo, Dio lascia che agiscano i demoni ed i ribelli, poi ricomporrà ogni cosa; ma ai buoni, a coloro che desiderano la salvezza, occorre la perseveranza nella preghiera e l'esercizio della pazienza. Ecco il rosario. Non serve giudicare e consigliare Dio. Non serve criticare e giudicare gli uomini, occorre pregare, pregare per tutti e pregare con fede.

Vi ricordo una caratteristica particolare che deve avere la fede e la preghiera.

Gli apostoli, che avevano sentito Gesù parlare di verità molto importanti, come quella che bisogna distaccarsi dalle ricchezze e quella che non si può servire a due padroni, avevano chiesto a Gesù d'accrescere la loro fede. Gesù, però, pare che non acconsenta ad accrescerla, dice che basta un granello di senape di fede; ne basta una briciola, voleva dire. Ma, quasi come cambiando discorso, chiede: "Che ne dite voi di un padrone che al rientro del suo servo dai campi, gli dice: Cambiati il vestito e preparami da mangiare? Credete voi che questo padrone debba della riconoscenza a questo servo, oppure pensate che il servo non ha fatto che il suo dovere? Ebbene - aggiunge il mio Figlio - così è di voi. Quando lavorate nella vigna del Signore, non dovete attendervi lodi di nessun genere, ma dovete dire: "Siamo servi inutili".

Ecco la dote principale che dovete mettere nella vostra preghiera: la santa umiltà. Anche se la vostra fede fosse meritevole di miracoli, anche se per questa fede poteste raggiungere i punti più remoti della terra e comandare agli alberi ed ai monti di rovesciarsi in mare, voi dovreste ugualmente dire: "Siamo servi inutili".

È solo per questa attestazione della vostra nullità che siete meritevoli di essere esauditi. Figli, mi avete ben capita, vero? I vostri rosari sono un omaggio floreale che voi presentate a me, perché a mia volta ne faccia dono alla Santissima Trinità. Fate che siano resi come un dono vivente per mezzo della fede e siano presentati nell'umile atteggiamento di chi, essendo nella povertà più grande, non ha altro da offrire. Questa umiltà vi otterrà quelle grazie che col rosario domandate.

Vi benedico, figli miei. I petali profumati ricadano su di voi, ad ogni ave Maria, in tanti favori divini. Benedico chi propaga il mio rosario, la corona benedetta, e lo fa recitare.

A tutti il mio abbraccio materno.

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