La preghiera del rosario per ottenere l'umiltà

 


4 ottobre 1974

Figli diletti, siate i benvenuti nella casa del mio Signore e mia. Io vi accolgo a braccia aperte e vi voglio presentare ad uno ad uno al mio Figlio. Vi presenterò così: questo è un mio prediletto, o una mia prediletta, che, dopo aver conosciuto me, vuole approfondire la lezione di santità di cui hai parlato un giorno ai tuoi discepoli. Gesù vi accoglierà senz'altro nel suo cuore e vi spronerà a camminare speditamente nella via della virtù.

"Siate santi", vi ha detto Gesù, "com'è santo il Padre vostro che sta nei cieli". Ma come farete, figli, ad essere perfetti come Lui, mentre non lo conoscete? Ecco che interviene ancora Gesù: "Chi conosce me, conosce il Padre mio". Che cosa dovrete scoprire dunque nel Padre? "Venite e imparate da me, che sono mite ed umile di cuore". La prima lezione di santità è una lezione di umiltà. In un mondo in cui trionfa solamente l'orgoglio, e la potenza e la prepotenza hanno il sopravvento sull'umiltà e sulla povertà, è molto importante ascoltare questa lezione. Essa deve sconvolgere il mondo, come lo sconvolsero col loro atteggiamento e con la loro parola, che era l'eco di quella di Gesù, gli apostoli nei primi tempi della Chiesa.

Il Signore è sempre uguale a sé stesso e sempre uguale è il suo comportamento: adopera la piccolezza per confondere la grandezza, adopera la miseria per confondere e distruggere la grandezza umana basata sulle cose. Il Signore opera nel mondo e comunica i suoi segreti agli ignoranti per confondere i sapienti. Così voi, figli, che vi siete riuniti qui e con me, alla presenza di Colui che si è umiliato fino a nascondere la sua persona sotto la specie di poco pane, dovete partire di qui e dire a voi stessi: Noi vogliamo essere coloro a cui il Padre svela i suoi segreti, perciò vogliamo essere piccoli.

Quale gloria ne verrebbe al mio Gesù, se da questa cappella voi partiste veramente decisi a praticare la santa umiltà. Quanta armonia vi è nel cielo, dove gli astri, come per ubbidire ad un comando ininterrotto, mostrano la loro luce in determinati momenti, proprio quando la terra, essendo immersa nelle tenebre, ne abbisogna. E chi è nelle tenebre più che il mondo degli uomini in questo momento? Non sono molti giovani deviati fino a non riconoscere non solo Dio, ma anche coloro che ad essi hanno dato la vita del corpo? E gli sposi non sono forse dimentichi dei loro doveri di fedeltà e d'amore e non vanno in cerca di altri amori, dimenticando i propri figli e facendo soffrire i loro genitori? Sono nelle tenebre più complete. Non sanno distinguere il bene ed il male e, se si avvedono di sbagliare, si trovano nell'incapacità di rialzarsi e di liberarsi.

Vedete, figli, la mia Chiesa, vedete coloro che dovrebbero essere luce del mondo e sale della terra divenire maestri di errori, e andare alla ricerca di altri amori che non siano la croce e la Chiesa come sposa diletta. Vedete le comunità religiose - che io volli o il mio Gesù compose perché fossero come oasi nelle quali Egli potesse deliziarsi e che i cristiani potessero ammirare ed imitare - divenire mondane, disunite e senza amore. Vedete i rancori e le differenze di vedute creare delle vere divisioni. Si perde la pace, si è nel buio.

Proseguo il cammino per le vie del mondo. Volete entrare con me negli ospedali e nelle carceri? Sono luoghi di dolore dove, con la sofferenza offerta, si potrebbe espiare per molti e gli stessi carcerati ed ammalati potrebbero santificarsi. Ma no, si è nel buio completo e, invece d'invocare aiuto, s'impreca, si maledice Dio e il prossimo.

Così potrei portarvi nelle fabbriche e nelle scuole, dove il lavoro e lo studio dovrebbero elevare le persone, che nell'accurato compimento del proprio dovere troverebbero serenità e pace, e nella ricerca delle cose umane potrebbero avvicinarsi a Dio. Ma no, sono al buio e dovunque con la bestemmia, il turpiloquio e le oscenità di ogni genere si scende sempre più nella volgarità della vita e si dimentica il cielo.

Figli, tutti questi mali hanno un'unica radice: la superbia umana, che si ribella coscientemente alla legge di Dio. Ecco perché il mio invito alla santità coincide con l'invito all'umiltà ed è un richiamo ad usare di questa virtù per convertire il mondo. Che cosa farete perciò come consacrati, come anelli di quella bella catena d'amore che, sostenuta da me, è destinata a dare gloria e consolazione al cuore divino di Gesù?

Figli, fatevi sempre più piccoli così da sentirvi un nulla non solo davanti a Dio, ma anche davanti ai vostri fratelli; un nulla che ama il Signore e che desidera portare tutti ad amarlo. Sembra tanto facile, ma non è così. Vi occorre l'aiuto dall'alto. Ecco che io, la Signora del sacro cuore di Gesù, mi metto a vostra disposizione per aiutarvi. Vi concederò grazie particolari se ricorrerete a me, come avete fatto oggi, con la recita del santo rosario. Forse non tutti sono convinti della necessità di questa preghiera per vincere l'orgoglio che regna nel mondo. Fatene la prova.

Avete qualche grave difficoltà nella parrocchia? Sacerdoti, chiamate i fedeli, ancora come un tempo, a recitare il rosario con voi con tutta la solennità possibile. Le difficoltà scompariranno. Genitori, mamme, figli, avete dei gravi crucci in famiglia e non sapete come porre fine? Recitate il rosario in famiglia, mettetevi in ginocchio accanto ad una mia effigie. Vi prometto che tutto si accomoderà. Oh, se nelle comunità religiose si dicesse il rosario meditato, senza fretta e con amore, quanta pace e quali progressi spirituali avverrebbero!

Figli diletti, il rosario è il profumato serto di rose che i figli devoti mi offrono, ed io in cambio corono la loro vita di meriti e di gloria in cielo. Quando si recita la preghiera degli umili, si ottiene l'umiltà che è virtù basilare.

Vi benedico tutti, figli, stringendovi al mio cuore. Rimanete con me ora e sempre.

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