L'amore e il dolore racchiusi nel mio cuore

 


18 Giugno 1977

Figli miei, sono qui con voi! Voglio svelarvi i miei segreti, perché ritengo che voi siete i miei bambini.

Ieri la liturgia vi ha proposto il cuore del mio Gesù, perché diventi oggetto del vostro amore; oggi vi propone il mio cuore di Madre di Dio e vostra perché, imitando le mie virtù, possiate santificarvi. Ebbene, io desidero dirvi ciò che il mio cuore racchiude, perché abbiate a partecipare più intensamente della mia vita e di quella del mio Figlio.

Il cuore è il centro della vita, la sua pulsazione regolare segna un buon stato di salute. I battiti troppo lenti indicano uno stato di debolezza e quelli troppo frequenti sono sintomi di eccitazione, che può essere assai dannosa.

Figli, quando si ama molto, il cuore è come un barometro che segna il calore, ma anche quando il dolore percuote, il cuore ne sente per primo le conseguenze e qualche volta non regge.

Ecco, figli, che vi ho mostrato quel muscolo che dà il segno della vita, dell'amore e del dolore.

Tutte queste cose sono racchiuse nel mio cuore amante, addolorato e immacolato. Io amo tutte le creature della terra, che ho ricevuto come in eredità ai piedi della croce, ma amo ciascuno di voi in modo sensibile e reale. Vi amo, perché cerco e voglio il vostro bene spirituale ed eterno.

Voi sapete che il mio Gesù è presente in ogni tabernacolo, dove si conserva un'ostia consacrata. Egli è là perché ama i suoi figli e vuole essere loro compagno nel viaggio terreno, e perché vuol nutrirli con quel dono d'amore che è l'Eucaristia.

Ebbene, accanto ad ogni tabernacolo vi sono anch'io, perché non potrei lasciar solo Gesù e perché io stessa voglio donare ai miei figli quel pane spirituale che è la mia carne e il mio sangue. Io vi amo e desidero il vostro amore. Come dico a voi di non lasciar solo Gesù nel tabernacolo, così desidero che veniate accanto a me che, non vista ma in modo sensibile, custodisco il mio Figlio.

L'amore è il primo tesoro racchiuso nel mio cuore, ma vi è un altro tesoro che molti non capiscono: è il dolore, quello infinito a cui si assoggettò Gesù nella sua vita mortale, il dolore che accompagna tutta l'umanità, il vostro dolore, quello che forma la vostra croce, e quel dolore che molti rifiutano perché ritengono di non meritarlo.

Il dolore gonfia il mio cuore, e lo fa battere incessantemente. Mentre le cose più banali sono qualche volta l'attrattiva più forte per molti, il mio dolore e il mio amore sono dimenticati. Eppure io vivo con voi, non sono lontana da voi.

Come vorrei che in tutte le vostre difficoltà e angosce veniste in cerca di me e, come fanno i figli buoni con la loro mamma, mi metteste a parte di ciò che vi turba! Se le persone di questo mondo non sono molte volte in grado di capirvi, io capisco i vostri più reconditi pensieri e desideri, e dono a tutti coloro che a me si affidano tanta serenità e pace. I tesori del cuore della mamma devono essere condivisi coi figli. Deve essere uno scambio che porti a ciascuno dei vantaggi.

Le vostre pene sono molte volte causate da miserie umane, da cui non sapete distogliere il vostro pensiero, oppure sono causate dall'egoismo, che cerca di comandare e di regnare dovunque. Se mi portate queste pene, io trasformo le miserie in ricchezze, gli egoismi in generosità.

Ecco perché desidero che mi amiate! Voglio arricchirvi di tutti quei beni che il mondo non apprezza, ma nei quali risiede la pace interiore che è vera felicità. Vi ho aperto il mio cuore, figli, che è come uno scrigno d'oro.

Voglio, però, anche dirvi su che cosa sono basati il mio amore e il mio dolore: sulla Parola di Dio, che io ho sempre custodita in me. "Donna, ecco tuo figlio", mi disse Gesù dall'alto della croce. Rivolgendo a Giovanni il nome di figlio, voleva affidarmi tutti voi, tutte le creature create per il cielo. La Parola di Dio, che imparai dalle sacre Scritture, quella che Gesù m'insegnò nella sua vita mortale, e quegli insegnamenti di cui lo Spirito Santo arricchì la mia anima quando scese sulla Chiesa nascente, sono oggi vostra possessione.

Chi mi ama, chi mi offre i suoi dolori, deve saper accettare e vivere quella dottrina che viene con tanta abbondanza comunicata agli uomini. Fate tesoro anche voi, figli, di ciò che vi viene insegnato!

Ogni uomo che vive sulla terra ha bisogno di un duplice pane: quello fatto di farina, che è un nutrimento insostituibile, e il pane spirituale, che è la Parola di Dio, vero nutrimento di cui l'anima abbisogna per camminare nella luce.

Fatene tesoro, figli, e, come non lascereste cadere e sciupare il pane che adorna la vostra mensa, così fate che la vostra mente cresca nella conoscenza e nell'amore di Dio per mezzo del pane spirituale che è la sua Parola.

Figli, ho goduto molto di trovarvi uniti in questa casa. Io desidero che qui si formi un gruppo di preghiera, perché le persone che qui dimorano abbiano ad essere aiutate spiritualmente. La preghiera è la tappa più importante della vita, nella quale si prepara il raccolto da presentare al Padre. Con quanta gioia io parlerò al vostro cuore!

Vi abbraccio, figli, e vi lascio come ricordo di questa visita una grande benedizione, che vi dia tanta gioia.

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