I vostri legami d'amore con le tre persone della Santissima Trinità

 


5 Giugno 1977

Figli diletti, con quanto amore vi rivolgo la mia parola!

Sono la Figlia dell'eterno Padre, la Madre del divin Figlio, la Sposa dello Spirito Santo, e ardo dal desiderio di farvi conoscere la vostra relazione intima con la Santissima Trinità: relazione individuale. Vale a dire che la Santissima Trinità è imparentata con ciascuno di voi così strettamente, come non lo sono con voi i vostri genitori e i vostri parenti più stretti.

Ciascuno di voi può dunque dire: Il Dio uno e trino lavora attorno alla mia persona, anima e corpo, come nessuno al mondo potrebbe operare.

Le Persone divine sono sempre unite, benché distinte, nei loro desideri, nell'amare e nell'agire, per cui voi potete dire che la creazione, la redenzione e la santificazione degli uomini è stata compiuta, è compiuta e sarà portata a termine, da tutte e tre le Persone. È l'opera capillare richiesta da ciascun'anima perché possa salvarsi, è pure compiuta in concomitanza, per cui nessuno potrebbe escludere dalla sua vita una sola di queste Persone divine.

Gesù ha fatto conoscere il Padre. A Lui si rivolgeva come per chiedere luce, aiuto e forza, e per conoscere la sua volontà. Ma Gesù è Dio, ed Egli stesso poteva dire: "Io sono la luce che viene in questo mondo". E ancora: "Senza di me non potete far nulla". E poteva dire agli uomini che soltanto facendo la sua volontà, era possibile piacere a Lui fino a diventare suo fratello, sua sorella, sua madre.

Chi vorrà dimenticare la provvidenza del Padre, che nutre gli uccelli e i pesci e che dona a tutti, secondo la necessità, il pane quotidiano? Chi vorrà negare la bontà del Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi? E chi vorrà dimenticare la giustizia del Padre che premierà e castigherà tutti, secondo il merito o il demerito?

Ecco, figli, come, in questo giorno tanto solenne, voi dovete ravvivare la vostra fede, la vostra fiducia e il vostro affetto, verso un Padre che, pur avendo il suo trono nel cielo dove riceve lode dagli angeli e dai santi, è vicino a ciascun uomo come se fosse unico al mondo. A ciascuno chiede la preghiera, per venire incontro alle sue necessità, e chiede con grande degnazione di essere amato.

Da questo amore che Egli per primo dona, derivano delle relazioni che producono effetti meravigliosi. Il Padre, che è felicità infinita, dona ai figli che l'amano, la gioia di vivere. Egli è servito dagli angeli, che sono suoi ministri invisibili; e vuole essere servito dagli uomini che vivono sulla terra e, in premio di questo servizio, li introduce nel suo regno, il paradiso, facendoli sedere alla sua mensa eterna e regale.

Ma vi è un dono meraviglioso che il Padre fa a ciascuna creatura. I legami che i progenitori ruppero col loro peccato grave di disubbidienza e di superbia, dovevano essere ripristinati. Il Padre, nel suo amore infinito, non lascerà che i suoi figli si perdano. Ed ecco che dona al mondo il suo Figlio. Rivestirà carne umana perché possa patire e morire, e insegnare agli uomini come si ama e si serve il Signore. È un dono del Padre, Gesù!

Ma Gesù è Dio, ed Egli stesso vi ama di un amore infinito. Eccolo, sembra un uomo qualunque, vive una vita comune. Si sceglie una madre, e dice che la sua gioia è di stare coi figli degli uomini. Ognuno di voi può dire: Gesù si è fatto uomo per salvarmi, è morto sulla croce per salvarmi.

Ma i miracoli d'amore non hanno limiti di tempo. Gesù trova il modo di rimanere sempre con ciascuno di voi. Vuol essere cibo dell'anima, vuol essere amico, confidente, salvezza di ciascuno. "Non vi lascerò orfani", aveva detto. È triste essere orfani. La solitudine del cuore è come una piaga insanabile. Gesù ama i suoi figli, e vuole dare ad essi la gioia della sua presenza.

Egli deve continuamente riparare i peccati degli uomini, che si mostrano sempre insaziabili di beni passeggeri. Gesù, Figlio del Padre, si fa vittima, si fa sacerdote, e come intermediario supplica continuamente il Padre perché abbia misericordia.

La vostra relazione col Figlio di Dio può essere la ripetizione di quella missione che Dio Padre ha affidato a me. Io diedi al mondo il Salvatore. Voi dovete possedere in voi stessi questo Figlio divino, e darlo alle vostre famiglie, alla società, al mondo. Nessuno deve essere escluso da questo grande compito! È necessario che Egli regni, e ognuno di voi deve essere suo strumento per far conoscere ed amare il Figlio di Dio, che essendo via, verità e vita, può dare a tutti tutto sé stesso e far vivere tutti di sé.

Ma, figli, voi dovete stringere i vostri legami d'amore anche con lo Spirito Santo. Egli è l'anima della Chiesa, ma è soprattutto l'amore che procede dal Padre e dal Figlio. Come lavora nella Chiesa, di cui Gesù è il capo invisibile, così in ogni anima vuole porre la sua dimora. Egli è il dolce Ospite di chi lo vuole, mantenendo la propria anima in grazia di Dio.

Non vi è nulla di più grande e di più bello al mondo di un'anima in grazia di Dio! Non vi sono bellezze umane che la uguaglino, poiché Dio risiede con tutto il suo splendore nell'anima che, amando Lui, fugge il peccato e con tutte le sue facoltà lo lascia dominare e governare, come padrone e Signore.

Figli, voglio proprio da voi questi propositi. Devo essere fedele al Padre, riconoscendo la sua paternità amorosa nella mia vita. Devo essere riconoscente al Figlio perché, eseguendo la volontà del Padre, mi ha portato la salvezza. Devo essere docile alla divina azione dello Spirito Santo, che, con l'amore del Padre e del Figlio, vuole santificare la mia anima.

Figli, vi benedico nel nome della Santissima Trinità e vi affratello nella mia missione di salvezza. Arrivederci.

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