Desidero tutti salvi

 


16 giugno 1974

Figli diletti, sono con voi e vi benedico. Sono l'Immacolata, che, apparendo a Fatima a tre umili pastorelli, li rendevo strumenti di Dio e li adoperavo per richiamare gli uomini a una vita onesta, cristiana, di fede e d'amore. Sono la Mamma vostra, desiderosa di adoperare voi, che avete desideri di santità e di bene, per richiamare i peccatori sulla giusta strada.

Io vi mostro le mani aperte come per accogliervi e vi dò l'arma che da secoli ha servito per vincere tutte le battaglie: il rosario.

Sì, vi chiamo vicino al mio cuore rosseggiante, sormontato da fiamme - che sta ad indicare il mio amore - e circondato da spine, quelle che i peccatori vanno immergendo in questo cuore addolorato e immacolato.

Che dovrete fare? Non mi dite che sono sempre le stesse cose. Finché durerà il mondo e ci sarà un figlio sulla terra bisognoso del mio aiuto, io andrò ripetendo il mio invito e lo richiamerò accanto a me, mostrando i segni più evidenti.

Alcuni figli che non mi amano, dicono che non si deve raffigurare il mio volto e la mia persona per non correre il rischio di cadere nell'idolatria. Ma io mostro in modo evidente che la devozione rivolta a me in particolari luoghi o accanto ai miei altari, ove si venerano quadri o statue particolari, mi è tanto gradita e concedo grazie speciali. È pur vero che voi non dovete fermarvi alla statua o all'immagine, ma dovete risalire fino a me e vedermi viva, con gli occhi della fede, come quando, davanti alla fotografia della vostra mamma secondo la carne, vi soffermate presi da tenerezza e da pietà, qualora fosse da voi lontana. Io perciò desidero essere in mezzo a voi e, qualunque sia la denominazione con cui m'invocate, sono la Mamma celeste che veglia su di voi.

Godo anche, figli, quando nel rosario vi chiamate "peccatori", perché sono il Rifugio dei peccatori e tutti richiamo con infinita dolcezza e per tutti chiedo al Padre misericordia.

Ricordate il re Davide, che Dio aveva chiamato fin dalla fanciullezza e che aveva consacrato per il suo servizio. Con una semplice fionda, un gioco da bambini, aveva vinto e ucciso il gigante Golia. Bravo davvero e forte perché era con Dio. Ma che avvenne poi? Non seppe comandare al suo cuore e divenne adultero ed omicida.

Buon per lui che, riconoscendo il suo peccato, chiese misericordia umiliandosi.

Così può essere per ognuno di voi; anche se siete stati chiamati come Davide alla prima ora, potreste cadere. Ecco perché dovete riconoscervi sempre peccatori, per quella debolezza che vi fa cadere. Di peccati, tutti gli uomini ne commettono finché vivono. È perciò necessaria la penitenza, che consiste in un dolore profondo delle proprie colpe che fa decidere di non voler più peccare.

Dio è pronto ad accogliere il peccatore pentito. Avete letto quella pagina del Vangelo che vi mostra la peccatrice, che, entrata nella casa di un fariseo dove Gesù era invitato a mensa, prostrata sul terreno, bagna di lacrime, piangendo i suoi peccati, i piedi del mio Gesù e li bacia e li asciuga coi suoi capelli. Ognuno di voi potrebbe mettersi in questo atteggiamento e dolersi di aver ricevuto tante grazie e di aver male corrisposto.

Quale grazia sarebbe per ciascuno se Gesù dovesse dire le belle parole dette in quella occasione: "Donna, va', la tua fede ti ha salvata". È vero che ci saranno sempre anche attorno a voi le malelingue che diranno come disse il fariseo: "Se Gesù sapesse quante ne ha combinate quell'anima, non se la terrebbe vicina". Ma Gesù sa tutto, e per l'amore che gli dimostrate tutto perdona e dimentica.

Questo insegnamento che vi deve mettere alla luce della verità e della grazia, deve servirvi per richiamare gli altri. "Se non vi convertirete, come potrà il Signore usare misericordia?". Sia questo il vostro ammonimento. Siate l'eco della mia voce. La campana che suona è voce di Dio, non cessate di suonare. Sono parole buone che voi dite; ditele con la stessa dolcezza e carità con cui le direi io.

Quando si fa sera, le brave massaie chiamano i loro polli, perché rientrino nel pollaio e siano difesi dai nemici che li potrebbero agguantare. Non siete voi i miei pulcini, le mie chiocce che desidero salvare dalla bufera? E non solo voi. Tutti salvi, desidero, tutti al riparo sotto il mio manto, dentro il mio cuore, al sicuro. La tempesta del male fa soffrire e richiama fulmini. Il vostro bene, i vostri bei rosari siano il mezzo per soffocare e distruggere il male e per tenere a freno la giustizia di Dio.

Vi benedico ancora e vi assicuro tutte quelle grazie che sono utili alla vostra salute e santità.

Vi state avvicinando alla festa del Sacro Cuore. Il vostro impegno sia questo: amare in modo tale il cuore di Gesù da fargli dimenticare le ribellioni di molti.

Gesù sia il centro propulsore che doni alla vostra vita spirituale quella vitalità che solo Lui può dare.

Mando come un effluvio di grazie su coloro che mi raccomandate. Se la penitenza che vi ho domandato è il primo passo per la conversione vostra e degli altri, non dimenticate che l'offerta dei vostri dolori fisici assume un valore grandissimo. Io vado in giro per il mondo con queste ricchezze spirituali, muovo i cuori e salvo le anime. Coraggio dunque e avanti, tutti legati da un unico pensiero: l'avvento del regno di Dio dovunque.

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