Come combattere i dubbi

 


14 Giugno 1977

Figli a me tanto cari, sia pace a voi! Ecco, sono la Vergine della luce, e desidero, in questa breve lezione che vi darò, chiarire i vostri pensieri, cosicché possiate essere veramente sereni e non dobbiate essere turbati dall'incertezza e dal dubbio.

Anzitutto vi devo dire che molte volte i dubbi sono vere tentazioni, di cui il demonio si serve per allontanarvi dal bene. Qualche volta egli allontana anche dalla fede, dalla Chiesa e dall'adempimento dei propri doveri, per cui, assecondarlo, diventa un vero pericolo per le anime.

Vi devo dire che davanti ai dubbi di fede è necessario combattere, procurando d'istruirsi e d'approfondire la verità come viene presentata dal Vangelo, da Gesù, che in esso è personificato.

L'istruzione religiosa, approfondita non per motivi umani o per orgoglio, ma unicamente per piacere a Dio, per scoprire le sue virtù e per amarlo e servirlo meglio, deve essere accompagnata da una fervente preghiera e invocazione allo Spirito Santo, perché Egli stesso diradi le tenebre e faccia luce, così da capire e meditare i segreti di Dio.

Le lezioni che ricevete sono il mezzo più semplice, ma, se voi amate la verità e la cercate, anche direttamente vi verrà impartita la lezione e avrete tante buone ispirazioni che vi toglieranno i dubbi.

Sappiate che la vostra fede è la misura della vostra gloria, ed è anche il mezzo per ottenere in questa vita terrena tutti quegli aiuti, anche materiali, che potete riassumere nel pane quotidiano.

Qualche volta, però, i dubbi di fede su alcune verità basilari possono essere così insistenti da togliervi il gusto della preghiera e da farvi cadere nella freddezza religiosa, oltreché togliervi la pace. In questo caso, non dovrete che protestare la vostra fede, disprezzando tutto ciò che può passarvi per la testa. "Signore, io credo tutto ciò che tu hai insegnato", dovrete dire, e segnarvi la mente e il cuore con un piccolo segno di croce. Sarà potente questo segno e vi aiuterà ad accrescere la vostra fede.

Ma molte persone hanno dubbi che riguardano questa missione, e non vogliono accettare che il Signore si serva di mezzi così inadatti per compiere cose tanto grandi. In questo caso occorre distinguere due categorie di persone.

Vi sono quelli che rifiutano ogni forma di comunicazione di Dio con gli uomini, perché sono soddisfatti di ciò che ricevono per mezzo della Chiesa, e ritengono tutto superfluo, essendo la loro fede al disopra di tutto. Qui vi posso ricordare la vita di alcuni santi che, essendo stati avvisati della presenza fisica di Gesù in chiesa, rifiutarono di recarvisi, perché di quella presenza avevano la certezza anche senza vederlo.

Vi sono però anche coloro che non accettano nessuna forma di straordinario, che chiamano fanatismo, e non vogliono rendersi conto di nulla perché ritengono tutto diabolico, oppure perché, accecati dalla superbia, non ritengono di poter ricevere la parola di Dio attraverso una persona che non conosce la teologia.

Può essere manifestato anche a voi questo dubbio, e potete qualche volta rimanere perplessi e titubanti. Qui il dubbio si deve combattere e schiarire così: a coloro che vedete ben disposti ad accettare la verità, potete dire di rendersi conto personalmente, proprio perché, se vi fosse qualche cosa difettosa e contraria alla fede, si possa denunciare.

Voi poi, che già credete, davanti al dubbio dovete chiedervi: queste cose che io accetto come vere, fanno del bene alla mia anima o mi danneggiano? Se trovate che tutto serve a farvi vivere cristianamente bene, allontanate i dubbi, poiché non sarà certamente il demonio che vi aiuterà a santificarvi! Ciò che dovete tenere per certo è questo: dove si prega, non si fa del male! Dove si ama il Signore, s'impara ad amare anche il prossimo, e perciò è vero cristianesimo e fede autentica tutto ciò che porta queste conseguenze.

Vi è un altro dubbio che porta inquietudine nella vita, quello della propria vocazione. Vi sono religiosi e laici che, dopo aver abbracciato uno stato di vita, si sentono turbati e vorrebbero rinunciarvi. È una tentazione a cui bisogna reagire, tenendo presente che la vocazione unica per tutti i cristiani è la vocazione all'amore. Qualunque sia la strada intrapresa, può portare un'indicazione: via dell'amore.

Se camminate, non dimenticate questo principio: tutto si trasforma, e anche le più amare delusioni possono diventare doni di Dio da distribuire ai fratelli. Santificare la propria vita mediante l'amore, è dare un senso a tutto ciò che la compone.

Presa così, la vita diventa una missione, in cui l'attività più umile sarà esaltata da Dio come la mansione più delicata. L'ultimo tra i miei servi, che lavora per questa missione voluta da Dio e affidata a questo strumento, sarà ricompensato come lei e come il primo tra i miei figli.

La collaborazione, che molte volte pesa perché non porta quelle soddisfazioni personali e umane che si desiderano, è preziosa davanti a Dio. L'occhio, la bocca, il cervello, in una persona umana sono pregevoli, ma quanto utili anche le mani e i piedi!

Figli, siate sereni, e ricordate che tutto ciò che sapete offrire nascostamente e con serenità, ha sapore d'amore e vi aiuta a santificare la vostra missione.

Vi benedico tutti, figli. Arrivederci!

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