La conversione è la maggiore delle grazie

 


14 Maggio 1977

Figli diletti, la grazia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo siano sempre con voi. Io, Madre vostra, di questa grazia e di questa pace mi faccio portatrice, e desidero riempire talmente le vostre anime e i vostri cuori, che la gioia più pura abbia a prendere possesso di voi e a rendervi di essa portatori.

Figli, vorrei encomiarvi per essere venuti, anche con sacrificio, a farmi visita; ma sappiate che, di ciò che fate per me, avrete grande ricompensa, poiché Gesù, mio Figlio, gode di vedere onorata, amata e conosciuta la Madre sua, e ritiene fatto a sé ciò che si fa per Lei.

Voi siete venuti per onorarmi e per chiedere favori. Mi date perciò il riconoscimento di Mediatrice di grazie. Così ha stabilito il Signore: che gli uomini tutti debbano essere aiutati da me e che, nelle loro necessità, si debbano rivolgere alla Mamma, come avviene anche nelle leggi umane che dirigono le famiglie.

Non è forse vero che i figli di preferenza si rivolgono alle mamme per ottenere quanto desiderano? Io godo di accondiscendere ai vostri desideri. Quando però un figlio, pieno di fiducia, dice alla mamma che faccia lei, perché tutto ciò che fa è ben fatto, la madre prova una grande soddisfazione, e si sente impegnata a svolgere sempre meglio la sua missione e a concedere anche di più di ciò che il figlio chiede.

Questo io voglio da voi: che, avendomi dimostrato il vostro affetto e la vostra fiducia, mi abbiate a lasciar fare. Sono onnipotente per grazia, e ciò che sembra a voi impossibile, è facile per me.

Se mi chiedete miracoli, sono la Regina e la Padrona del cuore di Dio. Se mi chiedete conversioni, io sono il Rifugio dei peccatori. Cambiare modo di vivere ad una persona è tanto difficile. A me non è difficile.

Le conversioni devono essere una risposta alla chiamata di Dio e un ritornare sui propri passi, pentendosi di innumerevoli sbagli compiuti.

La conversione è la maggiore delle grazie che dovete chiedere, e che potete ottenere per voi e per altri. Non è un dono che Dio butta sulle spalle, è un dono che occorre chiedere con insistenza e che coinvolge tutta la persona. La volontà, l'intelligenza, l'anima e il corpo, devono come prendere un nuovo orientamento per adattarsi alla legge di Dio, da cui, nei momenti di sbandamento, si sono allontanati.

È un lavoro che richiede pazienza, ma che non può mancare di buoni risultati, quando con umiltà vi rivolgete a Dio. Convertirsi è risorgere da morte a vita, è riprendere una vita normale, è rinunciare a vecchie abitudini, è camminare come risorti verso la meta, verso il bene, verso Cristo.

Vi sono persone buone che, con un senso d'angoscia, si rivolgono a me per ottenere queste conversioni: sono fratelli, congiunti, amici o parenti che vorrebbero vedere sulla retta via, in una luce diversa, su un piano diverso. A queste persone io voglio dare la mia risposta materna, che non le deluda e che dia forza e coraggio a continuare.

Sappiate, figli miei, che io sto lavorando con voi a beneficio di quelle anime. Tutto ciò che sembra contrarietà o difficoltà, non sono altro che prove, mezzi di cui la Provvidenza si serve e che userà per riportare in seno a Dio, e fra le mie braccia, quelle anime.

Non lasciatevi mai abbattere. Fate del vostro cuore un braciere, da dove l'amore più puro salga a Dio per testimoniargli la vostra fedeltà; e nell'offerta quotidiana del vostro essere, a Lui per mano mia raccomandate instancabilmente quelle anime che volete redimere. Vi prometto che si salveranno, anche se la vostra sofferenza vi sembra talvolta insopportabile e superiore alle vostre forze.

Cari figli miei, quanta riconoscenza dovete a Dio per il dono meraviglioso della fede! È un dono gratuito che deve essere custodito e aumentato. È l'ancora di salvezza nelle difficoltà della vita, che senza la fede porterebbero alla disperazione. È un sacro deposito, che può essere tolto a chi non l'apprezza e a chi non si preoccupa di approfondire le verità per meglio viverle.

Purtroppo, molti miei figli smarriscono questo tesoro immenso; dapprima provano un senso di sollievo, perché sembra a loro di essersi liberati da un giogo, poi avviene un senso di smarrimento.

Qualche volta si rimpiange la fede perduta; altre volte si passa di male in peggio, negando ogni verità, anche le più lampanti. Chi sente il bisogno della fede, è già sulla strada che conduce alla luce, poiché il Signore non tarderà a manifestarsi. Chi soffoca ogni pensiero di fede, è veramente cieco, e il miracolo deve essere molto più grande, anche se non impossibile.

Quando Saulo, persecutore della Chiesa, fu gettato da cavallo sulla via di Damasco, fu necessaria la cecità perché riacquistasse la vista spirituale. Così, nelle cose di Dio, mali estremi vengono sanati con rimedi estremi, di cui Dio solo conosce l'utilità.

Figli, vi ho fatto una lunga esposizione di quella che è la situazione generale in questi momenti di grande confusione, perché il pensiero dei peccatori deve essere la calamita che attira le vostre azioni e i vostri desideri. Siate miei collaboratori, e non dimenticate che chi salva un'anima mette al sicuro la propria.

Io vi benedico tutti ad uno ad uno. Levate le spine dolorose che circondano il mio cuore, lasciatevi attrarre da me e lavorate con me. Dimenticate tutto ciò che è materiale per attaccarvi a Dio. Ripetete, come già Giovanni Bosco: "Dammi le anime e toglimi tutto". Vi abbraccio.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio