Due grazie mi dovete sempre chiedere

 


10 Maggio 1977

Figli miei, sia pace a voi e grazia ed ogni bene! Ecco, sono qui con voi come in un amabile colloquio. Quante cose vorrei dirvi! Vorrei, con ciascuno di voi, incominciare un discorso che potesse essere interrotto continuamente dalle vostre domande. Io vorrei interrogarvi e vorrei rispondere ai vostri problemi con vostra grande soddisfazione.

Desidero però ammonirvi, dicendovi che molte cose a cui avete attaccato la mente e il cuore non sono cose di grande importanza. Voglio spronarvi perciò a fare una vera selezione, per distinguere ciò che è bene da ciò che è male, e ciò che è buono da ciò che è ottimo.

Tutto ciò che il Signore ha creato, e tutto ciò che dona ai suoi figli, è buono. Tutto però deve essere accettato con riconoscenza e usato con amore, per ottenere un bene superiore. Questo bene è la vita eterna in Dio, in cui risiede ogni bene al grado infinito.

Tutti desiderate, ad esempio, possedere la salute. Essa ha un grande valore perché, mediante la salute, si può lavorare nella vigna del Signore e si può essere più zelanti nel fare il bene. Anche la preghiera riesce più facile quando si sta bene. Questo dono sembrerebbe insuperabile e da mettere in prima linea, ma non è così. Se pensate quanti errori si possono commettere quando si sta bene, voi capite che non sempre e non per tutti è buona cosa essere sani.

È vero che l'uomo ha come dovere della propria vita quello di servire il Signore. Sembra perciò naturale che si debba agire, e per compiere quelle opere che Dio esige dalle sue creature è necessario star bene. Ma non è propriamente come molti pensano. Il Signore vuole qualche volta essere servito da persone che non possono per la loro infermità levarsi dal letto, e richiede, come umile e grande servizio, quello di fare la sua santa volontà.

Certamente, a Dio è gradito il desiderio di fare e fare molto, anche se tutte le difficoltà, compresa quella della salute, si frappongono, così da impedire qualsiasi opera. Certamente è bello lodare Dio con le opere di apostolato, che anche gli apostoli inviati da Gesù compirono nel mondo, ma è molto più pregevole il lavoro silenzioso compiuto nella sofferenza fisica o morale e anche spirituale, che può essere un'apparente inerzia, e che è priva di qualsiasi soddisfazione umana.

Saper scegliere tra beni diversi è difficile per voi che vivete su questa terra, poiché siete come incapaci di sollevarvi e le ali molte volte sono tarpate dalle inclinazioni umane; ma, se guardate il cielo e pensate che tutti siete incamminati là, potrete capire con più facilità.

Vi sono persone che ritengono cosa buona, anzi ottima, quella di farsi una buona posizione e dei lauti guadagni. Da un posto elevato, pensano che si possa fare maggior bene. Pare che la buona posizione sociale debba essere il mezzo indispensabile per comunicare e far presa sui cuori, delle proprie opinioni. Anche per queste cose devo dirvi che si sbaglia.

Molte volte persone semplici, che sapevano mostrare con rettitudine la propria fede, crescendo di grado, si lasciarono vincere non solo dal rispetto umano, ma anche da quel desiderio sfrenato di primeggiare che li allontanò da Dio.

Ciò che è avvenuto a molti, potrebbe avvenire a tutti, poiché la debolezza umana è generale, non è riservata ad alcuni. Non si lasciò Eva lusingare dal pensiero di essere come Dio? Quanti, per essere saliti ad una posizione più elevata, hanno perduto la fede e tengono il prossimo bisognoso come sotto i propri piedi!

Figli, se io devo accettare le vostre domande, mi dovete anzitutto promettere che vi riterrete felici di fare la volontà di Dio, anche se non sarà pienamente conforme alla vostra. Due grazie mi dovete sempre chiedere: il dolore dei peccati, che vi assicura da parte di Dio il perdono, e la pace interiore, che racchiude in sé ogni bene.

Quando chiedete queste cose, io acconsento a donarvele, perché so che non vi sono altre cose che valgono di più. Infatti, chi riconosce d'aver sbagliato e ricorre a Dio per avere il perdono, possiede la grazia, che supera in valore ogni cosa creata. La grazia vi mette in comunicazione col cielo e trasforma il vostro essere umano nella dimora dell'Altissimo. Solo così ogni azione, ogni pensiero, ogni affetto, viene come divinizzato.

Se voi capiste che cos'è il peccato e il valore della grazia, non avreste altra aspirazione che questa: Signore, fammi vivere in grazia! Una mamma che ha compreso questa verità, non chiederà per i suoi figli che questo: che essi vivano in grazia di Dio. Un'anima sacerdotale e religiosa non avrà altro desiderio che questo: essere un canale di grazia e dare alle anime la gioia di sentire la presenza di Dio in loro.

Se poi pensate quanto è doloroso vivere in luoghi dove manca la pace, vi potete rendere conto della sua preziosità! Una famiglia dove manca la pace, è un'anticamera dell'inferno. Una società senza pace manca di ordine, non potrà produrre, e le crisi si succederanno in mezzo ai popoli, senza trovare il modo d'uscirne. Un'anima senza pace è come un essere a cui manca il respiro o l'aria.

La pace è frutto della buona coscienza, ma è anche frutto di equilibrio, ed è vittoria sul demonio e su tutto ciò che è conseguenza di egoismo e di orgoglio. Questa pace, che è ordine, armonia, virtù, serenità e tranquillità interiore, dovete chiedermi, e io sono felice di concedervela, purché concorriate con la vostra volontà.

Figli, vi benedico tutti. Arrivederci.

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