Dio opera nell'anima in grazia


26 Aprile 1977

Figli diletti, sia pace a voi e grazia ed ogni bene! Sono la Madre vostra, e come vorrei riempirvi di beni di ogni specie!

Quando i miei figli sono viatori sulla terra, non sono in grado di capire quali sono i veri beni, e vanno elemosinando dalle creature ciò che considerano cose di grande valore. Quando però si trovano davanti alla realtà, quando cioè con la morte vengono spogliati di tutto ciò che è umano, allora si aprono i loro occhi, ma forse troppo tardi.

Io desidero che la visione dell'aldilà vi sia familiare, e che voi possiate camminare in questa vita arricchendovi continuamente di quelle ricchezze che nessuno potrà mai togliervi.

La preghiera che voi fate con tanto fervore qui e altrove, è un mezzo per comprendere. È come una porta che si apre e che vi permette di fare quegli acquisti preziosi di cui vi parlo spesso. Senza la preghiera non potete far nulla, perché umanamente incapaci di guadagnare.

La preghiera vi attira lo sguardo compassionevole di Dio e il suo aiuto, per cui potete fuggire il male ed operare secondo la sua Legge. La preghiera predispone l'anima vostra al perdono, per cui la grazia può venire ad abitare in voi.

Che cos'è questa grazia? Che cos'è questo dono meraviglioso che fa rimanere sbalorditi gli stessi angeli? È Dio stesso, il dolce Ospite, che viene ad abitare nell'anima. Ma pensate voi che Dio rimanga inoperoso in quell'anima che l'ospita perché lo ama? Oh, no! Egli lavora incessantemente per abbellire la sua dimora, e fa nascere tutte quelle virtù di cui è la sorgente. Tutte le opere umane compiute da un'anima in grazia vengono come divinizzate. È lo stesso Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo che opera, distruggendo i difetti e portando luce e calore.

Quando vedete un essere deforme, e vi sembra un reietto o un parassita che vive alle spalle della società, forse perché il suo cervello non ha la forza di funzionare perfettamente, un pensiero di compassione vi prende e, molto più, compiangete i genitori che ad esso hanno dato la vita. Voi vi sbagliate, poiché l'anima ospitata in quel corpo tanto misero ha uno splendore divino. Questo splendore non rimane stabile, ma cresce a dismisura e dà splendore a tutta la Chiesa.

La sofferenza è una moneta con cui, anche inconsciamente, questo essere accresce la sua santità, e la pazienza esercitata dalle persone che gli sono accanto è una preziosa collaborazione che ridonda anche a loro beneficio. Ebbene, figli, questo meraviglioso lavoro, compiuto in un corpo imperfetto da Dio stesso e dalla Chiesa, è frutto di grazia.

Provate ora ad osservare il quadro desolante di chi non possiede la grazia. È come se uno spettacolo di morte seminasse dolore e strage. L'anima non gode della presenza di Dio, anche se per la sua immensità e il suo diritto Egli è presente dovunque.

Le opere, anche se buone, rimangono sterili, cioè non servono a rinnovare la vita e a comunicarla. Come rami secchi in cui non fluisce la linfa, non aggiungono meriti e non producono. La presenza di Dio, operante nell'anima in grazia, viene esclusa e l'anima in peccato non può che essere nociva alla Chiesa e alla società di cui fa parte.

Se i cristiani si rendessero conto della bruttezza del peccato e del loro stato di cadaveri ambulanti, inorriditi ricorrerebbero ai rimedi per guarire da questo stato di morte!

Non vi è misura umana, non vi è malattia, non contrarietà o disgrazia, che uguagli quella dell'anima in peccato mortale, che viene a trovarsi in uno stato grave d'incertezza di salvarsi e di pericolo, se si pensa che la morte può sopraggiungere ad ogni istante ed essere un male irreparabile. Pensate, figli miei, quante persone vivono in questo stato, incuranti della loro situazione e senza alcun timore di Dio, e bestemmiano, se non con le parole, coi fatti!

Che cosa dovrete fare voi, che vivete all'ombra della Chiesa e che siete desiderosi di aiutarla a crescere in grandezza e splendore? Le stesse cure che dedichereste a un figlio o a un fratello malato, le dovete dedicare a questi malati nell'anima.

Non meravigliatevi mai di vedere persone, dotate d'intelligenza e di salute, comportarsi male! La triplice tentazione del demonio, del mondo e della carne, fa di esse un oggetto da tenere schiavo.

Soltanto la vostra opera, avvalorata dalla redenzione che continua nel mondo per mezzo della Chiesa, sarà in grado di ottenere quelle conversioni che il Signore desidera. Non è un lavoro tanto facile ma nemmeno impossibile, poiché la salvezza delle anime è il più grande desiderio del cuore di Dio.

Se possedete la grazia, vi viene fatto dono dell'onnipotenza di Dio. Dovete solo collaborare con Lui e far diventare la vostra preghiera un continuo grido d'amore che sollecita la salvezza delle anime.

È bello vedere nelle aiuole del cielo le anime, ardenti d'amore di Dio, unirsi agli angeli per sollecitare la salvezza di coloro che sono sulla terra; ma è ugualmente bello vedere anime buone farsi scudo sopra le altre per dare ad esse quell'aiuto spirituale col quale possono essere difese dai pericoli e portate a salvezza.

Ecco, figli, che, mentre vi supplico di custodire in voi quel prezioso tesoro che vale più di ogni bene della terra, v'invito a procurare ai vostri simili quella felicità a cui anche voi tendete. È vero, le conversioni non sono opere umane, ma divine. Voi però dovete collaborare. I vostri mariti, i vostri figli, i parenti, gli amici devono essere in prima linea, e per loro non vi deve costare nessun sacrificio.

Figli, vi prometto la conversione e la salvezza di coloro che amate, se saprete conservare la grazia e seguirmi con fedeltà e amore.

Vi benedico ad uno ad uno e vi abbraccio con grande tenerezza.

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