Volete dare al mondo il Salvatore?

 


24 marzo 1974

Figli diletti, sia pace a voi. Sono la Vergine dell'Annunciazione e godo di rivolgervi un caldo invito a prepararvi, con una preghiera intensa e piena d'amore, a celebrare la festa più grande dell'anno che ricorda il momento in cui il Verbo di Dio prese dimora nel mio seno. Si annunciava in tal giorno la salvezza dell'umanità col compimento del grande mistero dell'Incarnazione. Era legato, questo mistero, all'adesione della mia volontà a quella di Dio.

Figli, il mondo ancora deve essere salvato. Il Verbo eterno, il Figlio di Dio, deve entrare ancora una volta nel mondo. Chi vorrà con me farsi strumento di salvezza? Occorre il vostro sì consapevole e pieno alla richiesta dell'angelo. "Vuoi dare al mondo il Salvatore?", domanda Gabriele a ciascuno di voi. Se lo accogli in te stesso, questo Dio Salvatore, sei in grado di donarlo agli altri. Accogliere Dio vuol dire fare piazza pulita di tutto ciò che gli dispiace, vuol dire accogliere la luce. Che cosa vi ha detto l'apostolo Giovanni? "La luce splendette fra le tenebre e le tenebre non l'accolsero". Voi dovete accogliere la luce, dovete essere luce.

Quanta pietà suscita negli animi la vista di un cieco! Ogni altro male sembra sempre inferiore a quello di non possedere la vista. Ma che è la vista del corpo e che vale in confronto alla vista dell'anima? È doloroso non vedere ed è giustificato il desiderio di vedere. Lo capì il mio Gesù quando al cieco nato fece dono della vista. Gli spalmò sugli occhi del fango e lo mandò a lavarsi alla fontana di Siloe. Ed egli vide.

Ma non vi pare, figli, che la cecità dell'anima che proviene dall'orgoglio sia ben peggiore? Osservate ciò che succede fra i cristiani. Vi sono alcuni che sembra non abbiano occhi che per vedere i difetti altrui. Se vi parlano di assenti, vi diranno di essi ogni cattiveria. Pare che abbiano messo lenti d'ingrandimento per vedere. Le inezie diventano cose grandi, i fuscelli diventano travi. Provate a far riflettere costoro e a far osservare qualche loro difettuccio: li vedrete scattare come molle. È tanta la convinzione d'essere perfetti che direbbero ad ogni istante: Io non sono come quel pubblicano là in fondo.

È mancanza di luce, manca la vista spirituale. Forse una riflessione più accurata e profonda, un ricorso a Dio più umile metterebbe tutto a posto e vedrebbero meglio. Lo spirito di superbia rende incapaci di vedere i propri difetti, poiché innalza davanti ai propri occhi come un baluardo che non permette di vedere.

Io sono qui per aiutarvi a vedere e ripeto a voi la domanda dell'angelo: Volete dare al mondo il Salvatore? Fate luce, accettate la luce, allontanate le tenebre. "Sia fatto come tu dici", dissi all'angelo Gabriele. Fare come Dio vuole, come Lui dice, come io vi dico. Sono cose semplici che richiedono uno sforzo della volontà e un desiderio di santità.

Vi sono dei malati che vanno cercando la guarigione dovunque; la chiederebbero anche al demonio e si prostrerebbero davanti a lui e l'adorerebbero, pur di guarire. Ma non vi pare che sia una fede ben misera quella di costoro? Come potete non pensare che se il demonio sa procurare le malattie del corpo, così sarebbe anche in grado di togliere ciò che egli ha procurato? Ma come volete ed osate sopravvalutare la potenza del demonio? Se vi affidate a Dio, Egli, che è padrone assoluto della vita e della morte, vorrà e potrà aiutare i suoi figli in ordine alla salvezza eterna. Ma che vale una salute ottenuta a scapito della fede e della vita dell'anima?

Orbene, figli miei, io vi guardo e vedo le vostre infermità fisiche. Vedo le vostre sofferenze da cui desidero liberarvi, ma perché non aumentate la vostra fede e non ricorrete, con una conversione sincera e con una più fervente preghiera, a Colui che è Medico? Se il ricorso a coloro che hanno approfondito le scienze della medicina vi è consentito, perché non unire alle cure del caso una pulizia interiore che, dandovi la grazia di Dio, vi renda più accettabili a Lui? O forse ciò che Dio non vi vuol concedere perché non è bene per voi, ve lo possono accordare gli uomini oppure i demoni?

Questo è in ordine alla salute fisica; e quella dell'anima, oh, con quanto desiderio è necessario chiederla a Dio! "Sia fatto come tu dici", dovrebbero saper dire i cristiani e con tutta semplicità ed umiltà dovrebbero dire al Padre quanto è grande la loro cecità. Chi di voi non è un po' cieco? Chi può dire di vedere tutto a perfezione? E per questo desiderio di donare al mondo la salvezza che dovete accusarvi di essere immersi nelle tenebre. Dopo quest'accusa si fa luce, si ospita Dio e lo si dona.

Figli, la festa dell'Annunciazione ravvivi in voi la riconoscenza e il desiderio di essere generosi. Le "ave" che m'indirizzerete fino a domani non saranno senza risposta. Voi farete eco alle invocazioni e al saluto degli angeli e dei santi. Io vi risponderò lasciando cadere nel vostro cuore gli affetti più sacri e le benedizioni divine.

Mettetevi in ginocchio, figli, e mentre adorate la divina volontà, accogliete nel vostro cuore la sua grazia.

Vi abbraccio nel Signore e v'invio l'angelo Gabriele che, coprendovi con la sua protezione, vi accompagni alle vostre case.

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