La tentazione della sfiducia

 


1 Marzo 1977

Figli diletti, con quanto amore io v'indirizzo la parola di Dio! Si direbbe che questa mia scuola e questi miei alunni fossero gli unici che debbo istruire, tanto sono desiderosa di comunicare con voi. Sono attratta dalla vostra predisposizione, che è come il buon terreno che accoglie la semente. Quando in una scuola ci sono alunni desiderosi d'imparare e attenti alle lezioni, tutto diventa più facile e più gioioso.

Sappiate mantenere i desideri buoni che il Signore suscita, perché possiate perseverare nel bene ed essere come noi vi vogliamo.

Non lasciatevi intimorire dalla vostra incapacità e debolezza, per cui molte volte vi pare di non progredire nel bene e di essere trascurati e pigri. Potrebbero essere delle tentazioni per indurvi a non fare il bene.

Il maligno desidera portare le anime alla rovina e, non potendo farvi commettere gravi peccati, mette in voi lo scoraggiamento, la tristezza e l'angoscia, forse anche per il pensiero di non aver fatto tutto il bene che avreste dovuto fare. Sembra in tal modo un dispiacere giustificato, ma non è nient'altro che una trappola, di cui il demonio si serve per impedirvi di essere sereni e di compiere il bene.

Quando un'anima è triste, difficilmente avrà pensieri di bontà, di fede, di fiducia e d'amore. La sfiducia è come una morte che lentamente s'affaccia alla mente dell'uomo, per fargli ritenere inutile ogni sforzo e vana la preghiera. Il Signore appare come adirato e pronto al castigo, cosicché non si pensa di chiedergli perdono di tutto e la forza per ricominciare e continuare.

Quando si è angosciati e tristi, è difficile poter scoprire le virtù nel prossimo. Sembreranno tutti nemici e bugiardi, o almeno incapaci di capirvi. La tristezza è una delle più comuni tentazioni che, togliendo la gioia di vivere e quella dell'accettazione del sacrificio, fa pensare piuttosto alla morte come una liberazione.

Anche Gesù volle essere sottoposto alle tentazioni. Nel deserto, dopo quaranta giorni di digiuno, il demonio l'invitò a trasformare in pane le pietre. Sul pinnacolo del tempio lo portò e l'invitò a gettarsi, poiché gli angeli l'avrebbero sorretto. E sulla cima del monte il demonio gli mostrò le nazioni della terra, invitandolo ad adorarlo e promettendogli in cambio tutto ciò che vedeva.

Furono tentazioni potenti, a cui Gesù rispose con calma e con sicurezza. Ma la tristezza che gli invase l'anima alla vigilia della sua morte, non poté trovare un'altra risposta che nel Padre, che gli inviò un angelo affinché lo confortasse.

Figli, le tentazioni del mondo, della carne e del demonio, sono la prova quotidiana della vita del cristiano, che con la luce e la sicurezza che derivano dalla verità, dalla fede e dalla mortificazione, può essere in grado di reagire.

Le verità conosciute, approfondite ed amate, faranno scoprire i mezzi per difendersi e ciò che Dio ha messo a portata di mano per la difesa delle vostre anime. La mortificazione sarà poi come una siepe misteriosa ed efficace che non permetterà al nemico di penetrare.

Così, mentre è tanto facile che chi non prega e non si mortifica, cada vittima dei lacci tesi dalle forze del male, chi usa dei mezzi dati da Gesù agli uomini, ed usati da Lui stesso, può sicuramente essere vittorioso.

Quando la sera si fa buio, i bambini cercano la mamma o il babbo, perché con essi si sentono più sicuri. Così, quando le situazioni della vita presente rendono buio il vostro avvenire, e vi pare che tutto sia precipitato in voi, salute, benessere, felicità, e vi pare che anche il Signore sia sordo alle vostre richieste e vi abbia abbandonati, sappiate che allora più che mai vi è vicino il Padre, e vi sono vicina io, per vegliare su di voi e per aiutarvi in tutto.

Ciò che ha molta importanza nella vostra vita, è questo: che voi sappiate dimenticare le cose passate; dimenticare i peccati confessati, perché essi si distruggono nel cuore di Dio. Dimenticate anche i dolori della vita che passa, perché, se avete sofferto in grazia di Dio, ciò che vi ha addolorato è diventato quel buon frumento di cui avete riempito i granai. Ma è necessario che dimentichiate anche il male ricevuto e tutto ciò che avete fatto per gli altri, che vi fu male ricompensato.

Tenete fisso il vostro sguardo alla Patria celeste, dove né tentazioni, né tristezze, né peccati, turberanno la felicità infinita. Guardate la croce d'ogni giorno come un dono da offrire a Dio, solo per quel giorno. Domani sarà un altro giorno, e il Signore vi darà altra forza, altro aiuto, altra grazia.

Vi ho parlato di una tentazione, quella della sfiducia, ma ve ne sono tante e poi tante altre. Ogni tentazione è una prova; vinta quella, diventate dei vittoriosi. Ogni tentazione vinta è una conquista e un trionfo. Non meravigliatevi, perciò, che più crescete in santità e più le tentazioni aumentino. Esse sono permesse da Dio e sono un segno della fiducia che Egli ha di voi. Nessuna di esse è peccato, quando vi manca la volontà di aderirvi, la volontà di cedere! Perciò siate forti e non temete.

Figli, vi benedico tutti e vi do in questo momento tanta grazia, perché siate sempre vittoriosi. Arrivederci!

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