La settimana dell'amore

 


24 febbraio 1974

Figli diletti, figli che mi amate, sia pace a voi ora e sempre. Sono la Vergine immacolata, la Regina dell'universo, la Madre vostra. Ecco, io vi guardo e vi benedico ogni volta che, rispondendo ad una mia chiamata diretta o indiretta, voi venite qui a pregare.

Ho sempre nuovi disegni su di voi e anche se qualcuno momentaneamente è lontano da Dio, perché non possiede la sua grazia, io lo lavorerò, lo farò riflettere. Farò come fanno i pastori che, lisciando il vello delle loro pecore, fanno capire ad esse la loro tenerezza. Se sarà necessario, qualche anima me la prenderò tra le braccia, la porterò io stessa alla fonte perché possa riacquistare candore e bellezza: la porterò alla Confessione, alla Comunione, alla Chiesa, perché è li la fonte che disseta e purifica. È lì che il mio Gesù si dona e che paga il riscatto.

Io vi amo tutti e voglio che un giorno godiate della mia gioia infinita nel seno della santissima Trinità.

Figli, spesse volte vi parlo della gioia futura e a voi appare chiaramente il contrasto fra il mondo e il mio Gesù, fra il mondo e me. Il mondo v'invita a godere quaggiù e a non curarvi della vita futura. "Coroniamoci di rose", vi dice, "intanto che siamo in tempo". Si dimentica che le rose hanno le spine e che sono destinate ad appassire ben presto. Ogni gioia mondana, infatti, lascia come un amaro in bocca e un disgusto della vita che è insaziabile nelle sue esigenze.

Io vi dico ciò che il mio Gesù diceva: Beati e gioiosi siate in tutte le condizioni e situazioni della vita. Siate gioiosi nella sofferenza, nella povertà, nella persecuzione, quando vi calunniano, quando non potete fare a meno di piangere. Siate gioiosi persino quando mancate del necessario, perché Lui, il Figlio di Dio, è con voi. Solo vi chiede di aver puro il cuore e di avere desiderio di Lui perché possiate possedere la vera gioia.

Cominciate oggi l'ultima settimana di carnevale. Dico l'ultima settimana, ma vi accorgete anche voi che ormai la vita è stata trasformata in un carnevale continuo. Ebbene, se coloro che vivono per il mondo, nei godimenti insani impiegheranno il loro tempo, io desidero che voi a tutti possiate dare una testimonianza di vera gioia. Chi ha Dio con sé ha la fonte della felicità. Essa deve trasparire in questi giorni da tutto il vostro comportamento. Vorrei che chiamaste questa settimana "la settimana dell'amore".

Quando in un'anima arde l'amore di Dio, pare che acquisti una prontezza, un'agilità e una capacità tutta particolare. Ella intravede e prevede ciò che agli altri può far piacere e dona con tanta serenità e grazia tutto ciò che possiede. Più l'amore di Dio è grande e più l'anima si prodiga e desidera comunicare quel dono intimo che la rende festosa.

Io vi riempio d'amore oggi. Se qualcuno ne vuole una misura abbondante e pigiata, non ha che da invocare da Dio un cuore grande e generoso. Poi vi rendete disponibili a Dio ed Egli vi adopera come suoi strumenti.

Vi ha parlato san Paolo dei doni che Dio fa a tutti ed a ciascuno: doni dello Spirito Santo, doni dell'amore. Dio dona a ciascuno secondo la sua capacità e la sua attitudine. Quando andate per le strade e vi brucia il cuore di dire a chi incontrate dove state andando, e quando fate i vostri inviti a venire qui a consacrarsi a me, credete voi che non sia un carisma tanto importante come quando il mio strumento scrive? E quando parlate di me e vi luccicano gli occhi e vi escono le parole di cui voi stessi ignorate la sorgente, ditemi, forse non è il dono delle lingue che avete, che tocca i cuori e li rende docili alla voce di Dio? Ma ancora, figli. Quando dite con sincerità: "Signore, dimmi che cosa vuoi da me e io lo farò anche se mi chiedessi la vita", non è lo spirito del Signore che vi dà quel fuoco e quella prontezza?

Oh, come guardo e benedico tutto ciò che fate! E quando vi meravigliate di aver potuto fare in così breve tempo tanto lavoro, tante opere buone anche in favore di altri che non sono della vostra famiglia naturale, non è vero che potete con sincerità dire che la carità di Cristo vi spinge?

Questa che trascorrerete sarà dunque la settimana dell'amore. Ne darete prova a tutti con la vostra serenità, col vostro andare incontro, col vostro capire e sollevare le pene degli altri. Gli ospedali sono rigurgitanti di malati nel corpo, ma all'esterno quanti malati nello spirito, quanti malati moralmente!

Figli, io guardo il mondo: è veramente un grande ospedale. Ebbene, questo mondo ha bisogno d'amore. Come sulla massa informe Dio fece alitare la vita, pregate che sempre per mezzo del suo Spirito avvenga quel rinnovamento spirituale che è vita. Pregate e invocate questo Spirito sulla vostra famiglia naturale e spirituale, su tutta la Chiesa, su tutta l'umanità. Torni ad aleggiare l'amore che vivifica e trasforma, che santifica e letifica.

Siate gioiosi in questi giorni e sappiate conciliare con i doni dello Spirito anche quelli che danno al corpo qualche giusta soddisfazione. Io vi aiuterò, specialmente voi, mamme, perché sappiate preparare qualche piatto succulento e delicato. Voi penserete anche a qualche povero che non avrà la possibilità di avere ciò che desidera.

Il vostro amore sia spirituale e concreto al tempo stesso. Valgano le vostre premure e la vostra carità a far capire che al di sopra dei piaceri della carne vi è la gioia che Dio stesso procura a coloro che lo amano.

Vi benedico tutti ad uno ad uno. Benedico i bambini di tutto il mondo perché durante il carnevale non siano scandalizzati.

Arrivederci, figli!

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