Cosa vuol dire far bene ogni cosa

 


15 febbraio 1974 (a Civate)


Figli miei diletti, sia pace a voi e grazia ed ogni bene.

Quanta gioia mi procura questo incontro! Veramente l'ho desiderato. Desidero anche che si ripeta ad ogni terzo venerdì del mese, mentre vi prometto di spandere su di voi, sulle vostre famiglie e sui vostri cari ogni sorta di grazie.

Le giovani mamme avranno aiuto nel crescere i loro bambini. Vi prometto la pace nelle famiglie ed aiuti particolari per la sistemazione dei vostri figli, sia per il lavoro che per la loro vocazione.

Quando vi riunite, non fate distinzione di età. Chiamate tutti, anziani e bambini, uomini e donne. Questa cappella diventerà una mia reggia, da cui effonderò le più elette benedizioni. Voi verrete qui e mi porterete i vostri dolori ed io vi darò consolazione. Quelle ore che trascorrerete qui accanto al mio Gesù, vivo e vero in corpo, sangue, anima e divinità ed accanto a me, che come Madre della Chiesa sarò vostra Maestra, le ritroverete nel cielo e ne godrete come di una grande opera da voi compiuta, poiché con questa preghiera e col vostro sacrificio avrete dato aiuto a tutta la Chiesa.

Anche il tempo che vi sembra sciupato qui, lo ritroverete perché vi renderò più abili, più esperti e più ordinati, così da far fruttare in altro modo ogni minuto che mi avrete donato.

Ed ora desidero farvi un piccolo riferimento ad un fatto evangelico. Davanti a Gesù portarono un sordomuto perché fosse guarito. Gesù introdusse le sue dita nelle orecchie di quell'uomo, bagnò con la sua saliva la lingua di lui, poi alzò gli occhi al cielo e disse: "Apriti! ". Subito quel sordomuto guarì e cominciò a lodare Dio. Gesù ordinò di non dire nulla a nessuno, ma tutti cominciarono a parlare di Lui e dicevano: "Egli fa tutto bene, fa udire i sordi e fa parlare i muti".

Figli, io vorrei che da questo piccolo fatto s'imparassero delle grandi verità. Molte persone ancora oggi sono sorde alla voce di Dio e non sanno parlar bene di Lui. Sono come creature insensibili ai doni e alle opere di Dio in loro e nel mondo.

Che cosa dovrete fare voi? Dovrete essere il mezzo di cui Dio si serve per aprire le orecchie di molti. Ciò che voi potete fare si può indicare col nome generale di carità, ma specificatamente dovete essere il dito di Dio, oppure la campana che suona per far capire e sentire la sua presenza nel mondo. Anche la saliva può avere il suo significato e la sua importanza per voi e per gli altri. Dalla bocca viene molte volte il dolce e l'amaro. Io vorrei che le vostre parole fossero veramente improntate a quella dolcezza che serve a far esplodere in un canto di riconoscenza coloro che vi vivono accanto. Se il tono della vostra voce può essere sgradevole o autoritario, vi prego, ammorbiditelo con quella serenità che è molto efficace nel vostro discorso.

Quando riconoscete la vostra incapacità a farvi ascoltare, fate come ha fatto il mio Gesù, sappiate elevare gli occhi al cielo e invocate il Padre perché apra le orecchie e il cuore dei vostri cari.

Se vi sono sordomuti nel corpo e vi fanno tanta pena, non dimenticate che essi possono essere aiutati. Ma se questi sordomuti lo sono nello spirito, è un dovere preciso quello di aiutarli a capire e a parlare. Dovete essere maestri e di voi si deve poter dire come si disse di Gesù: "Fece bene ogni cosa".

Quante volte nel vostro desiderio di bene sbagliate, non tenendo conto della libertà, della personalità, della debolezza degli altri e dei pericoli a cui sono sottoposti.

Far bene vuol dire saper capire, andare incontro, saper camminare con chi zoppica facendo da sostegno, anche se è indispensabile avvertire coloro che sono su una cattiva strada. Far bene ogni cosa vuol dire avere quel senso di equilibrio e quella precisione che vi rende sempre uguali, sia che stiate pregando in chiesa, sia che stiate lavorando in casa. Far bene vuol dire sentirsi alla presenza di Dio, nel quale siete immersi come i pesci nell'acqua, e godere di prodigarvi per tutti perché in tutti vedete il suo volto. Infine far bene vuol dire compiere ogni azione per la gloria di Dio in modo tale che tutto debba essere retribuito.

Vorrei farvi un altro piccolo rilievo. Il mio Gesù con la sua saliva guarì il mutismo di un uomo. Ma vi sono molte persone che con la bocca feriscono, e anche mortalmente, la vita morale e l'onore dei fratelli.

Vorrei pregarvi di un favore: vorrei che ogni giorno, al cader del sole, pensando un po' al modo con cui avete trascorsa la vostra giornata, poteste dire: "Oggi con la mia bocca ho lodato Dio, ho parlato bene di tutti e ho insegnato a tutti ad amare Dio".

Vi benedico, figli miei. Sono la Vergine dell'annunciazione. Il saluto dell'angelo mi riempì il cuore di un santo timore. Voglia il mio saluto riempirvi di gioia e possiate portare dovunque il mio annuncio di pace, di bontà, di riconciliazione e di risurrezione.

Benedico questa parrocchia, il suo parroco e tutte le vostre parrocchie. Benedico le mamme dei sacerdoti che ascoltano la loro parola. Quanto è necessario che le mamme e le sorelle dei sacerdoti siano attualmente come gli angeli tutelari dei sacerdoti e quanto è necessario che esse pure si santifichino per aiutare i sacerdoti. Arrivederci, figli miei. Ricordatevi che io non deludo mai nessuno.

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