Ancora oggi chiedo le stesse cose

   


9 Febbraio 1977 (a Muggiò)

Figli diletti, eccovi qui in questo luogo da me scelto per comunicare con voi.

Sono l'Immacolata Madre di Dio, che, apparendo a Lourdes, facevo di un immondezzaio un luogo di grazia. Molte persone vanno ad attingere forza, coraggio e salute in quella città di Maria; ma le stesse cose io le ottengo anche a chi, amandomi, mi sacrifica il proprio tempo e mi prega con fede.

A Lourdes io chiedevo preghiera e penitenza, ed ancora oggi e in tutti i luoghi di apparizioni io chiedo le stesse cose, perché il mondo abbisogna di esse in un modo estremamente grande. Direi che è questione di vita o di morte. O si prega, e la misericordia di Dio è sopra il mondo, o non si prega, e intervengono cose cattive e la giustizia di Dio deve mettersi in atto per richiamare tutti.

Ma, figli, molte cose io chiesi a Bernardetta, perché desideravo compiere in un modo specifico la mia missione di Madre. Chiesi che si andasse in processione in quel luogo benedetto, così da unire alla preghiera del rosario la devozione eucaristica. E là si vede la potenza di Gesù, che passa benedicendo le folle e che risana molti malati nell'anima e nel corpo.

Ciò che viene costatato dai medici è la minima parte dei miracoli che colà avvengono. Le anime, richiamate mediante il dolore dei peccati a vera conversione, sono quotidianamente opere meravigliose della potenza di Dio.

Forse che per Lui è più difficile risuscitare un morto o guarire un malato, piuttosto che umiliare tante menti superbe e ribelli? Ebbene, tutto è facile per Lui; ma, se la prima cosa è semplice in quanto che è desiderio di ogni malato guarire, il convertire da uno stato di peccato a quello di grazia esige proprio un'opera divina, poiché si tratta di agire su volontà contrarie ed ostili.

Queste conversioni, che abbisognano nel mondo, io desidero, e perciò vi supplico che abbiate a far vostro il mio desiderio. Preghiera, rosario, Comunioni, sante Messe, e tutto fatto con grande amore, e penitenza fatta di accettazione delle proprie pene, proprio come espiazione: ecco ciò che vi servirà come mezzo!

Qui io vengo e vi porto il mio pensiero. Voi mi portate i vostri dolori, come dono d'amore. Io vi concedo grazie, e voi vi rallegrate perché i cattivi si convertono e i malati nell'anima si risanano. È bello vedere la vostra fede!

Ricordo che a Bernardetta ricorrevano molti per intercedere favori divini, e voi venite e chiedete aiuto a mezzo di questa mamma. Lei mi presenta le vostre necessità. Io le vaglio, e quando vedo che, con quelle grazie che chiedete, migliorerà tutto nella vostra vita e in quella dei vostri cari, le concedo. È necessaria però la pazienza.

Non vi pare che molte cose, ottenute dai vostri figli con tanta facilità, non vengano apprezzate? Quante volte vi lamentate perché è stato vano il vostro sacrificio e perché non si è capito ciò che voi avete fatto per gli altri! I doni di Dio sono sempre molto grandi; il disprezzarli o il non tenerli nel massimo conto dispiace al Signore. Ecco perché Egli vuole che con un impegno di preghiera, di pazienza e di penitenza, si abbiano a chiedere.

Quando nelle cose umane dovete faticare per raggiungere una determinata meta, gioite maggiormente dopo averla raggiunta e siete orgogliosi di avere saputo fare. Anche nelle cose di Dio è così: più costano, e più gioite di aver ottenuto quanto desideravate.

Ora, mentre guardo i vostri cuori e li vedo feriti da tante spine, non posso che incoraggiarvi a perseverare e ad avere fiducia. Nell'attesa si santificano le vostre anime, che vengono ricoperte della mia protezione materna.

Io mi mostrai a Lourdes con le mani giunte in preghiera. Sappiate fare altrettanto, e fate che i vostri bimbi o nipoti, fin dalla più tenera età, imparino a congiungere le mani in atto di supplica, perché nella vita umana, se manca il ricorso a Dio, manca tutto.

Nel mare burrascoso della vita vi è un'ancora di salvezza. Non trascuratela, poiché, se manca l'aiuto di Dio, la povera barca umana affonderebbe certamente. La disperazione, che prende sovente la mente e il cuore di chi è oppresso dal dolore, deve essere trasformata in eroismo. È questo il grado di santità che il Signore chiede a molte mamme e religiose e nubili. Non conta lo stato in cui si vive.

Nella vita molte volte si sbaglia e non si vorrebbe pagare, perché si pensa che tutto sia avvenuto in momenti di necessità o di tentazione o di sconforto. Dio infatti perdona e dimentica gli errori commessi. Resta però la giustizia infinita di Dio che esige una riparazione. Il mezzo migliore per riparare le colpe di tutta una vita e quelle degli altri, pure membra dello stesso corpo mistico, è quello di unire le proprie sofferenze a quelle di Gesù, che continuamente s'immola.

Essere vittime?, potrete chiedermi. Sì, anche quello, ma soprattutto essere giusti. Ogni peccato è come un peso che grava su tutta l'umanità. La riparazione è un dovere che deve portare beneficio a tutti.

Figli, rallegratevi se il Signore vi sceglie per portare i pesi degli altri e se il comportamento dei vostri cari vi è motivo di sofferenza, poiché la vostra diventa una vocazione privilegiata. Il soffrire per colpa di altri potrebbe essere motivo di malcontento; se invece l'accettate, diventa il mezzo per fare unità con Gesù Salvatore, con la vostra Mamma Corredentrice e con la grande famiglia dei santi, che onorano Dio.

Figli, vi benedico tutti ad uno ad uno.

La Vergine Immacolata, vostra tenera Madre, vi accoglie sotto il suo manto, aumentandovi la grazia.

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