Vi dono l'oro, l'incenso e la mirra


6 Gennaio 1974

Figli diletti, eccovi qui come nella casa ospitale che mi albergò dopo la nascita del mio Gesù.

Io v'invito ad avvicinarvi a Lui e a me con quello spirito di fede, d'umiltà e d'amore con cui i Magi vennero a visitarci. In quel giorno che fu tanto bello per me, il mio Figlio fu riconosciuto come Figlio di Dio, come Re dei re e come Uomo destinato a portare la salvezza alle genti.

Ecco, gli stessi doni che i Magi offrirono al mio Bambino, io li faccio a voi. Io vi dono l'oro, l'incenso e la mirra. Vi prego, riceveteli con spirito di fede e vogliate tradurli nella vita pratica come una manifestazione del vostro cristianesimo.

Vi do l'incenso: riconoscete il mio Gesù come Dio. Ma come farete? Dio si è rivelato, ha fatto conoscere la sua esistenza, ha fatto conoscere la sua Parola. Accettate quelle verità che vi furono trasmesse come una grande e preziosa eredità; non sciupatele, ma custoditele, amatele e diffondetele.

Se un personaggio di alto lignaggio si degnasse di trattenersi con voi in amabile colloquio, o vi scrivesse lettere amorevoli per svelarvi il suo affetto e i suoi segreti, che fareste voi? Non accogliereste come una cosa preziosa ogni parola? Non conservereste, per mostrarle ai posteri, le belle notizie racchiuse nelle lettere?

Ebbene, il vostro Dio che vuole in questo momento ricevere le vostre adorazioni, si è degnato di parlare con gli uomini fin dall'inizio della creazione; ha voluto, per meglio farsi capire, parlare per bocca del suo Figlio diletto, che non si stancò di dare i suoi insegnamenti nei tre anni della sua vita pubblica; ha parlato per mezzo degli apostoli e dei suoi successori, e ancora parla per mezzo della Chiesa vivificata dallo Spirito Santo.

Riconoscere Dio in mezzo a voi vuol dire amare di sentir parlare di Lui, di parlare con Lui, di fare con Lui quell'unità che dà valore alla vita dell'uomo. Dio è con voi, Egli è l'Emmanuele. Non trattatelo come uno sconosciuto! Ricevete la sua dottrina come un dono prezioso da trafficare.

Molti nel mondo ignorano le verità divine. Molti le rifiutano perché non possono ammettere che la loro intelligenza non arrivi ad approfondirle tutte, non accettano i misteri.

Ma voi che sapete quale distanza infinita esiste tra la sapienza di Dio e la povera intelligenza umana, non mettete difficoltà a credere. Siate semplici come bambini, perché più sarete semplici e più godrete di queste relazioni vostre con Colui che è non solo la Sapienza, ma anche la Bontà infinita. Come potrete capire tutto, mentre anche nelle cose che vedete quotidianamente e che vivete umanamente, ve ne sono molte a cui non potete dare una spiegazione, sono cioè come misteri per voi?

Adorate la sapienza di Dio. Ricevete quella scintilla di cui fa dono alle anime vostre e ringraziatelo, se vi vuole svelare qualche verità in modo più chiaro, perché vuole aiutare la vostra fede.

Io vi dono l'oro dei Magi e desidero che lo tramutiate in un riconoscimento della regalità di Gesù. Egli, nato in una grotta, nella povertà estrema, desidera questo riconoscimento.

Vi sono molti che si ribellano all'autorità e seminano disordini dovunque. Il vostro Re desidera l'adesione della vostra volontà alla sua in una perfetta sudditanza.

Vi è una legge che Gesù ha perfezionato e che ha predicato con la parola, ma soprattutto con l'esempio, sacrificandosi per i fratelli sulla croce. È la legge dell'amore. Se volete ad imitazione dei Magi, fare della vostra vita una manifestazione, un'Epifania, dovete viverla questa legge d'amore. Non vi è persona che voi dovete escludere dal vostro cuore, perché tutti dovete essere sudditi dello stesso Re e perché da Lui siete tutti amati con uguale intensità d'amore. Né la cattiveria, né la malvagità, né la ripugnanza vi deve allontanare dalle anime. Tutta la terra, tutta l'umanità deve raccogliere il vostro bene e deve trarre beneficio dalla vostra vita, vissuta nel riconoscimento di quella regalità che supera ogni potere terreno.

Ma ecco, figli, sono la vostra Mamma celeste e, mentre vi porgerò prima che usciate di qui il mio Bambino da baciare, vi chiederò il dono della mirra. Vi chiederò di accettare e di valorizzare quelle piccole croci di cui è seminata la vostra vita. Ne sarò contenta io e il mio Gesù ne farà un'offerta preziosa al Padre.

Pensate che io sia sorda alle vostre voci e che non voglia esaudirvi? Ma no, figli! Io ho conosciuto tutte le vostre sofferenze perché le ho vissute e conosco le pene che vi tormentano l'anima. Mi occorre solo la vostra perseveranza, la vostra pazienza. Qualche volta volete essere prontamente liberati da sofferenze che vi siete procurati voi stessi con quella mancanza di equilibrio che è così necessaria. L'esperienza vi renderà più prudenti, ma intanto ci vuole costanza nella preghiera.

Non vi ha insegnato il mio Gesù a chiedere il pane quotidiano e a chiedere di essere liberati da ogni male? Questo è anche il suo desiderio. Abbiate fiducia, non lasciate morire la speranza nei vostri cuori.

Quelle mamme che impazientemente attendono il rinsavimento dei propri figli, pensino a valorizzare questo tempo di attesa. Siete tutti fratelli e ciò che fate di bene torna sempre a beneficio di qualcuno. Voi direte: Ma io prego e soffro per mio figlio, per i miei figli. È vero che l'amore materno non è scevro da un certo egoismo, ma io vi assicuro che se la vostra offerta sarà a beneficio delle anime, porterà luce anche ai vostri figli. Ricordate che qualcuno dei fuorviati è più pronto alla chiamata, altri fanno come il Figliol Prodigo e restano lontani dal Padre finché hanno sperperato tutti i loro averi; ma abbiate fede, ricomporrò le vostre famiglie.

Questa offerta di mirra che voi mi date, io la unisco a quella dell'Uomo-Dio sulla croce e diventa di valore infinito.

Figli, vi benedico. Per mano della vostra mamma spirituale io stessa vi porgerò il mio Bambino da baciare. Baciatelo anche a nome di tutti coloro che in queste feste gli hanno dato il bacio di Giuda in una Comunione sacrilega. Baciatelo per tutti i bambini innocenti e servano questi baci a consolarlo.

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