Non deve mai mancare l'amore


23 Gennaio 1977

Figli diletti, sia pace ai vostri cuori! Ecco, sono qui con voi. Sono la sposa di Giuseppe, sono l'umile ancella del Signore, a cui il Padre affidò il compito più grande che una creatura umana potesse compiere: quella di dare al mondo il suo Figlio.

Vorrei farvi capire quanto sia importante accettare la vita come un dovere da compiere, una battaglia da combattere, una missione da svolgere. Ciascuno di voi ha ricevuto, col dono della vita, un impegno che supera le capacità umane, ma che può svolgere con l'aiuto di Dio.

Non c'è una ripetizione nella creazione, perché Dio non si ripete mai, e le leggi che regolano la natura sono la conferma dell'onnipotenza di Dio, che dà a tutti gli esseri ciò che loro necessita; ma anche nell'ordine morale e persino nella santità, ogni anima ha la propria fisionomia e si santifica in un modo tutto proprio con quei mezzi che Dio crede più opportuni.

Siete molte persone qui radunate, eppure ciascuno raggiungerà il suo grado di gloria, non tanto imitando ciò che fanno gli altri, ma compiendo, secondo la propria coscienza, quelle cose che Dio indica come sua volontà. Non deve mai mancare l'amore, che è legge universale e che serve alla vita del mondo, che è il mezzo per unire le famiglie, e che è come il braciere dentro il quale si possono distruggere le imperfezioni, di cui è piena la vita.

Come non devo insistere oggi nel dirvi di crescere fino a far raggiungere al vostro cuore il massimo grado di calore, perché la famiglia, in cui per la maggior parte svolgete la vostra missione, ne sia tutta permeata? L'amore, che Dio comunicò alla terra e a tutti i suoi abitanti come principio di vita, deve aiutarvi a fare coi vostri cari una grande unità. Non importa se non siete compresi, non conta se alla vostra bontà si corrisponde con freddezza e con sgarberie; voi avete il compito di unire i cuori e di far regnare l'amore.

La fedeltà a Dio deve essere da voi dimostrata nel compimento di quelle pratiche di pietà che ne sono il segno esterno; e nei Sacramenti ben ricevuti, vi verrà quell'abbondanza di grazia che vi è indispensabile per santificarvi e per far sentire ai vostri cari un soffio d'amore di Dio.

Quando, lungo la vostra giornata fatta di lavoro e di pensieri, vi sentite presi da stanchezza fisica e il dolore vi sembra più grande, sappiate che quello è il tempo migliore per chiedere ed ottenere l'amore. Voi fate la vostra offerta, e con il vostro atteggiamento sereno guadagnate la fiducia, la benevolenza e la comprensione di coloro che vi sono vicini.

Vi sono momenti nella vita in cui pare che tutto faccia congiura contro di voi e che non siate più in grado di continuare. Vi sentite come impigliati in una rete di fastidi che vi tolgono il respiro, succedendosi l'uno dopo l'altro. Se in quei momenti voi guardate le vostre croci nel loro complesso, vi pare impossibile di poterle portare, e soprattutto di poter unire i cuori ed amare coloro che tali croci vi procurano. Questi sono i momenti buoni, da cui può nascere l'eroismo: guardare le pene che vi affliggono ad una ad una ed offrirle per coloro che vi fanno soffrire.

Se vi viene la serenità e la pace quando io vi do anche solo una parola, pensatemi in questi momenti vicina a voi per dirvi: figli, forse che io non ho sofferto le stesse vostre pene? Non le ho passate ad una ad una e non hanno trafitto il mio cuore come una spada tagliente? E non ho forse io accettato ed offerto per coloro che si proclamavano nemici di Gesù e miei?

Quando vi verrebbe voglia di gridare forte e di esporre le vostre ragioni, pensate che quelle parole potrebbero rompere l'armonia e disunire i cuori, e allora, in quel momento che può essere decisivo per voi e per i vostri cari, tacete.

Passano le bufere, che pare vogliano seminare rovina e morte, e ritorna il sole più splendente di prima, l'aria si purifica, e tutto sembra acquistare chiarore e luce. L'arcobaleno si manifesta nel cielo come segno di pace.

Così, figli, molte volte nelle vostre case pare che si scateni un uragano. State zitti, osservate e pregate, offrite tutto perché le menti siano illuminate e i cuori più morbidi. Passerà tutto, saranno momenti; poi, chi ha causato il male, si accorgerà e si ricrederà, ve lo prometto; e con la vostra offerta e col vostro silenzio, avrete fatto unità, avrete portato pace.

Che vale alzare la voce? Che vale non regolare il proprio linguaggio alla luce della carità e dell'educazione cristiana? Così, passati i dolorosi conflitti, torna la pace dovunque, e nella pace regna il Signore.

Non intendo dirvi che dovete essere cani muti, ma dovete parlare a tempo e luogo, non nei momenti cruciali in cui l'ira, generata dalla superbia o dal cattivo carattere, renderebbe inefficaci gli avvertimenti, i consigli o gli eventuali rimproveri.

Figli, vi ho dato questi insegnamenti oggi perché, nel ricordo del mio sposalizio e della mia santa Famiglia, abbiate a vedere ciò che ci fosse da correggere o da aggiungere nell'andamento familiare vostro o dei vostri figli. La gioia di aver ricevuto un Sacramento, che in ogni manifestazione d'amore vero vi aumenta la grazia, sia sempre rinnovata, anche quando l'infedeltà di chi vi è caro vi causa dolore.

Io vi benedico, figli. Benedico le vostre famiglie ad una ad una. A tutti riservo delle sorprese divine. Sappiate accogliermi ed amarmi.

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